Sono nata a luglio sotto il segno del Cancro, figlia della Luna ma dipendente dal Sole; l’acqua ha sempre avuto un potere affascinante, irresistibile e seducente per me.
Vivrei costantemente in acqua se potessi. E nuoterei per ore. Il suo flusso e il suo rumore bastano a farmi sentire meglio. E ammetto di essere una fan indiscussa della spa. Per quanto da bambina le sottovalutassi, oggi sogno di averne una in casa per le mie pause quotidiane.
Le spa in Italia sono un rituale per molti, un’abitudine diffusa.
Da tempo immemorabile un luogo quasi mistico, considerato uno spazio di recupero per mente, corpo e spirito. Dagli antichi romani ad oggi, prendersi del tempo per la spa significa aver bisogno di rigenerarsi e soprattutto prendersi cura di sé.
In passato l’aspetto curativo e il potere taumaturgico dell’acqua venerata per alleviare dolori articolari, problemi respiratori o cutanei erano i principali motivi per andare alla spa, mentre oggi andarci è diventata più un’occasione per staccare dalla routine, una mini vacanza.
Anche le abitudini del rituale della spa sono molto cambiate. Nel corso degli anni, i bagni sono diventati luoghi sempre più moderni, spesso situati all’interno di strutture architettoniche futuristiche con interni di lusso e altamente instagrammabili.
Ma come si struttura una classica giornata alla spa?
I bagni nell’antica Roma avevano diverse stanze che componevano il percorso per le terme: il calidarium, spesso preceduto dal laconico (stanze piene di vapore: gli hammam di oggi), il frigidarium e il tepidarium.
Il processo consisteva in una prima immersione nel calidarium, un bagno caldo pensato per dilatare i pori della pelle per permettere la fuoriuscita di sudore e tossine. Il bagnante si recava poi al frigidarium, per tonificare i muscoli e chiudere i pori (oggi dove possibile ci si può per esempio tuffare nella neve!) e al tepidarium per un rilassamento finale.
Oggi, tutto questo è accompagnato da percorsi Kneipp, per stimolare la circolazione sotto i piedi, cascate, piscine con musica rilassante o idromassaggi. Bagni di fieno e biosaune, docce con cromoterapia… la varietà dell’offerta rispetto ai tempi antichi si è notevolmente arricchita.
Ricordo che quando ero piccola, mio nonno materno trascorreva diversi giorni a Tabiano Terme per curare i suoi problemi bronchiali e polmonari. E al massimo portava a casa come souvenir bottiglie d’acqua con l’inconfondibile “parfum” di uovo marcio.
Allo stesso modo, i miei zii si concedevano quindici giorni nel mese di maggio per andare a Ischia, l’isola della Campania ricca di sorgenti di acque calde ipertermali affacciate sul mare.
Insomma, per me, la spa era qualcosa per “trentenni con 30 anni in più”. Sicuramente non un posto per giovani.
Se un ragazzo ti invitava ad andare alla spa, passava per un po’ sfigato, in quanto l’uso che ne faceva era legato ad aspetti medici e curativi, piuttosto che a un momento romantico, cool o di puro piacere.
Ma col tempo la cosiddetta spa 2.0, fatta di relax e benessere, è diventata sempre più un “must to do” anche tra i più giovani.
L’Italia è un paese ricco di sorgenti termali con viste davvero uniche; da nord a sud.
Veneto, Campania e Toscana sono sul podio per le spa con annesse strutture ricettive davvero attrezzate di ogni lusso e comfort.
La mia prima volta alla spa è stata a Saturnia, in Toscana nel 2004 e come tutte le prime volte “non si scorda mai!”
La leggenda narra che le Terme di Saturnia siano nate da un fulmine lanciato dal dio Saturno contro il cratere di un vulcano. Quello che è certo è che le proprietà delle sue acque erano conosciute dai Romani e prima ancora dagli Etruschi, ampiamente utilizzate in epoca medievale e ancora oggi rimangono la meta indiscussa del termalismo d’élite in Italia.
Non avevo ancora compiuto 24 anni, e il mio ragazzo di allora mi ha fatto una sorpresa con un weekend in Maremma. Non sapendo cosa aspettarmi, sono andata alle terme durante “quei giorni del mese”. Tranquillamente. Indossando un bel costume intero nero sono entrata noncurante nella piscina esterna, che misura circa 40°C, e poco dopo… sono crollata.
Kaput. Svenuta.
Hanno dovuto trascinarmi fuori e farmi riprendere con bevande tiepide.
Quindi ragazze, fate attenzione a non andare alle terme “in quei giorni”… decisamente non una buona idea.
Il potere vasodilatatore delle acque calde ha effetti benefici su tossine, pelle, bronchi, ecc. ma certamente non sul ciclo mestruale.
Tuttavia, se come me hai iniziato a soffrire i primi dolori alla schiena e alle articolazioni e ti sei sorpresa a dire “oppalalà” ogni volta che ti alzi, troverai sicuramente nelle terme un alleato molto valido e insostituibile.
In Toscana, oltre alle Terme di Saturnia, con annesse le suggestive Cascate del Mulino – un complesso di piscine e cascate calcaree a terrazza unico per i preziosi flussi di acqua sulfurea – ti consiglio una visita a Bagno Vignoni, in provincia di Siena, nella piena Val D’Orcia. Bagno Vignoni è davvero unico: in nessun altro posto in Italia troverai una piscina situata nella piazza centrale del paese, piena di acqua termale calda. Questa piazza rinascimentale è stata costruita esattamente sopra la sorgente originale dell’acqua, che sgorga a ben 52°C: è la più calda di tutta la Toscana. Non puoi nuotare direttamente in questa piscina, ma puoi seguire le sorgenti termali mentre scorrono verso l’area degli antichi mulini dove ci sono piccoli laghetti termali gratuiti immersi nella macchia mediterranea.

Nel Nord Italia, in Trentino Alto Adige, ti consiglio un viaggio a Merano: qui le Terme Merano, situate in un bellissimo e futuristico Hotel Terme Merano nel centro della città, ti lasceranno senza parole. Merano era già una delle località termali più rinomate d’Europa nel 1800 con la principessa Sissi che la frequentava spesso. Le terme di Merano, però, sono nate solo durante la Seconda Guerra Mondiale quando vicino alla città fu scoperta l’acqua contenente radon, il cosiddetto “oro di Merano” con notevoli e incredibili proprietà curative. Le sue 25 piscine di acqua termale e i vari servizi spa e benessere rendono questo centro un luogo indimenticabile, anche per i più piccoli.
In Lombardia il QC Terme gruppo gestisce San Pellegrino Terme e le terme di Bormio, con Bagni Nuovi e Bagni Vecchi (le bellissime grotte primitive con acque calde e piscina esterna con vista sul bacino di Bormio qui non sono da perdere) oltre alle Terme di Milano. Quest’ultima struttura è stata costruita in Porta Romana, tra i resti delle mura spagnole, e ha una caratteristica bio-sauna creata all’interno di un vecchio tram, unica al mondo.

Anche in Sicilia, l’isola del mio cuore, le possibilità di termalismo sono tante: ci sono per esempio le Terme di Vulcano – nella Baia di Levante: piscine di acque sulfuree ipertermali all’aperto. L’ingresso alle terme è a pagamento, e si può usufruire sia delle piscine termali che dei bagni sulfurei in mare, oltre alle inalazioni alle fumarole. Chi si trova sull’isola di Pantelleria non può non visitare le sue terme, come la grotta di Benikulà o la sorgente nel lago Specchio di Venere, un lago di forma ovale formatosi sopra la caldera di un vulcano spento alimentato da una sorgente ipertermale (50 – 60°C) con acque blu Tiffany profonde e spiagge rosa. Magico!
Ho visitato le Terme di Acqua Pia a Montevago, un paese nel cuore della Valle del Belice, tra Castelvetrano e Sciacca, che ha sorgenti termali con acque calde e sulfuree disposte in antiche vasche di pietra. All’interno ci sono molte cascate e una temperatura che raggiunge i 40°C; un luogo semplice e certamente non lussuoso che conserva l’autenticità degli antichi luoghi termali.
Si dice che il benessere e la vera bellezza vengano da dentro. Santa verità. Ma da dentro certe terme ancora di più.