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Roma

R(h)ome in Via Dell’Orso

“Affondo la testa nel cuscino e sogno il mio vero amore… Sto remando verso di te sul grande, oscuro oceano.”

Caravaggio

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Da quasi 4 anni ho la fortuna di chiamare casa il quartiere più magico di Roma. Non c’è un vero nome per questo quartiere ma lo si può trovare esteso da Piazza Navona fino ai vicoli dietro il Pantheon. Anche se dico sempre che Piazza Navona è “il mio cortile”, la magia di questo posto sta nelle strade acciottolate ricoperte dalla tipica palette di colori di Roma; pensa a rosa polveroso, arancione e pigmenti ocra. Il bonus aggiunto sono i palazzi rinascimentali e barocchi che fiancheggiano le strade e ci ricordano la nostra storia. Più simile a un villaggio in una capitale, mi riferisco al mio quartiere come #vicolomagic; ecco perché il quartiere è il mio posto preferito al mondo e come ha completamente catturato il mio cuore.

Ogni mattina esco dal portone (una porta enorme) del mio palazzo del XVII secolo e calpesto i sampietrini di Via Dell’Orso – Via dell’Orso. Anche se sono conosciuta per la mia vita in Vespa e le mie ruote rosso ciliegia, vado ovunque a piedi. Il mio intero quartiere ha una circonferenza di meno di 500 metri, se non meno. In pochi secondi i camerieri del ristorante accanto grideranno… ‘Ciao bionda!’ ma non mi fermo lì perché mi sto dirigendo verso Via del Cancello dove troverò i miei amici, i miei colleghi imprenditori che vivono, lavorano e cercano di sopravvivere a questi tempi di COVID a Roma. C’è Barbara che è la regina di una boutique di abbigliamento di seconda mano, Luigi che è il focoso proprietario di un negozio di antiquariato e il mio caro amico Alessandro che possiede un’adorabile compagnia di bici a noleggio e tour chiamata Around a Roman Bike. Puoi trovarmi quasi tutti i pomeriggi seduta fuori sotto l’edera verde pendente del vicolo a chiacchierare del più e del meno con Ale.

Saluto la mia crew di Via del Cancello con un entusiasta “ciao, ciao e vediamo dopo!” cosparso di molti baci all’aria e amore. Continuo a muovermi, facendo il mio giro mattutino. Giro a sinistra di nuovo su Via Dell’Orso e passo davanti al mio ristorante preferito di cucina romana nel mio quartiere, Lagana. L’affettuoso proprietario Mimmo grida praticamente ogni giorno ‘Ti amo!’ ed è così che mi sento riguardo a loro e al loro amatriciana. La moglie del proprietario è di Amatrice, in Abruzzo, da dove proviene questa classica pasta romana. È una ricetta per un successo delizioso.

Non fare una sosta perché oggi sto andando a trovare il mio amico Bob (il suo vero nome è Roberto ma io lo chiamo Bob!) nel suo negozio di barbiere, Genco, il barbiere più antico di Roma. È il cuore pulsante del nostro quartiere ed è stato aperto continuamente dal 1900 ma risale al XVI secolo quando anche Caravaggio era un cliente qui! Torneremo a lui tra un minuto. Chiamo sempre il negozio di barbiere di Bob il salotto del quartiere. In un giorno qualsiasi puoi trovare vecchi e giovani, maschi e femmine (me compresa!) e semplici romani chiassosi che chiacchierano o si fanno la barba. Genco è pura magia perché la torre Frangipane del 1014 d.C. dove si trova è il punto esatto dove si incontrano tre rione – quartieri: Sant’Eustachio, Campo Marzio e Ponte.

Poco più in giù dalla strada di Bob c’è una chicca di chiesa chiamata Sant’Agostino dove troverai senza pretese un dipinto di Caravaggio, Madonna dei Pellegrini. Ci sono due chiese vicine che ospitano capolavori di Caravaggio, l’altra è San Luigi dei Francesi con il famoso ciclo di San Matteo. Io preferisco Sant’Agostino perché il dipinto di Caravaggio ha legami diretti con il mio quartiere. La vera porta davanti alla quale Caravaggio mise il suo soggetto, l’amante cortigiana e di conseguenza modella, per il dipinto si trova a pochi passi in Vicolo del Divino Amore.

Sappiamo che Caravaggio era un cliente dal mio barbiere locale, ma dove viveva? Caravaggio era il ribelle dell’epoca barocca, una specie di rockstar, il re del chiaroscuro e l’epitome del sacro e del profano. Ha lavorato, dipinto, amato e perso, e vissuto nelle stesse strade che percorro ogni giorno. Il mio quartiere senza nome è dove ha chiamato casa dal 1595 al 1599. Spostandosi frequentemente tra appartamenti e studi di pittura, a seconda se fosse o meno nelle grazie dei suoi mecenati, sembra che si cacciasse sempre nei guai per le strade di Roma e oltre. La strada era un teatro dove si svolgevano gli eventi della sua vita. Via della Scrofa era una di quelle strade. Una grande parte della vita dell’artista esisteva nei vicoli e intorno a questa via. È la spina dorsale del quartiere ed è sempre stata una strada importante che collega la zona del Pantheon al fiume. Via della Scrofa è la strada più grande del quartiere e ti fa sentire che tutto è possibile mentre guardi avanti in lontananza e scorgi l’Ara Pacis di Augusto, il mio museo preferito a Roma. Fiancheggiata da negozi colorati, boutique, turisti che passeggiano e romani che fanno il loro tran tran quotidiano. Una graziosa stradina laterale Via della Stellata è dove troverai la perfetta Booktique per menti curiose. Prendo tutti i miei regali, libri e ora mascherine da questo negozio super chic e curato.

Ogni italiano ha il suo fedele “bar” a due passi da casa. Dove tutti sanno il tuo nome e il barista sa come prendi il caffè senza dire una parola. Il mio è Caffè Portoghesi che prende il nome dalla strada dove lo trovi all’incrocio con Via della Scrofa ed è adorabile. Maritozzi e espresso, caffè gourmet panini e un vivace ma casual aperitivo con i locali la sera. Fanno questo tris e lo fanno bene. Sono fortunata ad avere un bar di questa qualità nel mio quartiere, considerando che vivo nel centro storico e i bar buoni, figuriamoci quelli ottimi, sono difficili da trovare. Un altro motivo per amare questa piccola fetta di città.

Vivo a Roma da 15 anni quindi a volte voglio un’atmosfera più “moderna”. Il mio punto di riferimento vicino a casa sarà sempre Il Marchese, il 1° amaro bar d’Italia con oltre 500 tipi diversi di amari. Mi fa sentire come se fossi a NYC senza dover prendere un aereo. Mi siedo su uno sgabello al loro elegante e impressionante bancone e ordino un “americano” fatto con la mia scelta dell’amaro locale romano chiamato Formidabile. Ci vado per i cocktail ma spesso rimango per cena e mangio sempre al bancone così posso far parte dell’azione della mixology.

Alla fine della serata, lotto per pagare il conto perché il proprietario Davide vuole sempre offrirmi. Con un abbraccio a distanza di sicurezza saluto e colpisco i sampietrini luccicanti mentre mi guidano verso casa. Con il cuore felice penso a quanto sono grata di vivere qui e chiamare questo quartiere la mia casa proprio come faceva Caravaggio. Questi romani vivaci e divertenti hanno accettato con entusiasmo questa ragazza americana e sono importanti nella mia vita tanto quanto le strade tortuose, le bellissime chiese e i maestosi palazzi. Sono il punto forte della mia giornata. Dove sarei senza Bob, Mimmo e Alessandro? O Barbara, Anna ed Elda? Siamo una famiglia e durante questi recenti tempi incerti ci siamo davvero uniti per sostenerci a vicenda e questo è davvero tutto. Diciamo… magico.

 

Annie è una donna d’affari americana con un’attitudine romana. Fiera di essere del Minnesota, Annie ha fatto di Roma la sua casa negli ultimi 15 anni. È un’imprenditrice, direttrice creativa e fotografa nonché fondatrice di Scooteroma e Personalized Italy.

Babastyles Vintage

Around a Roman Bike

Lagana

Genco

Museo dell'Ara Pacis

Booktique

Caffè Portoghesi

Il Marchese

Formidabile