Per tutta la vita mi hanno fatto una domanda. La solita, la prima usata per presentarsi. Da dove vieni? La mia risposta, ovviamente, è sempre stata la stessa: vengo dal Lago.
“Quale Lago? Immagino il lago di Como!”
“No! In realtà vivo tra due laghi, entrambi un po’ meno conosciuti. Maggiore e Orta. È in Piemonte, ma vicinissimo alla Lombardia. Quasi Svizzera…”
“Ah, ok, Svizzera! Così bello lassù!”
Ovviamente questo era solo un dialogo stereotipato, anche se questa sensazione di provenire da un posto così specifico, turistico e allo stesso tempo no, ha influenzato chi sono diventata e come ho percepito le mie radici molto più tardi.
Da bambina, la fuga verso la vita di città sembrava l’unica possibilità per affermare la mia identità e diventare una donna. Una donna italiana, sicuramente, e per sempre, ma sempre più una “donna senza patria”, citando le parole di Virginia Woolf: “Come donna, non ho patria. Come donna non voglio patria. Come donna la mia patria è il mondo intero.” Quando vivi lontano da quello che è considerato “casa”, poiché rappresenta principalmente la famiglia e il luogo in cui sei fisicamente nato, la tua percezione di essa cambia. Diventa quasi un mito, e tornare a casa è come morire e resuscitare allo stesso tempo.
Negli ultimi anni il posto da cui vengo, chiamiamolo Lago, ha iniziato ad attirare un nuovo tipo di turismo. I grandi hotel sono rimasti, ma un improvviso sviluppo di Airbnb nascosti, rustiche cascine, case private e così via, ha attirato un nuovo gruppo di turisti. Quelli che non cercavano gite in barca di lusso e paste decenti, ma qualcosa di più. La richiesta di autenticità, di visitare un posto dimenticato da tempo, sembra aver trovato risposta.
Questo nuovo turismo fiorente parlava di un turismo “nuovo vintage”, forse un moderno Grand Tour, uno che non è mai finito? Da qualche parte dove il turismo ecologico non è mai arrivato, forse perché non ce n’era bisogno; cercare qualcosa che è semplicemente lì, che la gente lo visiti o meno.
Qui gli annunci di case in vendita sono in russo e tedesco mentre gli stranieri continuano ad accaparrarsi immobili di valore inestimabile intorno ai laghi. I navigatori di barche grandi e piccole si affrettano a catturare turisti e portarli alle isole.
Che tu sia di queste parti o arrivi da fuori, una passeggiata a Stresa o Orta è d’obbligo – anche se non c’è nulla da fare se non ammirare un paesaggio da cartolina che ti inonda gli occhi.
Stai tranquillo, i posti speciali si nascondono appena dietro l’angolo. Conosciuti, sentiti prima, eppure ancora difficili da trovare sulla mappa. Il primo che sembra davvero rinfrescante è Libreria Spalavera, situata a Pallanza (VB). Un libraio antiquario e di seconda mano dedicato specificamente ai fanatici delle copertine esteticamente belle. Una vecchia sala da tè trasformata in biblioteca è la sorpresa che probabilmente stavi aspettando. Per trovare il tuo libro classico preferito in un’edizione speciale o anche alcune gemme antiche uniche e difficili da acquisire. Fai attenzione all’insegna del Campari nel corso principale e saprai di essere arrivato.
Passando alle acque più intime di Orta, due preferiti sono Fondazione Calderara, situata a Vacciago (Ameno), un grazioso paesino collinare che si affaccia sul lago, e Gelateria Antica Torre, a Pella, che offre il miglior gelato (e crêpe) che probabilmente mangerai in vita tua. La prima, una casa museo fondata dal collezionista locale Antonio Calderara, ospita più di 327 sculture e dipinti principalmente di artisti italiani contemporanei in piccole stanze simili a un palazzo del VII secolo. Qui Piero Manzoni e Fontana possono confrontarsi con una grafica sconosciuta della fine degli anni ’60. Un perfetto esempio di sorpresa dietro ogni angolo che vale una visita annuale. La seconda è una semplice gelateria a Orta di fronte a Pella, una città meno turistica di quella che dà il nome al lago… più autentica e meno borghese, una città originariamente industriale e operaia. L’Antica Torre usa i migliori ingredienti producendo il gelato più cremoso. Puoi abbinarlo anche a una deliziosa crêpe, giusto per sicurezza. Ultimo ma non meno importante il vero e unico centro spirituale del lago, Monte Mesma, un punto panoramico a 600 metri d’altezza situato a 15 minuti dalla riva e abitato da frati francescani. Fai una rapida camminata di 20 minuti fino in cima la mattina presto. Sdraiati sulla pietra e osserva tutto il lago che si sveglia. Una preghiera alla terra, al sole e all’acqua è quasi d’obbligo.
I laghi possono essere interpretati, come mi disse una volta mio padre, come ‘il mare dentro di noi’. Come piccoli mari interni, possono essere percepiti come misteriosi, segreti e intimi. In questo modo, funzionano come un nuovo tipo di azione meditativa, soprattutto pensando al nuovo turismo, che fugge dal caos e dai luoghi commerciali. Non è un caso che personalità e imprenditori innovativi come Giovanni Alessi (fondatore dell’omonima azienda di design con sede a Omegna), Alfonso Bialetti (il creatore della moka) e lo scrittore e pensatore Gianni Rodari provengano dal piccolo Lago d’Orta, che è ancora più intimo del Maggiore.
Mentre l’acqua salata ti fa galleggiare, l’acqua dolce ti fa pensare. Dall’interno all’esterno e viceversa.