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Le gioie di viaggiare fuori stagione a Salina

“La bellezza della bassa stagione”

L’isola di Salina, la seconda più grande dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, non è certo un segreto ben custodito tra gli italiani. E non c’è da stupirsi. Dalle colline verdeggianti alle calette nascoste, dai capperi premiati al Malvasia locale, Salina ha tutto. Non è difficile capire perché il regista Massimo Troisi abbia girato qui il suo amatissimo film Il Postino (1994).

 

Anche se per fortuna Salina non si affolla come la Costiera Amalfitana, i paesini di Santa Marina Salina e Malfa brulicano di vita a luglio e agosto. Gli italiani benestanti fanno shopping nelle boutique chic dell’isola, si godono l’aperitivo in uno dei tanti bar alla moda o escono in barca per esplorare la costa mozzafiato. Ma anche se Salina merita sicuramente un posto nel tuo itinerario estivo, c’è un altro modo più tranquillo per vivere quello che l’isola ha da offrire. La vita eoliana è tutta incentrata sul godersi un ritmo più lento, e non c’è modo migliore di sperimentarlo che viaggiando fuori stagione.

L’alta stagione di solito va da metà giugno a fine agosto – noi siamo andati a fine marzo, viaggiando in traghetto da Milazzo (1 ora e 25 minuti). L’isola si stava appena svegliando dall’inverno – a parte qualche altro turista, c’eravamo solo noi e i locali – ma il sole splendeva e tutto era in fiore. Anche se Salina è un’isola vulcanica come le vicine Lipari e Panarea, il paesaggio è verde e rigoglioso grazie alla presenza di sorgenti d’acqua dolce. Boschi e fiori selvatici coprono le colline, e la terra offre un terreno fertile per coltivare capperi, castagne, uva e altro ancora.

 

Abbiamo alloggiato in un semplice B&B nel porto principale di Santa Marina Salina: una villa bianca in tipico stile eoliano con una grande veranda affacciata sul mare cristallino. Anche se eravamo gli unici ospiti, la propretaria, cresciuta sull’isola, ci preparava ogni giorno una colazione deliziosa – marmellate fatte con frutta locale, torte e pane fatti in casa, succo d’arancia appena spremuto e tanto caffè.

Abbiamo passato le giornate esplorando l’isola, visitando il porto di Rinella e facendo il bagno al largo di Pollara, un villaggio di pescatori sulla costa orientale con una costa spettacolare che è apparsa nel famoso Il Postino. Le temperature più fresche significavano che potevamo anche fare una lunga camminata su Monte Fossa delle Felci (962m), un vulcano non attivo al centro dell’isola. Abbiamo preparato un picnic con pane cunzato, un pane condito tradizionale della regione, preso dal alimentari locale e ci siamo goduti una vista mozzafiato sulle isole di Filicudi e Alicudi e sul Monte dei Porri (680m), l’altro picco vulcanico dell’isola.

A Lingua – un paesino sonnolento sulla punta sud-occidentale dell’isola dove si trova l’ex lago salato che dà il nome all’isola – abbiamo incontrato un anziano signore tutto animato in una Fiat Panda, che ha insistito per darci un passaggio fino al nostro B&B. Durante il breve tragitto in auto, abbiamo scoperto che era Alfredo, famoso per le sue deliziose granite. Anche se il negozio, Bar da Alfredo, era ancora chiuso per la stagione, ci ha promesso di prepararci una delle sue specialità con gelsi (more) o fichi d’india locali.

 

Abbiamo trovato questa ospitalità isolana ovunque siamo andati. Dato che era ancora tranquillo, il personale dei pochi ristoranti aperti ci trattava come fossimo di famiglia. Gli chef preparavano piatti profumati di pasta eoliana – spaghetti carichi di pomodorini, olive, acciughe e i famosi capperi di Salina – e piatti di pesce fresco e verdure del mercato. Abbiamo condiviso un digestivo locale con i proprietari dei ristoranti, chiacchierando del prossimo festival dei capperi e dei migliori giocatori di carte dell’isola (a quanto pare Alfredo partecipava regolarmente alle partite al circolo di Santa Marina!).

Per qualche giorno, ci è sembrato di appartenere a questa isola pacifica e incredibilmente bella, con cibo e vino deliziosi. Certo, gli hotel boutique e i ristoranti di lusso non erano aperti, ma abbiamo avuto un assaggio di come dev’essere la vita per i residenti di Salina.

 

Eh, dopo il Covid dobbiamo tutti abituarci a un nuovo modo di viaggiare. Vale la pena chiedersi cosa conta davvero quando andiamo in vacanza – potremmo scambiare alloggi di lusso e cocktail firmati per i semplici piaceri della vita eoliana? Bere una birra in terrazza al circolo, guardando il tramonto sul Mediterraneo, io di sicuro potrei.

Cathleen Mair è una scrittrice di Londra e dottoranda, cresciuta a Firenze. Nel tempo libero, organizza eventi letterari in posti inaspettati con Dinner Party Press.

Photos by Dave Hamblett