Gabriella Picone (Idda Studio)
Gabriella Picone, una forza creativa con cui fare i conti, è cresciuta tra due mondi – le strade frenetiche di Manhattan e la serena isola vulcanica di Lipari. As a child, she immersed herself in old folklore tales, superstitions, and traditional Sicilian arts and crafts, planting the seeds for her future creative endeavors. In 2019, Gabriella’s dreams became a reality when she founded Idda Studio, named after the Sicilian word for “her” (as well as the local nickname for the active volcano Monte Etna) e ispirata dalle donne forti nella sua vita. Gabriella trova la sua massima ispirazione durante le estati passate con la famiglia a Lipari, dove è cresciuto suo padre e dove ha allestito il suo studio. È su questa piccola isola, circondata dalla sua tranquilla bellezza e dall’eredità della sua famiglia, che crea ed esplora nuovi orizzonti artistici: ‘Sono più ispirata quando sono in Sicilia, soprattutto nelle Isole Eolie. C’è una cultura così ricca qui che vive ancora oggi e si riflette attraverso le rovine greche, l’architettura barocca e il terreno vulcanico.’
Gabriella è una specialista in dipinti, tessuti e design in ceramica come specchi ondulati e asimmetrici, piastrelle per il bagno dipinte a mano e vasi con un mix di iconografia siciliana; ognuno ha un fascino giocoso. I suoi pezzi raccontano storie tradizionali siciliane attraverso colori sfumati, il paesaggio mediterraneo, creature mitologiche, fiori selvatici, frutti e volti femminili astratti. Mescola i suoi smalti e usa tecniche di pittura decorativa.
‘Famiglia, cultura, conversazioni intergenerazionali e superstizioni, pasti interminabili a tarda notte di pasta fatta in casa, pesce fresco e dolci dessert, sole accecante e rocce vulcaniche sature, l’odore di zolfo dall’Isola di Vulcano, il gusto di mari salati luccicanti, nonne che sbirciano dalle finestre dei balconi, e l’attesa nella fila caotica per gli aliscafi in ritardo – questa è la mia Sicilia!’ mi racconta affettuosamente Gabriella.


Stefania Boemi
Dalla stupenda campagna di Bronte, famosa per i suoi deliziosi pistacchi, Stefania Boemi è una donna dai mille talenti. Con una laurea in Fisioterapia e 25 anni di esperienza in Neuroriabilitazione, dedica le sue mattine ad aiutare gli altri. Ma il resto della giornata è riservato alla sua vera passione: la ceramica.
Il viaggio artistico di Stefania è iniziato nell’infanzia, alimentato da un occhio attento per la bellezza e un talento ereditato da sua madre, ma si è finalmente tuffata nel mondo della ceramica 15 anni fa dopo aver acquistato la sua casa. Mentre arredava lo spazio, cercava oggetti unici ed esclusivi – e li ha trovati, fatti con le sue mani.
‘Il mio lavoro è impregnato di ricordi del mio luogo d’origine,’ mi dice Boemi, ma direi che è impregnato di più che semplici ricordi; lavorando con cemento, pigmenti naturali e foglia d’oro per gli abbellimenti, il lavoro di Boemi è tangibilmente siciliano. Con la sua collezione di vasi antropomorfi, un tributo alle teste di moro siciliane, Stefania rinuncia ai metodi decorativi tipici, abbellendoli invece con parole come ‘femme’ e accessori come bende sull’occhio. Elimina ulteriormente lo stile multicolore classico a favore di una palette monocromatica elegante che va dal bianco opaco e nero al rosa brillante, blu oltremare vivace e blu notte scuro. La versatilità artistica di Stefania brilla anche attraverso le sue sculture Lips, pezzi di ceramica appendibili realizzati con la sabbia vulcanica dell’Etna.
‘La Sicilia per me è un luogo pieno di energia, circondato dal mare e luci accecanti in una giornata di sole. Un posto che nasconde e conserva ancora luoghi di magia unica. Ed è questa atmosfera che vorrei mantenere nel mio lavoro!’ esclama.


Alessandro Iudici (Studio Iudici Ceramiche)
La famiglia di Alessandro Iudici lavora con la ceramica da nove generazioni allo Studio Iudici Ceramiche, passando le loro conoscenze e tecniche come un filo ininterrotto. Nato e cresciuto nella città storica di Caltagirone, Alessandro ha imparato il mestiere giocando con l’argilla e sedendosi al tornio dei forni secolari della sua famiglia. Anche se inizialmente ha intrapreso una carriera come insegnante d’arte, il suo amore per la ceramica lo ha portato a lasciare la professione e a dedicarsi completamente all’attività di famiglia. “Le mie ceramiche parlano della Sicilia – è l’ingrediente principale per la nascita di ogni singola ceramica!” mi dice, e il suo legame con la sua terra è davvero palpabile nelle sue creazioni.
Alessandro ha infuso la produzione storica della sua famiglia con la sua passione, creatività e un po’ di stravaganza. La sua collezione include il vaso “I Curiosi Woman”, che mostra una siciliana dai capelli ricci che fa capolino tra le strisce del vaso; altri vasi vestiti, diciamo, con un costume da bagno a pois o un vestito a quadretti; e la brocca “Malandrina”, che ha la forma di una tradizionale bottiglia di vino siciliana in vimini e presenta la silhouette sinuosa di una donna definita da un abito azzurro e capelli rossi fluenti che formano il manico. Il lavoro di Alessandro è un mix di vecchio e nuovo, armonizzando perfettamente le tecniche tradizionali della sua famiglia con un approccio fresco e giocoso.


Anna Marconi e Manuela Bartell (Maremoro)
Nate a Verona e Roma, ma con cuori profondamente radicati nell’isola colorata dove ora vivono, Anna Marconi e Manuela Bartell hanno unito le forze nel 2017 per creare Maremoro. Dalle insalatiere ai tavolini, ogni prodotto della loro collezione racconta una storia dei colori luminosi della Sicilia, del mare cristallino, del ricco suolo vulcanico, degli arbusti profumati e dei limoni e arance succose. They tell me their Sicily is “joie de vivre!” which makes sense because their pieces really are joyful. Some pieces showcase the classic, elegant Mediterranean style, with themes that harken back to the 17th and 18th centuries, while others lean towards an almost childlike cheerfulness. Salad bowls are ringed by 3D fish; sets of eyes and lips are framed by chili peppers on a dinner plate; le tradizionali teste di Moro sono ricreate con cummari, donne siciliane.
Ogni pezzo, fatto a mano a Caltagirone, richiede diversi giorni di lavoro, e tutti i fronzoli, le corone, le collane, le foglie, i fiori, gli agrumi, i peperoncini e le decorazioni in oro sono modellati e applicati a mano.


Vincenzo Messina (Studio Le Nid)
Sulle pendici dell’Etna, nella piccola città siciliana di Paternò, si trova lo Studio Le Nid, fondato dal ceramista Barbaro Messina nel 1966. Noto per le sue innovative tecniche di maiolica, lo studio produce piastrelle in ceramica per pavimenti, pareti e tavoli.
Nel 2001, i figli di Barbaro, Vincenzo, Filippo e Rita Messina, hanno preso le redini dell’azienda. I loro design “intendono narrare l’unicità ispiratrice della Sicilia” e sono caratterizzati da delicati motivi floreali e stellari, mosaici geometrici che ricordano l’influenza dell’arte moresca in Sicilia, e disegni che richiamano onde e erba alta che ondeggia nel vento. Alcune collezioni, come “Dèjà Vu”, sono più contemporanee con semplici disegni lineari e colori primari che ricordano l’arte astratta.
La famiglia trae ispirazione anche dal folklore dell’isola e incorpora materiali vulcanici dell’Etna. Per loro, la Sicilia è fertile sia di ispirazione che di materiali: “La Sicilia è come nostra madre, sempre generosa!”

