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Amore all'Italiana:

Roma-nzo

Di Minne (30 anni, Lei)

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Questa è una storia di un amore estivo nella Città Eterna, dove l’amore è visibile ad ogni angolo. Questa città ti fa desiderare l’amore in modi che non sapevi esistessero. Vedi e senti l’amore per le strade: anziani che si tengono per mano, adolescenti che si baciano senza vergogna, sconosciuti che flirtano senza trattenersi e coppie che condividono un gelato. Il caldo estivo sembra solo accelerare il processo dell’innamoramento.

I ragazzi romani sono, per molti versi, come la città stessa: caotici, confusi, inaffidabili, persino maleducati, ma allo stesso tempo carismatici, autentici e assolutamente stupendi. Questo descrive anche il ragazzo che ho conosciuto l’estate scorsa.

Era agosto, e la città era calda, estremamente calda. Stare dentro e fare diverse mini docce fredde era l’unica routine che rendeva la vita sopportabile.

Ci siamo incontrati a Piazza Trilussa per la prima volta. Pensavo davvero che la mia sobrietà olandese mi avrebbe protetto dalle stronzate degli uomini italiani, ma quanto mi sbagliavo. Il tipo era bello, misterioso, intelligente, divertente, un po’ strano, e tutto questo insieme lo rendeva molto attraente. Parlare con lui era facile mentre fumava con nonchalance circa 18 sigarette per Campari spritz. Dopo qualche drink di troppo, abbiamo fatto una passeggiata lungo il Tevere. Sulle sue rive, ci siamo baciati per un’ora di fila.

Mi ha accompagnato a casa, e l’ho invitato sulla mia terrazza, afferrando una bottiglia di prosecco mezza vuota dal frigo. Non sto romanzando, lo giuro. Abbiamo chiacchierato e fumato altre sigarette, bevuto prosecco e ci siamo baciati con la città di Roma sullo sfondo come unico testimone.

Siamo rimasti in contatto nei giorni seguenti, e i miei amici romani mi hanno avvertito subito del “complesso del ragazzo romano”, che possono avere difficoltà a elaborare le loro emozioni e tendono a sparire prima o poi. Ovviamente non ho ascoltato, perché che gusto c’è?

Poco dopo, siamo tornati sul mio balcone e abbiamo iniziato a baciarci dopo soli dieci minuti che ci eravamo rivisti. Non ci siamo fermati per mangiare. Quasi non ci siamo fermati per respirare. Non avevo fame. Non di cibo almeno. L’ apericena che avevo preparato è rimasto intatto.

La settimana seguente è stata piena di questa attrazione fisica difficile da descrivere. Una sera tardi e calda (per quanto riguarda la temperatura) stavamo andando in giro per il Gianicolo in macchina, i finestrini aperti e la musica a tutto volume che usciva dagli altoparlanti. Non credo di essermi mai sentita così attratta da qualcuno senza sforzo prima.

Ma parte di quell’attrazione dipendeva dalla distanza noncurante e costante che ricevevo da lui. Da qualche parte a livello subconscio, sapevo che questa poteva non essere la migliore idea, e che non aveva nulla a che fare con l’amore. Ma tutto il mio buon senso andava a farsi benedire ogni volta che lo vedevo aspettarmi davanti a casa mia, appoggiato alla sua macchina, fumando una sigaretta.

Ovviamente i miei amici e il mio subconscio avevano ragione. È sparito velocemente come era apparso. Penso che, in un certo senso, sia stato meglio così. Gli amori estivi rimangono più intatti se finiscono quando finisce l’estate.

Non posso nemmeno biasimarlo. Proprio come non puoi biasimare un cane per abbaiare o una vespa per pungere. Gli uomini romani hanno spezzato cuori dall’inizio dell’umanità. Ha fatto male? Assolutamente. Lo rifarei? Assolutamente.