ARIETE
Quando si parla di Ariete, la sottigliezza non è nel vocabolario. Queste teste calde sono sfacciatamente audaci, determinate e assolutamente inarrestabili. Prendi Mina, nata il 25 marzo 1940 – la diva pop italiana per eccellenza. Mina non si limitava a cantare; dominava il palco con la sua voce straordinaria e il suo carisma sfacciato. Quando ha deciso di sparire dalla vita pubblica all’apice della sua fama? Classico Ariete. Chi ha bisogno dei riflettori quando li hai già ridotti in cenere? Allo stesso modo, Elena Ferrante (5 aprile 1943) ha lanciato i suoi Romanzi Napoletani come bombe letterarie, facendo esplodere il canone italiano con la sua prosa cruda e senza compromessi. La decisione originale di Ferrante di rimanere anonima era una mossa classica di questo segno di fuoco, che vive completamente alle sue condizioni. E poi c’è Mirella Bentivoglio (28 marzo 1922), una vera e propria dirompente dell’Ariete che si è fatta spazio nel mondo dell’arte concettuale dominato dagli uomini. Conosciuta per il suo lavoro sperimentale nella poesia visiva, Mirella ha tolto le parole dalla pagina e le ha trasformate in sculture, collage e installazioni. La sua iconica opera del 1971 Libro Scalpo (Libro Scalpato) – un libro violentemente strappato a strisce – è stato un commento sorprendente sulla censura, il genere e il potere del linguaggio, incarnando l’impulso senza paura dell’Ariete di sfidare lo status quo. Non dimentichiamoci anche di Alda Merini, nata il 21 marzo 1931, la cui poesia bruciava di passione vulcanica. Ascolta queste righe: “Sono una forza del passato, ma non temo il futuro. / Ho bruciato attraverso la vita, e ora rimane il fuoco.” Wow. Gli Ariete non camminano in punta di piedi – calpestano, corrono e occasionalmente danno fuoco alle cose (metaforicamente… la maggior parte delle volte). Queste donne pioniere ci ricordano: se non arrivi di botto, perché preoccuparsi di presentarsi?

TORO
Se la pazienza è una virtù, il Toro ha scritto il manuale – e lo ha rilegato nella più pregiata pelle italiana. Queste donne sanno che la vita non è uno sprint, è una maratona, e l’eredità si costruisce con persistenza, praticità e la giusta dose di indulgenza. Rita Levi-Montalcini (22 aprile 1909) non ha solo sopportato le avversità – le ha superate con determinazione da Toro. Quando il regime fascista di Mussolini bandì gli accademici ebrei, non si arrese alla sconfitta; costruì un laboratorio segreto nella sua camera da letto, usando embrioni di pollo per continuare la sua ricerca, scoprendo infine il fattore di crescita nervoso. Quella stessa vena silenziosa e testarda l’ha portata a un Premio Nobel in Fisiologia o Medicina, insieme al collega Stanley Cohen, decenni dopo, dimostrando che mentre il mondo può lanciare ostacoli, il Toro resiste. (Dal 2001, ha anche servito come Senatrice a vita – parliamo della propensione del Toro per il gioco a lungo termine.) Poi c’è Miuccia Prada (10 maggio 1949), l’indiscussa regina del “chic brutto”. Mentre il mondo della moda inseguiva tendenze effimere, lei si è appoggiata alla sofisticatezza caratteristica del Toro, trasformando il modesto business di pelletteria della sua famiglia in un impero miliardario. Chi altri se non un Toro potrebbe prendere borse di nylon – sì, nylon – e trasformarle in must-have di lusso? E per pura, senza scuse opulenza, Donatella Versace (2 maggio 1955) regna suprema. Dopo aver ereditato il marchio, ha potenziato il glamour dorato di Versace, dimostrando che di più è sempre more. Teste di Medusa, catene d’oro ed estravaganza che avvolge il corpo: questo è il Toro in tutta la sua favolosa forza. I Toro stabili non si limitano a inseguire i sogni, li coltivano. Quindi, un lento applauso per questi segni di terra: professionisti nel giocare a lungo termine.

GEMELLI
Se la vita è una festa, i Gemelli sono quelli che fanno giocoleria con le flûte di champagne mentre scambiano pettegolezzi a velocità incredibile – e nessuno ha incarnato questa abbagliante dualità meglio di Raffaella Carrà, nata il 18 giugno 1943. Conosciuta come la regina italiana degli spettacoli di varietà, Raffaella era l’epitome della versatilità dei Gemelli, passando senza sforzo dal canto, al ballo, alla recitazione e alla conduzione. Il suo successo, “Tuca Tuca”, non era solo una melodia orecchiabile—era una dichiarazione audace e provocatoria che scandalizzò il pubblico conservatore con la sua coreografia osé. Naturalmente, Raffaella ha cavalcato la controversia, dimostrando che i Gemelli prosperano mantenendo tutti sulle spine. Il suo iconico caschetto biondo e gli scintillanti abiti da palcoscenico sono diventati tanto iconici quanto la sua energia contagiosa, un tratto classico di questi segni d’aria. Condivide il suo compleanno con un’altra icona dei Gemelli, Isabella Rossellini (18 giugno 1952). Con un volto tanto sorprendente quanto la sua mente è acuta, la Rossellini ha ridefinito cosa significhi ricoprire molti ruoli. Il figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, è esplosa sulla scena come modella di alta moda prima di prendere d’assalto Hollywood (e sta cavalcando l’onda da allora; ha ottenuto una nomination come Miglior Attrice Non Protagonista agli Oscar del 2025 per il suo ruolo nel thriller politico Conclave). Un momento è la musa enigmatica in Velluto Blu, il successivo, sta narrando documentari sui rituali di accoppiamento degli insetti (dai un’occhiata a Green Porno). Che stia recitando, dirigendo o educandoci sulle stranezze della natura, la Rossellini personifica la capacità dei Gemelli di essere un camaleonte sociale che può cambiare marcia senza battere ciglio. Con le donne Gemelli, la vita è un turbine di lustrini, pettegolezzi e gloriosa imprevedibilità.

CANCRO
Le donne del Cancro non fanno le cose a metà – sentono tutto, amano profondamente e proteggono i loro cari come se fosse un lavoro a tempo pieno. Gina Lollobrigida (4 luglio 1927) non era solo una star del cinema; era La Lollo, un’icona del cinema italiano i cui personaggi irradiavano il calore, la sensualità e la forza tranquilla del Cancro. Ma come un vero Cancro, non si accontentava di essere solo ammirata – controllava ferocemente la sua immagine, passando poi al fotogiornalismo, catturando leader mondiali con la stessa profondità emotiva che una volta portava sullo schermo. Oriana Fallaci (29 giugno 1929) era un’altra forza della natura, dimostrando che la protezione del Cancro non sempre si manifesta come dolcezza. Come corrispondente di guerra, correva verso il pericolo per scoprire la verità, le sue interviste un mix di interrogatorio affilato come un rasoio ed empatia straziante. Il profondo nucleo emotivo del Cancro alimentava il suo lavoro, dall’esposizione della corruzione politica alla stesura di romanzi crudi e introspettivi. Artemisia Gentileschi (8 luglio 1593) incarnava anche la furia creativa di questo segno d’acqua. Un vero Cancro, ha canalizzato il suo trauma personale in capolavori carichi di emozioni come Giuditta che decapita Oloferne, dove la sua implacabilità, il profondo senso di giustizia e la forza incrollabile sanguinavano sulla tela con la stessa audacia della spada della sua eroina. Nel frattempo, Natalia Ginzburg (14 luglio 1916) ha portato la devozione del Cancro alla famiglia nella letteratura, scrivendo con onestà spietata sull’amore, la perdita e la resilienza nell’Italia del dopoguerra. I suoi romanzi – come È stato così e Caro Michele – sono pieni di tranquilli dettagli domestici e delusioni, catturando l’essenza agrodolce del Cancro: profondamente nostalgica, straziante tenerezza, eppure incrollabilmente forte. Che sia attraverso il cinema, l’arte o la scrittura, le donne del Cancro riversano la loro anima nelle loro creazioni, bilanciando un cuore tenero con una spina dorsale d’acciaio. Sono potenti poetesse che ti coccoleranno un momento e ti faranno pentire di averle sottovalutate il momento successivo.

LEONE
I Leoni fanno onde… Letteralmente, nel caso della cinque volte olimpionica Federica Pellegrini (5 agosto 1988). La prima donna a scendere sotto i 4 minuti nei 400m stile libero, ha dominato la piscina olimpica con la sicurezza e il comando del suo segno di fuoco. Si presentava sul bordo vasca come se fosse una passerella, perché per un Leone, ogni grande entrata è un evento. Medaglie d’oro? Fantastico. Ma sono ancora meglio se abbinate a un’attitudine che dice, Ovvio che sono la migliore – chi ti aspettavi? Non si è guadagnata il soprannome da Leone La Divina per niente. Quella stessa presenza imponente ha definito Lina Wertmüller (14 agosto 1928), la prima donna mai nominata per l’Oscar alla Miglior Regia. Ha creato satire politicamente cariche e taglienti che affrontavano la lotta di classe e le dinamiche di genere con uno stile così audace, così inconfondibilmente suo, che tutti, compresa l’Academy, hanno preso nota. Una pioniera con un gusto per la provocazione, ha riempito i suoi script di umorismo selvaggio e critica sociale pungente, dimostrando che il modo del Leone è dominare la narrazione. Sibilla Aleramo (14 agosto 1876) ha portato la stessa energia teatrale alla letteratura, trattando la pagina come un palcoscenico. Una donna non era solo il suo romanzo d’esordio – era un’esplosione, un manifesto avvolto nella prosa, un resoconto senza paura dell’oppressione femminile scritto con l’intensità di qualcuno che si rifiutava di vivere una vita tranquilla. I Leoni non fanno piccole ribellioni; si assicurano che il mondo stia guardando. La vita personale drammatica di Aleramo ha solo aggiunto alla sua leggenda – storie d’amore con pensatori radicali, circoli sociali scandalosi e una fede incrollabile che la sua voce (o, si potrebbe dire, il suo ruggito) meritasse di essere ascoltata. Appassionate e sfidanti, queste donne vivevano come veri Leoni: più grandi della vita, al centro della scena e impossibili da ignorare.

VERGINE
Nessuno gestisce i dettagli come una Vergine, e se c’è una cosa che non possono sopportare, è il potenziale sprecato – che sia in se stessi, in un sistema o in un outfit mal strutturato. Sophia Loren (20 settembre 1934) lo capiva istintivamente. Mentre il mondo ammirava il suo aspetto affascinante, lei si concentrava sul perfezionare il suo mestiere, trasformando il talento grezzo in qualcosa di meticolosamente raffinato. Vincitrice di un Oscar per La ciociara—la prima per una performance in lingua straniera—non era solo un traguardo, era la prova che disciplina, strategia e duro lavoro battono il fascino superficiale ogni volta. Per Loren, il glamour non riguardava mai l’eccesso; riguardava la precisione—sapere esattamente quando sedurre, quando addolcire e quando rubare la scena con solo uno sguardo. Quello stesso senso acuto di struttura definiva Maria Montessori Il 31 agosto 1870, una donna che ha creato da zero il suo metodo educativo. Stufa dei metodi d’insegnamento rigidi, ha ideato il Metodo Montessori, un sistema che si fidava dei bambini lasciandoli imparare al loro ritmo, dando loro una struttura che solo una Vergine poteva escogitare. Ogni elemento era intenzionale, persino i mobili, apposta a misura di bimbo. Un secolo dopo, la sua filosofia sta ancora plasmando le menti giovani in tutto il mondo – perché quando le Vergini aggiustano qualcosa, lo aggiustano per bene. Elsa Schiaparelli (10 settembre 1890) capiva anche lei forma e funzionalità. Mentre gli altri disegnavano vestiti, lei li progettava, mescolando arte surrealista con sartoria impeccabile. Il suo vestito aragosta, i suoi maglioni trompe-l’œil, la sua alta moda perfettamente calcolata – era tutta creatività da Vergine al suo meglio. Schiaparelli non metteva insieme le cose a caso; costruiva un linguaggio visivo, un punto meticoloso alla volta. Perché per le donne Vergine, non si tratta solo di ispirazione, ma di esecuzione – esecuzione precisa.

BILANCIA
Fascino, eleganza e un innato senso dell’equilibrio – le Bilancia sanno esattamente come attirare l’attenzione senza mai sembrare che ci stiano provando. Monica Bellucci (30 settembre 1964) è un esempio perfetto di questa facilità magnetica. Mentre altri attori lottano per reinventarsi con ogni ruolo, la Bellucci fa sembrare ogni performance senza sforzo, che stia seducendo la telecamera in Malèna o dando profondità a blockbuster come Matrix e Spectre. Si muove tra il mondo del cinema e della moda con la grazia di chi sa che la presenza è tutto – parla piano, comanda la stanza. Non c’è disperazione nel dimostrare se stessa, nessuna dichiarazione rumorosa di ambizione, solo una sicurezza incrollabile che attira le persone come un segreto in attesa di essere rivelato. Valeria Golino (22 ottobre 1965) condivide la stessa fluidità della Bilancia. Mentre altri attori si attengono a una singola corsia, lei ha passato la sua carriera oscillando tra film indie e successi mainstream, sempre adattandosi, sempre in controllo del tono. Le Bilancia sono note per la loro adattabilità, la loro capacità di riflettere e migliorare qualsiasi ambiente in cui si trovano, e Golino ha padroneggiato quest’arte. Un momento sta interpretando l’intellettuale malinconica, il successivo sta offrendo umorismo pungente con tempismo perfetto. Non è indecisione – è gamma. Grazia Deledda (27 settembre 1871) aveva anche lei una vasta gamma, scrivendo la Sardegna nella letteratura con quel tipo di realismo poetico che l’ha resa la prima donna italiana a vincere un Premio Nobel (per la Letteratura). Le sue storie mescolavano romanticismo e difficoltà, mitologia e realtà, tragedia e bellezza – perché le Bilancia non vedono il mondo in assoluti. Dove altri vedevano un’isola remota, Deledda vedeva un paesaggio epico, ricco di amore, lotta e la quieta grandezza delle vite ordinarie. Quel senso di armonia – di equilibrare l’oscurità con la luce, la lotta con la tenerezza – è l’energia della Bilancia nella sua forma più pura.

SCORPIONE
Le donne Scorpione: fanno le domande per cui non sei pronto, tengono le carte strette, e ti lasciano a chiederti se sei appena stato studiato, testato o sedotto. Monica Vitti (3 novembre 1931) non era solo un’attrice; era un enigma, la sua presenza elettrica, i suoi silenzi più forti delle parole. Ha reso la crisi esistenziale cinematografica, tormentando i film di Antonioni con un misto di distacco e cruda emozione. Proprio quando il mondo pensava di averla capita, ha fatto ciò che gli Scorpioni sanno fare meglio: si è trasformata. Lasciandosi alle spalle il dramma cupo, è passata alla commedia, scambiando la malinconia con un’arguzia affilata come un rasoio e dimostrando che mistero e umorismo non sono opposti ma due facce della stessa forza. Quella stessa intensità alimenta Fabiola Gianotti (29 ottobre 1960), la fisica che ha guidato il team che ha scoperto la particella di Higgs al CERN. Lo Scorpione è il detective dello zodiaco, e Gianotti ha portato questo tratto a scala cosmica, sbloccando il tessuto stesso della realtà e trovando prove letterali che forze invisibili plasmano tutto ciò che ci circonda – un concetto che sembra dei in linea con l’energia dello Scorpione. Mentre altri inseguono il successo superficiale, gli Scorpioni scavano più a fondo, senza paura dell’oscurità, determinati a portare alla luce la verità. Nel suo caso, quella verità ha rimodellato la nostra comprensione dell’universo – cose da Scorpione.

SAGITTARIO
Le donne Sagittario non stanno ferme, e decisamente non giocano sul sicuro. Inseguono le possibilità, si lanciano nell’ignoto, e in qualche modo atterrano sempre in piedi – di solito con una vista migliore di tutti gli altri. Wanda Ferragamo (18 dicembre 1921) non era destinata a prendere il controllo di un impero, ma quando suo marito Salvatore è morto, ha fatto quello che farebbe ogni vero Sagittario: si è adattata, si è espansa e ha portato il marchio Ferragamo a vette che nessuno avrebbe immaginato. Mentre altre case di lusso si aggrappavano alla tradizione, lei ha portato Ferragamo nel prêt-à-porter, nella pelletteria e oltre. I Sagittario non si limitano a mandare avanti le cose, scalano montagne mentre lo fanno. Luisa Marelli Valazza (20 dicembre 1950) ha portato quella stessa ambizione alimentata da Giove nel mondo culinario nel suo ristorante Al Sorriso in Piemonte. Non aveva una formazione classica, ma questo non le ha impedito di diventare una delle chef più celebrate d’Italia, guadagnandosi tre stelle Michelin con piatti che fondevano precisione tecnica ed estro creativo. Per un Sagittario, i limiti sono solo inviti a fare qualcosa di più grande, e Valazza ha trasformato ogni sfida in una reinvenzione. Poi c’è Gae Aulenti (4 dicembre 1927), l’architetta che si è rifiutata di lasciare che la gente mettesse lei – o le sue idee – in una scatola. Ha trasformato una stazione ferroviaria parigina nel Musée d’Orsay, ha reinventato gli spazi urbani di Milano e ha rimodellato il design contemporaneo con la sua visione audace e non convenzionale. I Sagittari non sono qui per piccole idee o scommesse sicure, e la Aulenti si è assicurata che il suo lavoro corrispondesse alla portata della sua immaginazione. Che sia nella moda, nel cibo o nell’architettura, le donne Sagittario si muovono velocemente, sognano in grande e non prendono mai la strada prevista, perché dove sta il divertimento in questo?

CAPRICORNO
I Capricorno non si affidano alla fortuna; si affidano alla strategia, e le carriere di queste donne sono una lezione magistrale su come sapere esattamente quando cambiare rotta. Carla Bruni (23 dicembre 1967) ha padroneggiato questo fin dall’inizio. Mentre altri nel mondo della moda trattavano la fama come un momento passeggero, lei, da segno di terra quale è, l’ha trattata come un investimento, costruendo una carriera che l’ha mantenuta richiesta ben oltre la solita data di scadenza. Si è rivolta prima alla musica, dove il suo songwriting e la sua voce roca le hanno fatto guadagnare il plauso della critica, e poi alla politica, diventando First Lady di Francia con lo stesso livello di compostezza e calcolo che ha portato in tutto il resto. I Capricorno sono attratti dal potere – non per lo spettacolo, ma per l’influenza – e Bruni sapeva come navigare nel mondo politico con la quieta autorità di un Capricorno che capisce il valore della reputazione. Ma se vuoi davvero vedere la resilienza del Capricorno in azione, non guardare oltre Eleonora Fonseca Pimentel (13 gennaio 1752). Una delle menti politiche più acute dell’Italia del XVIII secolo, usò la sua penna per spingere per la rivoluzione, dirigendo Il Monitore Napoletano, il giornale che alimentò la Repubblica Napoletana. Come tutti i Capricorno, credeva nella struttura, nella giustizia, nella riforma disciplinata – fino a quando la monarchia non tornò, e fu condannata a morte per aver osato sfidare il sistema. Anche nei suoi ultimi momenti, rifiutò di crollare. Le sue ultime parole prima dell’esecuzione? Una frase di Virgilio: “Forsan et haec olim meminisse iuvabit.” (“Forse un giorno anche questo varrà la pena di essere ricordato.”) Le donne Capricorno non si limitano a costruire eredità – si assicurano che la storia le ricordi, che il mondo sia pronto o meno.

ACQUARIO
Gli Acquario sono sempre qualche passo avanti a noi. Come Elvira Notari (10 febbraio 1875). Si rifiutò di lasciare che il cinema delle origini fosse un club per soli uomini, così costruì il suo impero cinematografico. Come prima regista donna italiana, scrisse, produsse e diresse oltre 60 film, catturando la crudezza della vita quotidiana quando l’industria era ancora occupata con melodrammi romanzati. Naturalmente, i censori la odiavano, cercando (e fallendo) di mettere a tacere la sua visione radicale. Gli Aquario non chiedono il permesso – creano ciò che vogliono, e se il sistema non riesce a gestirlo, è un problema del sistema. Questa stessa vena ribelle definisce Carolina Kostner (8 febbraio 1987), una pattinatrice che non ha mai giocato sul sicuro. Mentre altri riempivano le loro routine di trucchi tecnici, lei fondeva atletismo con coreografie che sembravano più poesia che sport. Non si trattava solo di vincere medaglie (anche se ne ha vinte parecchie); si trattava di spingere i confini di ciò che il pattinaggio di figura potrebbero potesse essere. Gli Aquario amano rompere gli schemi, e Kostner lo ha fatto con ogni scivolata mozzafiato, dimostrando che precisione e innovazione non si escludono a vicenda. Heather Parisi (27 gennaio 1960) aveva quella stessa elettricità, arrivando sulla scena dell’intrattenimento italiano degli anni ’80 come un fulmine in scaldamuscoli. Con un background nella danza – sicuramente marciava al ritmo del proprio tamburo, come fanno tutti gli Acquario – e una personalità troppo grande per un solo paese, è diventata una sensation televisiva, ribaltando i varietà con la sua energia selvaggia. Gli Acquario odiano confondersi, e quindi spesso si dedicano a sovvertire lo status quo… e lasciano tutti gli altri a rincorrere.

PESCI
C’è il sognatore, e poi c’è il Pesci—un segno che si colloca tra realtà e immaginazione. Anna Magnani (7 marzo 1908) è forse più famosa per il suo ruolo da protagonista in Roma, città aperta; la sua recitazione era come entrare nell’acqua, gentile all’inizio ma ti trascinava più in profondità con ogni battuta. Il suo lavoro si concentrava sul femminismo, l’amore e le maree mutevoli dell’identità, riflettendo quella classica capacità dei Pesci di sfumare i confini e dissolvere le limitazioni. Nessuno nel cinema italiano ha urlato, singhiozzato o infuriato con più verità di Magnani, e nessuno l’ha mai fatta sembrare meno una recitazione. I registi amavano la sua imprevedibilità, il modo in cui rifiutava di smussare i suoi spigoli per la telecamera. Il dono dei Pesci è far sembrare tutto grezzo, non filtrato e devastantemente reale, e Magnani lo faceva meglio di chiunque altro. Come tutti i Pesci, sapeva come creare una sensazione che persiste molto dopo l’ultima battuta. Alice Pagani (19 febbraio 1998) porta quello stesso misticismo dei Pesci a una nuova generazione. Che sia davanti alla macchina fotografica o in posa per campagne di alta moda, porta con sé quella qualità leggermente irraggiungibile, la sensazione di esistere per metà in questo mondo, per metà in un altro. Questa è l’attrattiva dei Pesci. Le donne di questo segno d’acqua sono professioniste assolute nel raggiungere una profondità che il resto di noi può solo intravedere.
