en
All'Estero

Presentiamo la Nostra Nuova Sezione: Italy Segreta Abroad

Che sia in patria o all’estero, siamo sempre stati innovatori, rivoluzionari, che hanno cambiato il mondo…

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Con circa 5,8 milioni di italiani che vivono all’estero e 80 milioni di persone di origini italiane, la diaspora italiana è una delle più diffuse al mondo. La verità è che l’Italia vive oltre i suoi confini – come tutti i paesi, in realtà – e sarebbe un torto limitarci a 302 km quadrati, quando così tanta creatività e cultura italiana vive all’estero.

Ecco perché ti presentiamo la nostra nuova sezione, ITALY SEGRETA ABROAD – dedicata agli italiani che vivono altrove, a quelli di origini italiane, e a tutti coloro che hanno un grande rispetto per il nostro paese e stanno lavorando per celebrare la nostra cultura ovunque si trovino nel mondo:

Ci piace rischiare.

Ci piace innovare.

Ci piace il passato,

Ma ci piace anche il futuro.

Ci piacciono i giovani.

Ci piacciono quelli che partono (816.000 negli ultimi 10 anni).

Ci piacciono quelli che restano.

Ci piacciono quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno.

Ci piacciono quelli che credono ancora in questo paese rotto ma BELLISSIMO.

Ci piace l’Italia vista dagli italiani,

E vista dagli stranieri.

Ci piace l’Italia in giro per il mondo (perché la realtà è che siamo ovunque!).

Ci piace l’Italia che è emigrata e ha creato subculture della nostra cultura.

Ci piace l’Italia vera,

Quella che non si svaluta (non ne ha bisogno!).

Ci piacciono le regioni e le loro diversità.

Ci piacciono le tante realtà e non una visione stereotipata (valiamo molto di più).

Non ci piacciono quelli che commercializzano l’Italia,

Un’Italia di pizza, pasta e mandolini.

Tornando brevemente ai primi, ci chiediamo sempre come i turisti possano accontentarsi di mangiare versioni scadenti del cibo italiano, quando esiste quella buona e regionale: come può qualcuno esaltare le virtù di un ristorante che serve pizza surgelata con mozzarella che è più gomma che formaggio quando una pizza napoletana dalla crosta soffice è dietro l’angolo? Alcuni potrebbero sostenere che questo è un lusso limitato ai confini italiani, ma noi sosteniamo che il cibo italiano è replicato ovunque: la cucina italiana è la più popolare al mondo, e la pizza è il cibo più popolare al mondo, con oltre 5 miliardi di pizze mangiate ogni anno. Alla fine, non hai bisogno di prenotare un biglietto aereo per Napoli per avere la roba buona. I forni a legna sono ormai comuni, per esempio, a New York City, dove pizzaioli sia italiani che non sfornano pizze superbe. In Japan, the precision that characterizes the country’s cuisine has been applied to the foodstuff too, giving even those in Naples a run for their money.

Che sia in patria o all’estero, siamo sempre stati innovatori, disruptors, che hanno cambiato il mondo – lo sapevi che abbiamo inventato il telefono (Antonio Meucci era a Staten Island quando lo fece!), la radio, gli occhiali, la macchina da scrivere e il pianoforte (tra le tante altre invenzioni che hanno cambiato il mondo)? Eppure, per una complessa rete di ragioni, la nostra immagine all’estero è diventata un po’ banale. Sembra che l’Italia venga venduta al mondo, persino da noi italiani stessi, come una Venere con la pizza in mano (*coff coff* l’ente del turismo).

Ci sono però molti italiani e non italiani in giro per il mondo che hanno voluto capirci, scoprirci e a volte raccontare la nostra storia meglio di quanto facciamo noi in Italia. Ci sono persone che portano in alto il nostro nome, raccontano le nostre storie, ci rappresentano e valorizzano la nostra cultura semplicemente seguendo le loro passioni in giro per il mondo – dagli atleti come Sinner (che li batte tutti!) ai ristoratori come Alessandro e Pierluigi di Roscioli, che hanno lasciato il segno a NYC. Ci sono barman stellati come Maura Milia, che sta portando le sue abilità a Città del Messico, e cantanti come i Måneskin, il cui ritornello sono fuori di testa ma diversi da loro“(Sono fuori di testa ma diverso da loro)” era sulla bocca di tutti, anche di chi non aveva idea di cosa significasse. Ci sono attrici fantastiche come Sabrina Impacciatore, il cui improvviso “Peppa Pig?” in White Lotus ha fatto scalpore, e scrittrici come Elena Ferrante, le cui riflessioni sull’infanzia hanno toccato i cuori in tutto il mondo, e architetti come Renzo Piano, che hanno trasformato il paesaggio urbano di città non italiane. Ci sono tutti quelli i cui nomi potrebbero non essere riconoscibili, ma le cui piccole imprese mostrano al mondo cosa significa veramente essere italiani.

Tutto questo per dire… Qui nella redazione di Italy Segreta, ci siamo chiesti: “Perché non raccontare tutte queste storie di bella italianità all’estero?” Quindi, da ora in poi, con ogni nuovo numero, puoi aspettarti alcune storie su realtà italiane da tutti gli angoli del mondo, che sia la Corea del Sud o il Sudafrica.

Da italiani critici, che hanno sempre qualcosa da dire, sappiamo che non è un compito facile… Quindi, per favore, siate gentili : )

Ma lo ripetiamo: ci piace correre rischi.

A chef in Marconi's Restaurant on Mulberry Street preparing two Italian sausage sandwiches

Italian cafe on MacDougal Street

Mr. and Mrs. Martinetti at Sunday dinner

Italian shoemaker and his wife, Photo by Marjory Collins

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.