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Ravenna dopo l’alluvione: una sorprendente destinazione estiva

Questa è una regione d'Italia che ha bisogno di più turisti

“Le amministrazioni locali e i proprietari di aziende si chiedono se saranno in grado di rimanere a galla dopo l’alluvione, non per i danni causati dall’alluvione stessa, ma per il modo in cui ha spazzato via il turismo.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

L’immagine più famosa di Ravenna è un fermo immagine di tranquillità: una struttura di legno bianca, simile a una cornice, racchiude una spiaggia sabbiosa che si protende verso l’infinito. Data la consueta vivacità di questi lidi, l’immagine, scattata da Luigi Ghirri, può risultare un po’ stonata – ed è ancora più inquietante nel contesto della devastante alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna all’inizio dell’estate 2023, mettendo in ginocchio Ravenna, l’intera regione e le sue famose spiagge.  

Per molti italiani, Ravenna è sempre stata sinonimo di vacanze estive, un po’ nostalgiche: ricordi sfocati del parco acquatico di Mirabilandia, delle gelaterie in riva al mare, dei numerosi lidi su cui giocare da bambini e dove ballare le lunghe notti d’estate anche se si è più avanti negli anni. Ma, dopo l’alluvione, l’immagine di Ravenna si è trasformata, diventando invece sinonimo di calamità naturale e difficoltà.

La provincia di Ravenna è stata una delle più colpite dall’alluvione del maggio 2023, insieme a Bologna, Imola e Modena, e nella città di Faenza, sotto la giurisdizione di Ravenna, si sono verificati danni diffusi sotto metri di fango e acqua. Il disastro naturale ha provocato quindici vittime: tre a Forlì, quattro in provincia di Cesena, sette in provincia di Ravenna e una in provincia di Bologna. La città di Ravenna, invece, ha subito danni solo nelle zone periferiche e agricole (100.000 ettari di terreno coltivato sono stati allagati nelle campagne), e i siti UNESCO, il prezioso repertorio artistico e le spiagge di Ravenna sono fortunatamente rimasti intatti.

Ravenna deve ringraziare i suoi architetti settecenteschi per aver evitato la catastrofe: argini stabili e opere idrauliche sono stati costruiti per deviare la confluenza dei fiumi Ronco e Montone nel XVIII secolo, e si sono dimostrati utili quando è arrivata l’alluvione. Inoltre, si decise tempestivamente di far defluire un milione e mezzo di metri cubi d’acqua, che avevano allagato la pianura, verso il mare e il Po, invertendo la direzione del Canale Emiliano Romagnolo.

Mentre gli effetti del disastro continueranno a ripercuotersi nei secoli a venire, l’impatto più immediato, aggravato da una copertura mediatica sbagliata dell’area, è un forte colpo al turismo estivo. L’immagine di Ravenna non è più incarnata nel famoso scatto di Ghirri, ma in una fotografia di acqua scura che copre quella che era una strada, con un cartello stradale storto che indica chiaramente “Ravenna”. Questa fotografia è stata ampiamente diffusa nei telegiornali, anche quando la storia non riguardava la città stessa. 

Mentre il resto d’Italia combatte con l’eccesso di turismo – la Sicilia sta vivendo la sua stagione più intensa fino ad oggi, e il numero di turisti è da record lungo la Costiera Amalfitana, la Liguria, Roma e Firenze – l’Emilia Romagna affronta preoccupazioni opposte. Le amministrazioni locali e i proprietari di aziende si chiedono se saranno in grado di rimanere a galla dopo l’alluvione, non per i danni causati dall’alluvione stessa, ma per il modo in cui ha spazzato via il turismo.

È presto per parlare di numeri, ma il Comune di Ravenna, nei giorni successivi all’alluvione, ha lanciato una campagna per contrastare la falsa percezione che la regione sia poco visitabile: #iovadoaravenna è uno degli hashtag utilizzato a questo proposito. Gli abitanti del luogo hanno scelto di non identificarsi come vittime, ma come sopravvissuti, scegliendo di rimanere nella loro città, di ricostruire e di ricominciare. 

Come chiarisce Maria Grazie Marini, dirigente del Servizio Turismo del Comune di Ravenna: “A un mese dall’alluvione possiamo dire che la calamità non ha toccato le zone turistiche, tuttavia abbiamo subito un danno di percezione. Potete venire qui tranquillamente, potete ancora fare la vacanza che siamo sempre stati in grado di offrire”.

Se quest’anno deciderete di trascorrere parte delle vostre vacanze estive a Ravenna, ecco alcuni suggerimenti su come trascorrere il vostro tempo in città e sostenere gli abitanti del luogo che ne hanno più bisogno.

Cosa Vedere 

Ravenna non è una città qualsiasi della costa romagnola: fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente e centro fondamentale dell’Impero Bizantino, motivo per cui ospita i più importanti mosaici bizantini d’Italia. Qui visse e morì Dante, lasciando numerose tracce. E questa tradizione di cultura continua a vivere in nuovi spazi. 

Tessere bizantine – Dietro le porte dall’aspetto austero dei principali siti storici di Ravenna, si trovano scintillanti tesori di tessere d’oro e blu, che brillano quando il sole le colpisce dalle finestre. Per gli spettacoli più suggestivi, recatevi al Mausoleo di Galla Placidia, alla Basilica di San Vitale, al Battistero Neoniano, a Sant’Apollinare Nuovo e Sant’Apollinare Classe.

Molto su Dante – Il Sommo Poeta visse e morì in città: è possibile rendergli omaggio visitando la sua tomba neoclassica. Non lontano si trova il Museo Dantesco, dove la sua storia è raccontata attraverso opere d’arte contemporanea, che vanno dai fumetti alle installazioni multimediali ai dipinti. Non stupitevi di incontrarlo anche per strada (precisamente in via Pasolini), dove si trova una versione graffita del suo volto firmata dall’artista brasiliano Kobra. È inoltre possibile visitare Dante Plus, una mostra curata da Marco Miccoli, che espone attualmente quarantaquattro interpretazioni di Dante e della sua opera da parte di artisti. La vetrina comprende il Dante tatuato di Stikki Peaches, le opere ironiche di Giulio Alvigini, fondatore del progetto Make Italian Art Great Again, i dipinti soprannaturali di Daniele Pierantozzi e l’installazione di grandi dimensioni di Fabio Pignatta che utilizza materiali riciclati. È possibile visitare la suggestiva mostra fino al 17 dicembre 2023.

Street art – A Ravenna ci sono più di ottanta opere di street art dei migliori nomi della scena internazionale (Ericailcane, Bastardilla, Millo, Jim Avignon, Basik, Pixel Pancho, Qbic, Tellas, Camilla Falsini, Zed1), grazie al festival Subsididenze, che dal 2014 ridipinge Ravenna. Prendete una bicicletta ed esplorate le zone della Darsena, di Porta Adriana, dello Stadio e della Rocca Brancaleone. E portate con voi lo smartphone: alcune di queste opere prendono vita in realtà aumentata, popolando questi quartieri con personaggi fantastici.

L’arte contemporanea in relazione all’alluvione – Russi, uno dei comuni ravennati più colpiti, ospita una mostra importante e attuale. SIEMBRA DIRECTA, curata da Alessandra Carini e Paolo Pileri, è stata concepita prima del disastro, ma la discussione che propone è oggi ancora più attuale. Oscar Dominguez e Ana Hillar, artisti argentini che vivono a Faenza da oltre vent’anni, presenteranno opere site-specific sul tema della salvaguardia del suolo, una risorsa essenziale che si sta esaurendo. La mostra resterà aperta a Palazzo Russi fino al 24 settembre 2023.

Natura alla Pineta di Classe – Quest’area selvaggia ricca di pini, querce, sempreverdi e paludi che segna il passaggio a zone umide è perfetta per rinfrescarsi nelle calde giornate estive. Si dice che Dante sia venuto qui a cercare ispirazione; chissà, forse funzionerà anche per voi.

Spiagge – Trentacinque chilometri di spiagge con decine di stabilimenti pensati per ogni gusto: festaioli, famiglie, nudisti, amanti della natura. Dopo un breve periodo di acque agitate e torbide, il litorale ravennate è tornato al suo solito azzurro limpido e tranquillo.

Dove Mangiare e Bere a Ravenna

Se pensate che la cucina romagnola sia ricca, aspettate di passare da Ravenna. Qui le tradizioni marinare e agricole si incontrano e ci sono ampie possibilità di scelta tra alta cucina e piatti tradizionali. 

Raflò Sapori di casa – Erica Liverani, vincitrice di Masterchef 5, è alla guida di questo accogliente ristorante e boutique gastronomica nel centro della città. 

Mercato Coperto – Per un’atmosfera informale e prodotti tradizionali, sedetevi sulle panchine e preparate un picnic con i prodotti delle bancarelle di questo mercato. Se invece volete concedervi cibo di alta qualità e ambienti favolosi, il mercato ospita anche il Ristorante Alexander, un ex cinema liberty, e la Capannina, uno dei migliori ristoranti della costa ravennate.

Canale Candiamo – Dopo il tramonto, dirigetevi dietro la stazione e nella zona della Darsena, dove potrete bere un drink tra la gente del posto in uno degli spazi industriali riconvertiti lungo l’acqua.

Darsena Pop UP – Questo complesso multifunzionale riunisce un bar, una pizzeria, un ristorante, una gelateria e aree libere per basket, parkour, skateboard, beach volley e molto altro. Il brewpub Darsenale offre un’ottima selezione di birre artigianali, enormi hamburger e un incredibile tramonto sul canale.

Boca Barranca – Un design boho-chic e un menù mediterraneo rendono questo locale di tendenza sulla spiaggia un posto per fare aperitivo e un ristorante fresco e divertente. Sorseggiate un bicchiere di vino locale su una sedia a sdraio con i piedi nella sabbia o cenate con un menù degustazione completo.

The Woodpecker – Un locale sempre in fermento dove la festa dura tutta la notte. Guardate bene e scoprirete un’importante opera d’arte: i graffiti di Blu che adornano l’iconica cupola del locale.

Quindi, invece di seguire la folla quest’estate, che è davvero sgradevole, date una possibilità a Ravenna. La città vi accoglierà a braccia aperte, con spiagge tranquille, bellezze bizantine e una scena artistica sorprendentemente contemporanea.

Mercato Coperto Ravenna

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

Mausoleum of Galla Placidia

Basilica of San Vitale

Neonian Baptistery

Sant’Apollinare Nuovo

Sant’Apolinare Classe

Museo Dantesco

Via Pasolini

Dante Plus

Darsena

Porta Adriana

Rocca Brancaleone

Palazzo Russi

Nature at Pineta di Classe

Raflò - sapori di cassa

Mercato Coperto

Ristorante Alexander

Capannina

Canale Candiamo

Darsena Pop UP

Darsenale

Boca Barranca

The Woodpecker