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Milano A Tavola: I migliori ristoranti di Milano

Dove mangiare nella città più moderna d'Italia

“Oggi, alcuni dei migliori piatti della città non sono in realtà del tutto italiani, grazie alla grande popolazione di immigrati (il 20% del totale!).”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Milano è spesso considerata negativamente – la gente dice che è brutta, costosa, senz’anima – ma noi ci permettiamo di dissentire, soprattutto quando si tratta della scena gastronomica della città. Ciò che le manca in termini di fascino locale è più che compensato dal fatto di essere la patria di classici sostanziosi e stimolanti come l’ossobucco e il minestrone, della maggiore diversità alimentare del Paese (e di una delle migliori chinatown di tutta Europa) e di uno spirito giovane ed elegante che fa sì che anche le tradizioni si sentano fresche e al passo con i tempi.

Per quanto riguarda la tradizione, gran parte della cucina milanese risale alla storica occupazione spagnola – spezie come lo zafferano arricchiscono il risotto e i mondeghili (un tipo di polpetta) ricordano le albondigas – mentre la produzione di bestiame della Lombardia ha lasciato un’impronta altrettanto grande. I piatti a base di carne di manzo e latticini sono un segno distintivo della città: gli amici intolleranti al lattosio dovrebbero guardarsi da classici come la costoletta alla milanese e il rostin negàa, un “arrosto affogato” di vitello, entrambi opportunamente immersi nel burro. Come in gran parte d’Italia, anche qui i menù comprendono i cibi storici dei ricchi e dei poveri della regione: i primi optavano per il risotto “dorato”, aromatizzato e colorato con il costoso zafferano, mentre i secondi sopravvivevano con la cassoeula, uno stufato a base di frattaglie e cavoli, e la trippa alla milanese o busecca, una zuppa di trippa, fagioli, verdure, brodo e pomodoro. E se le scatole multicolori e festose di panettoni si impilano sugli scaffali internazionali durante le festività natalizie, è Milano che dobbiamo ringraziare.

Oggi, alcuni dei migliori piatti della città non sono in realtà del tutto italiani, grazie alla grande popolazione di immigrati (il 20% del totale!). Per quanto amiamo le piccole trattorie a conduzione familiare e le cucine iper-regionali, in un Paese così adagiato sugli allori, la cultura gastronomica progressista di Milano è una boccata d’aria fresca. 

Di seguito, alcune delle nostre mete gastronomiche preferite nel capoluogo lombardo:

I CLASSICI

Nuovo Macello – La costoletta è il motivo per cui venire qui: carne di vitello lasciata appesa per 40 giorni, cotta lentamente in padella con un po’ di burro e servita rosa. Il “Nuovo Macello” racchiude in sé lo spirito intramontabile della vecchia Milano, rinnovando costantemente la sua cucina con un tocco creativo. 

Da ordinare assolutamente: la costoletta fatta alla maniera tradizionale, i mondeghili e il salame.

Giacomo Milano – Questa istituzione locale da sei decenni racchiude sotto lo stesso tetto bistrot, rosticceria, caffè, tabacchi e pasticceria. Il bistrot è prevalentemente a base di pesce e la rosticceria richiama le radici toscane del proprietario con piatti della cucina povera. Dall’interno non si direbbe che il bistrot abbia 60 anni: le pareti giallo e verde pastello si abbinano a tovaglie bianche e piatti con bordi verdi, rendendo il ristorante luminoso, pulito e pieno di vita.

Da ordinare assolutamente: qualsiasi secondo del bistrot

La Libera – Nel 1979, gli amici e comproprietari Gino e Italo fondarono La Libera in Brera; una delle prime birrerie specializzate di Milano, il locale serviva birre artigianali e pochi piatti semplici, per poi ampliare il menù con vini e una carta più ricca. Ci piace che sia stato mantenuto il bar originale, che si abbina bene con i mobili d’epoca, le pareti di un arancione vivace e la calda presenza della coppia di proprietari. 

Da ordinare assolutamente: risotto al salto, costoletta alla milanese, gelato al forno e fichi gratinati allo zabaione.

Ciciarà – Un ristorante luminoso e arioso per gli amanti della carne, con un’attenzione particolare ai prodotti freschi e di stagione e alla cucina integrale: il pesce proviene da fonti d’acqua dolce – nel tentativo di non impoverire i mari – e la carne da allevamenti sostenibili. Il menù cambia spesso, ma riflette sempre la qualità delle materie prime e comprende tutti i tagli di animali. 

Da ordinare assolutamente: se disponibili, i mondeghili con salsa verde e le tagliatelle al ragù (che sia di pecora, di cervo, di asino, è sempre fantastico).

Ratanà – Una rivisitazione moderna e raffinata della classica osteria milanese, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’approvvigionamento da piccoli produttori locali. Il ristorante si trova all’interno della Fondazione Riccardo Catella, un magazzino ferroviario in stile liberty ristrutturato, nel quartiere emergente di Garibaldi, proprio accanto alla stazione ferroviaria di Porta Garibaldi. Quando fa caldo, non mancate di sedervi all’aperto, proprio accanto al loro orto. 

Da ordinare assolutamente: risotto alla milanese, torta cioccolato e albicocche.

Trippa – Questo posto è il figlio illegittimo dello street food, della cucina della nonna e di una osteria. Come suggerisce il nome, questa piccola e accogliente trattoria si concentra sulla trippa e sui tagli di carne meno attraenti, anche se le paste fresche sono eccellenti. È il tipo di cucina casalinga che amiamo mangiare, ma non necessariamente preparare noi stessi. Prenotate in anticipo! 

Da ordinare assolutamente: vitello tonnato, trippa fritta.

Trippa Milano

Røst – Nel quartiere alla moda di Porta Venezia, Røst fonde il design scandinavo con prodotti e sapori milanesi di stagione. Verdure e tagli di carne insoliti sono presentati in piccoli piatti minimalisti accompagnati da una lista di oltre 200 vini naturali biologici e biodinamici. 

Da ordinare assolutamente: il menù cambia spesso, ma, se disponibile, l’uovo morbegno con sorel e stracchino e la terrina di spalla, cavoletti di Bruxelles, rafano e caffè.

Nebbia – Il vino naturale è al centro dell’attenzione in questo piccolo e caotico locale sui Navigli. È perfetto per un pranzo veloce a base di piatti con prodotti freschi di mercato. Qui la cucina italiana ha un approccio più giovane e creativo.

Da ordinare assolutamente: pan brioches, patè di fegatini e cipolle rosse, il risotto con cipolle di Montoro, capperi e bergamotto, gli agnolotti al ragù genovese e la tartare di fassona.

La Bettola di Piero – Tovaglie a quadri rossi, atmosfera informale, personale cordiale e piatti casalinghi lombardi come l’ossobuco e il risotto alla milanese: niente fronzoli, tutta sostanza. 

Da ordinare assolutamente: Costoletta alla milanese, patate arrosto, tiramisù.

Al Matarel – Pareti colorate e affrescate e un’eclettica accozzaglia di arredi conferiscono a questa icona del quartiere di Brera una grande personalità. La proprietaria stessa è in cucina fin dall’apertura nel 1968 e serve specialità della vera cucina milanese della nonna. 

Da ordinare assolutamente: rustin negàa, ossobuco in gremolata.

Pizza Am – Lontano dalla Campania per distanza ma non per gusto, questo locale di Porta Romana serve pizze napoletane a lunga lievitazione, spesse e gommose. Gli ingredienti, l’arredamento e l’atmosfera sono vivaci e vivaci come lo chef/proprietario calabrese Pasquale Pometto. Aspettatevi lunghe file che si muovono rapidamente. Si preparano solo sei tipi di pizza, oltre a una sorta di panino – il pometto – farcito con rucola, pomodorini, tre tipi di formaggio e olio d’oliva. 

Da ordinare assolutamente: Non si può sbagliare con nessuna delle sei pizze.

 

Camparino in Galleria — un iconico bar storico situato nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Fondato nel 1867, è rinomato per servire cocktail italiani classici, con un’attenzione particolare al famoso aperitivo Campari. Perfetto per un campari seltz e un pranzo a base di una cotoletta milanese!

Courtesy of Giacomo Rosticceria

RISTORANTI NON ITALIANI

Yoshinobu – Lo spazio morbido e monocromatico serve i classici giapponesi e un menù giornaliero con il pesce pescato con la lenza che lo chef Yoshinobu, Kurio-Yoshi per gli amici, acquista fresco la mattina presto dal mercato. Il sushi è impeccabile e a pranzo è possibile ordinare un bento box con un assortimento di creazioni dello chef Yoshi. 

Da ordinare assolutamente: 10 pezzi di nigiri omakase, aragosta speciale maki, pesce misto Nuta e, a un certo punto, dovete provare tutti i temaki. 

Osaka – Un paradiso per chi apprezza i classici della cucina tradizionale giapponese, Osaka è presente su tutte le guide gastronomiche di Milano per un buon motivo. È ottimo per un pranzo veloce a base di ramen o chirashi, o per una cena in cui provare piatti fusion come le guance di pesce alla griglia, l’anguilla italiana alla griglia in stile Kabayaki o il merluzzo nero marinato alla griglia in stile Saikyoyaki. All’interno, ci si può sedere al bancone del sushi, basso e in legno, o ai singoli tavoli, separati da tende bianche e pannelli geometrici in legno. 

Da ordinare assolutamente: pesce alla griglia, ramen, chirashi

IYO Omakase – Questo banco omakase da sette persone è uno dei migliori ristoranti giapponesi della città; in perfetto equilibrio tra qualità e prezzo. L’ordinazione spetta ai maestri dietro il bancone (e noi siamo felici di fidarci di loro). 

Bentoteca – Nato come pop-up, questo ristorante ha guadagnato un tale seguito da diventare un’istituzione permanente in città. Il menù vanta straordinari piatti giapponesi preparati con ingredienti italiani – combinando le origini giapponesi dello chef Tokuyoshi e la sua passione per l’Italia – abbinati a un’ampia carta di vini e birre naturali. La sala da pranzo è super chic, con pareti verde scuro e sedie pastello con schienale in velluto.

Da ordinare assolutamente: temaki di tonno, piccione.

Gastronomia Yamamoto – Questo ristorante a conduzione familiare propone un menù giapponese casalingo che evoca i ricordi dell’infanzia della proprietaria in Giappone, quando mangiava a casa della nonna. 

Da ordinare assolutamente: curry giapponese, ochazuke con pollo e umeboshi e, a pranzo, il donburi.

Mao Hunan – Se si guarda oltre il nome controverso, il cibo in stile Hunan, carico di peperoncino, parla da sé. Andate in gruppo per assaggiare più pietanze. 

Da ordinare assolutamente: costine di maiale croccanti, pancetta brasata e tutti i ravioli. 

Maoji Street Food – Il cibo di strada della provincia di Hunan regna nel loro menù incredibilmente vario. L’interno è arredato per dare l’illusione di star ordinando da un chiosco di street food, completo di vari ninnoli cinesi. 

Da ordinare assolutamente: involtini Nan, taro con pancetta, baozi.

Li-Sei Deli – Luminosi classici coreani in un’atmosfera calda e invitante, con una “vera madre coreana” al timone della cucina. 

Da ordinare assolutamente: pollo fritto con salsa agrodolce, onigiri e ssam.

Osteria La Semivuota

PANIFICI E PASTICCERIE

Queste sono alcune delle nostre nuove pasticcerie preferite. Per le classiche istituzioni vecchia scuola in città, date un’occhiata al nostro articolo “Colazione a Milano”. 

Loste Cafè – Panificio moderno che offre pani a lievitazione naturale, dolci delicati e un fantastico caffè italiano in un piccolo spazio minimalista in stile scandinavo. Servono anche un menù per il pranzo. 

Panificio Davide Longoni – L’incredibile attenzione nell’approvvigionamento dei migliori cereali locali fa risplendere i loro lieviti madre a lunga fermentazione. 

Pavé – Pasticcini sfogliati, burrosi e laminati, focacce a lievitazione naturale e piatti freschi per il pranzo e il brunch. È anche un ottimo punto di coworking durante la settimana.  

TONDO Forno artigiano – Diplomata all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, la panettiera e proprietaria Silvia pone un’enfasi particolare sull’approvvigionamento di grani e materie prime solo dai migliori produttori d’Italia, come dimostra la qualità dei suoi lieviti madre e delle focacce alla ligure.

TONE – In questo locale alla moda, splendidi pani a lievitazione naturale e soffici pasticcini come maritozzi e madeleine accompagnano i vini naturali.  

Tipografia Alimentaria – Tradotto in “Racconto del cibo”, questo bistrot/centro di ristorazione alla moda nel quartiere di Gorla fa proprio questo: usa il cibo per raccontare una storia. Qui, gli ingredienti grezzi brillano davvero, tutti di provenienza locale, sostenibili e preparati con cura. Il menù cambia ogni giorno, in base a ciò che è di stagione. Fermatevi per la colazione, il pranzo e l’aperitivo e portate a casa qualsiasi prodotto di cui vi siete innamorati.

STREET FOOD

Panzerotti Luini – Sarà anche un po’ turistico, ma è anche molto carino, e troverete ancora bambini milanesi qui a merenda che afferrano un panzerotto, una pasta fritta e ripiena a forma di chiocciola. È senza dubbio il miglior spuntino nei dintorni del Duomo. 

Panini De Santis Milano – Fondato nel 1964 dai coniugi De Santis, i panini sono eccellenti, anche se è un po’ turistico. Vale la pena andarci anche solo per l’estetica, che è antiquata e affascinante, soprattutto grazie alle lampade in stile Tiffany. La sede originaria di Corso Magenta è quella giusta. 

Pantera Pizza Rustica – Ogni sera dalle 19 in poi, questa piccola pizzeria moderna – con il motto “la fame è più forte della paura” – sforna alcune delle migliori pizze al taglio a nord di Roma. Da provare l’extra croccante supplì al telefono, una fetta con patate sottilissime e un’altra con marinara piccante. L’interno è minuscolo, quindi meglio prendere da asporto… anche se probabilmente non arriverete oltre l’angolo prima di divorarla.

Circolo la Liberazione – Il cibo non è un granché, quindi moderate le vostre aspettative; venite qui invece per l’ambiente conviviale e locale di un classico circolo. 

FUORI DAL CENTRO CITTÀ

Antica Trattoria del Gallo – Il fuoriporta perfetto per il pranzo del fine settimana. Gestita dalla terza generazione della stessa famiglia che aprì questa trattoria nel 1870, qui si mangia senza pretese con tovaglie bianche e con un’attenzione particolare ai classici milanesi.

Da ordinare assolutamente: cotechino con le lenticchie, pollo alla diavola.

Al Laghett – Accanto all’Abbazia di Chiaravalle, questo è un altro posto ideale per un pranzo fuori città. Aspettatevi sapori antichi in un’atmosfera calda e familiare che è rimasta praticamente immutata dal 1890.

Da ordinare assolutamente: tortelli fatti in casa, cassoeula con polenta, costoletta (da ordinare in anticipo) e la sbrisolona per concludere il pasto.

Courtesy of Casa Ramen

Courtesy of Pavè

Loste Cafè

La Libera

Courtesy of Da Giacomo

Courtesy of Ciciarà

Al Laghett

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

Nuovo Macello

Da Giacomo–Rosticceria

Da Giacomo–Bistrot

La Libera

Ciciarà

Ratanà

Trippa

Røst

Nebbia

La Bettola di Piero

Al Matarel

Pizza Am

Yoshinobu

Osaka

Bentoteca

Gastronomia Yamamoto

Mao Hunan

Maoji Street Food

Li-Sei Deli

Loste Cafè

Panificio Davide Longoni

Pavé

TONDO Forno artigiano

Tone

Tipografia Alimentare

Panzerotti Luini

Panini De Santis Milano

Cooperativa La Liberazione

Antica Trattoria del Gallo

Al Laghett

Camparino in Galleria

Ravioleria Sarpi

Pantera Pizza Rustica