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Venezia: Sappi Dove Andare e Batti il Caos

“Venezia è un privilegio e un dovere per chi non la conosce ancora o vuole davvero scoprire la città.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

La mia Venezia è una città di contrasti – contrasti che vivono nei suoi vicoli stretti, nella luce pazza del tramonto, negli odori di acqua salata e pesce fresco, nei silenzi sorprendenti quando giri l’angolo. È un contrasto che vive a Venezia sia come meta internazionale che come piccolo villaggio allo stesso tempo. Spesso sembra che Venezia si muova al ritmo di due tamburi diversi. Fuori stagione, i canali sono fermi, cristallini; in alta stagione – tra il suono dei gondolieri che cantano ballate, il ronzio dei motoscafi e il chiacchiericcio dei turisti – le onde agitate dei canali lambiscono le strade dove locali e turisti si contendono lo spazio. Spesso sembra che questo caos stia per esplodere nella mia città: tutto questo turismo è troppo per una città così piccola e immutabile. Per questo, Venezia è una delle città più difficili da conoscere davvero. Anche per me, che ci ho vissuto tutta la vita, è una continua scoperta.

Venezia è un posto dove girare ed entrare a caso non funziona proprio: per godersi la città come un locale, devi sapere dove andare e battere il caos. Questi sono i posti dove trovo la mia Venezia:

Fare la spesa al Mercato di Rialto per le verdure più fresche e il pesce della laguna.

Da Arco per una colazione alla veneziana con cicchetti, rigorosamente fatti in casa.

Osservare la vera vita veneziana da una panchina rossa a Campo Santa Margherita, preferibilmente in compagnia di un libro acquistato alla libreria indipendente Marco Polo.

Vino Vero o Adriatico Mar per un bicchiere di vino naturale con vista sul canale.

Il Guggenheim: perché Peggy era e rimane un’icona della città per il giardino metafisico e per la vista sull’acqua forse più ispirante.

Dopo una passeggiata mattutina, Tonolo o da Nono Colussi per una classica colazione – pasticcini e cappuccino.

CoVino, dove il cibo è stagionale e ti danno una mini spatola per aiutarti con la scarpetta.

Nella zona di Dorsoduro, una tappa obbligatoria per i cicchetti da Cantinone Schiavi e un gelato gianduiotto da Nico.

Osteria Anice Stellato per assaggiare sapori rivisitati con attenzione al quotidiano.

Punta della Dogana per il magistrale restauro di Tadao Ando, le mostre memorabili e il bacino di San Marco.

Tre Oci per gli amanti della fotografia contemporanea e per vedere Venezia dalla Giudecca.

Aperitivo nella luce del tramonto al Bacaro da Lele, un vero buco nell’angolo.

Museo Fortuny: gotico, mistico e fonte di continua ispirazione.

Un giro in barca per esplorare la laguna e la costellazione di belle isole, ognuna diversa dall’altra per storia, identità, colori.

Al Covo per cena in un ristorante che dà valore e conserva i prodotti della laguna.

Un pranzo con vista su Venezia dall’isola di San Giorgio alla Trattoria Altanella

Cannaregio al calar della notte.

Remare in fondamenta della Misericordia all’ora d’oro.

Estate in bici al Lido fino ai Bagni Alberoni per un tuffo nell’acqua e nel passato.

Corte Sconta: un’atmosfera raffinata e contemporanea dove dovresti ordinare risotto di gò, un piatto povero della laguna, raro e delizioso.

A San Polo, Antiche Carampane, un ristorante popolare e autentico, proprio come l’ospitalità del suo padrone Francesco.

Wisteria: una new entry nel panorama gastronomico veneziano con uno chef e un team giovani – una vera esperienza.

Il bistrot del mondo Alajmo all’Al Quadrino, dove puoi sederti con una vista mozzafiato su Piazza San Marco.

Aperto dopo i suoi omologhi a Londra e Parigi, l’Experimental Cocktail Club alle Zattere, il più trendy dei bar veneziani.

E non puoi andartene senza: Pied à Terre furlane, una foto vintage dall’Archivio Cameraphoto Arte, un souvenir portafortuna da Venetia Studium, una cartolina dalla Venezia Stampa tipografia (fatta con disegni di artisti locali), un vaso di vetro di Micheluzzi o Marina e Susanna Sent, un pezzo di gioielleria in vetro di Perlamadredesign il baccalà mantecato di Cibo.

Mercato di Rialto

Bar All'Arco

Campo Santa Margherita

Vino Vero

Il Guggenheim

Tonolo

CoVino

Osteria Anice Stellato

Punta della Dogana

Tre Oci

Bacaro da Lele

Al Covo

Cannaregio

Fondamenta della Misericordia

Bagni Alberoni

Corte Sconta

Trattoria Antiche Carampane

Ristorante Wisteria

Quadrino Bistro

Experimental Cocktail Club

Pied à Terre

Cibo

Trattoria Altanella

Adriatico Mar

Nono Colussi