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L’ascesa della edicola figa

“Essenziali e irresistibilmente accattivanti, attirano tanto gli appassionati di design quanto gli affamati di cultura.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Una volta cuore pulsante delle strade italiane, le edicole, o chioschi dei giornali, hanno a lungo vacillato sull’orlo dell’estinzione – reliquie di un’epoca passata in cui pettegolezzi, informazioni e interazioni si consumavano per strada. Ora, contro ogni previsione, alcune si stanno risvegliando, tornando in vesti diverse e più fighe, reinventandosi come linee vitali culturali e punti di riferimento del gusto nell’era digitale – una fusione di lungimiranza, sensibilità al design e nostalgia per le cose su carta.

Ai vecchi tempi, le edicole fungevano da portali verso un mondo di conoscenze diversificate che abbracciavano l’alto e il basso – dai fumetti alla politica mondiale, dai cruciverba ai fascicoli collezionabili sulla storia dell’arte. Essendo cresciuto negli anni ’90, provavo un brivido familiare ogni volta che mi trovavo davanti a uno di questi chioschi, ipnotizzato da tutte le parole su carta che contenevano. Potevo passarci ore, sfogliando, desiderando e considerando attentamente come investire i miei soldi in tasca – se su Topolino o su una rivista patinata, affamato di ogni tipo di storia.

Purtroppo, “I tempi stanno cambiando”, cantava una volta Bob Dylan – o meglio, stanno cambiando da un po’, almeno da due decenni. Il destino di questi punti di riferimento della comunità ha generalmente seguito una tendenza al rapido declino, riflettendo cambiamenti più ampi nel settore editoriale, nel consumo dei media e nelle dinamiche urbane. Oggi, edicole sono destinate a diventare reliquie di un’altra epoca – come le cabine telefoniche e gli internet café – oppure vengono smantellate o riconvertite. Secondo il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai (Snag), all’inizio degli anni 2000 c’erano circa 40.000 edicole in tutto il paese. Nel 2024, ne rimangono meno di 12.000, e quasi la metà di queste non vende più principalmente giornali e riviste. Per adattarsi ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, molte hanno approfittato delle nuove normative che permettono loro di diversificare l’offerta. Oltre ai media stampati, ora vendono cartoline, souvenir e offrono persino servizi come l’accesso agli sportelli bancomat. Dal 2021, i governi hanno anche cercato di sostenere le edicole attraverso aiuti finanziari sotto forma di crediti d’imposta.

Questo declino è in gran parte attribuito al crollo delle vendite dei media stampati, che sono diminuite di oltre 5 milioni di copie al giorno negli ultimi 25 anni. Di conseguenza, il 25% dei comuni italiani è ora completamente privo di edicole. La pandemia ha solo accelerato questa tendenza; i lockdown hanno rafforzato l’abitudine di consumare notizie online – un cambiamento irreversibile che va di pari passo con la crescente isolamento in cui sembriamo nuotare.

Detto questo, non tutte le edicole sono reliquie del passato. In tutta Italia, una nuova ondata di chioschi rivitalizzati non solo sopravvive, ma prospera. Reinventati con un’estetica raffinata e un intento culturale, vengono riconfigurati come centri iperlocali: in parte edicola, in parte galleria, in parte spazio sociale. Molti sono stati integrati in progetti più ampi di rigenerazione urbana, contribuendo alla rinascita di centri storici sonnolenti o quartieri periferici. Altri hanno subito un completo restyling, emergendo con un look rinnovato che ricorda una libreria alla moda o un caffè trendy che non sfigurerebbe nelle zone più cool di Londra o Copenhagen. Semplici e irresistibilmente accattivanti, attirano tanto gli appassionati di design quanto gli affamati di cultura.

Inoltre, il loro rinnovato valore simbolico e l’appeal visivo hanno iniziato ad attirare marchi affini, che li utilizzano per lanci di prodotti e campagne di sensibilizzazione. Come Louis Vuitton, che ha trasformato sei delle iconiche edicole veneziane con cupola verde in stand brandizzati che vendevano l’ultima edizione della loro colorata Venice City Guide durante la Biennale del 2022. O Miu Miu, la cui edicola milanese “Summer Reads” a giugno 2024 ha distribuito copie di Una donna di Sibilla Aleramo, Persuasione di Jane Austen, e Quaderno proibito di Alba de Céspedes. This strategy has become increasingly common at the likes of Milan Design Week e fa parte del modello di business per le nuove edicole come Edicola Erno a Roma.

Ecco quattro edicole reinventate in tutta Italia che mantengono viva la stampa, la cultura frizzante e gli angoli delle strade più cool che mai.

Courtesy of @edicolaerno

EDICOLA ERNO (ROMA)

Chiosco curato e spazio pop-up

Questa “edicola romana non ordinaria” è stata lanciata a marzo 2019 nel quartiere Prati di Roma, per mano di quattro giovani soci – Valentina Chiani, Andrea Mercuri, Davide Monteleone e Alberto Valorini – che, ispirati dalla famosa Edicola 518 di Perugia, hanno deciso di far rivivere un’edicola tra San Pietro e il Vaticano che era stata chiusa per sette anni. Oltre a una selezione accurata di riviste indipendenti – che spaziano dall’arte, moda, design, fotografia, architettura e lifestyle – Edicola Erno serve anche bevande e snack da gustare lì o nella vicina Piazza Capponi, ideale per un aperitivo accompagnato da ottime letture.

Ma Edicola Erno è diventata anche un punto di riferimento culturale low-key, ospitando presentazioni di libri, mostre d’arte ed eventi pop-up; collaborazioni con marchi come Espressoh e Ciao Discoteca Italiana rinnovano regolarmente lo spazio. In qualsiasi giorno o sera, troverai marchi locali che vendono gioielli o ceramiche, DJ che suonano vinili o un acquerellista che dipinge ritratti, il tutto mentre ti mescoli con la gente più cool di Roma.

Consapevoli di andare controcorrente, il team di Edicola Erno crede fermamente nel potere della stampa, credendo profondamente nella lettura riflessiva, nell’approfondimento e nell’arte in ogni sua forma. E i locali del quartiere Borgo – che, sebbene turistico, è riuscito a mantenere un forte senso di identità – hanno risposto positivamente a questa visione. L’obiettivo è che Edicola Erno diventi un punto di ritrovo: prendi una rivista, sorseggia qualcosa di buono, incontra un amico, fai due chiacchiere.

AEDICOLA LAMBRATE (MILANO)

Hub comunitario

Nata dalle ceneri di un’amata edicola in Via Conte Rosso, Aedicola Lambrate è stata riportata in vita nel novembre 2022 da un gruppo di abitanti del quartiere determinati a rivendicare lo spazio per la città. Quello che è iniziato come una ristrutturazione guidata dalla comunità è ora un vivace centro culturale – che di giorno vende ancora giornali e riviste, ma ospita anche mostre, DJ set, talk e selezioni musicali curate, insieme a cocktail preparati ad arte. Collaborazioni con librerie indipendenti locali portano anche presentazioni di libri e esposizioni tematiche nello spazio.

La sua rinascita è stata una storia di serendipità. Paolo Iabichino, copywriter, autore e direttore creativo, ha notato un cartello “chiuso” sulle serrande dell’edicola che aveva frequentato per anni. Colpito dalla sua scomparsa, ha condiviso un post online sul ruolo vitale che le edicole svolgono nel promuovere il pensiero critico. Ha rapidamente guadagnato terreno, attirando il sostegno di due residenti di Lambrate e del giornalista Michele Lupi, a cui si sono uniti successivamente il frontman dei Casino Royale e attivista comunitario Alioscia Bisceglia e sua moglie, Martina Pomponio.

Oggi, Aedicola Lambrate è un baluardo della comunità dove i locali ripensano il ruolo dell’edicola e del giornalaio, l’edicolante. Sottolineando l’importanza della stampa come antidoto al consumo di notizie veloce e superficiale di oggi, Aedicola supporta progetti digitali e cartacei radicati nella profondità e nella comprensione, fungendo non solo da difensore della cultura della stampa, ma come catalizzatore di energia creativa in una comunità che resiste attivamente alla gentrificazione. Al suo cuore, il progetto offre una prova tangibile che il cambiamento è possibile quando viene abbracciato collettivamente – e che la stampa è certamente non morta; può persino prosperare senza fare affidamento sulla nostalgia.

EDICOLE RADETZKY (MILANO)

L’esperimento d’arte contemporanea

Edicola Radetzky potrebbe essere la più piccola galleria d’arte di Milano. Il chiosco in stile Liberty dei primi del ‘900 – definito dalla sua struttura in ferro e vetro e dal tetto in stile pagoda – si affaccia sulla Darsena sui Navigli di Milano, il suo nome ricorda il sito dove un tempo venivano annunciati i decreti del Generale Radetzky.

Il chiosco di 2x2m ha funzionato come edicola fino agli anni ’60, prima di cadere in disuso. Nel 2015, come parte di una più ampia riqualificazione dell’area e riapertura del canale, Progetto Città Ideale ha vinto un bando pubblico per restaurarlo. Il gruppo di artisti e curatori – guidato da Fiorella Fontana e Stefano Serusi e composto da Andrea Lacarpia, Mirko Canesi, Luigi Massari e Patrizia Emma Scialpi – ha restaurato lo spazio, trasformandolo in uno spazio per l’arte contemporanea, con le sue pareti di vetro che racchiudono mini mostre e creano un dialogo sorprendente tra arte e città.

Dalla sua riapertura, Edicola Radetzky, ora sotto la guida di Fiorella Fontana, ha ospitato oltre 60 mostre e performance con nomi locali e internazionali, da Marco Vitale a Misha Gudwin.

Di sera, il chiosco diventa una sorta di “faro della Darsena” – che brilla come una visione sopra il canale; il curatore Andrea Lacarpia lo descrive come un piccolo tempio. I passanti spesso si fermano, curiosi delle mostre o desiderosi di condividere ricordi del quartiere. È questo scambio spontaneo – tra arte e vita quotidiana – che dà allo spazio la sua magia.

Art installation and photo by Misha Gudwin

EDICOLA 518 (PERUGIA)

Libri autopubblicati e stampa indipendente

Edicola, libreria d’arte e micro-galleria d’arte, Edicola 518 viene spesso descritta come “quattro metri quadrati di spazio infinito”, “il tempio della bella carta” o “uno spazio di libertà e rivoluzione” per tutti gli amanti della carta stampata nel centro storico di Perugia, in Umbria. Fondata nel 2016 dal collettivo di artisti dietro la rivista indipendente Emergenze, questa libreria all’avanguardia si concentra su pubblicazioni d’avanguardia e di nicchia, con una gamma di riviste indipendenti, libri d’artista e fanzine, oltre a pubblicazioni dell’etichetta Emergenze Publishing.

Dopo il lancio di Emergenze nel 2015 per esplorare narrazioni trascurate a Perugia, il collettivo cercava uno spazio fisico per espandere la loro missione. Un’edicola abbandonata nel centro città è diventata l’opportunità perfetta. “In Italia mancano spazi dedicati all’editoria indipendente – non solo per vendere, ma per promuovere e diffondere nuovi progetti, mostrando belle iniziative come quella che stavamo creando,” hanno notato. “In questo senso, Edicola 518 è nata da una riflessione che ha preceduto la decisione di acquistare l’edicola.”

Nel corso degli anni, Edicola 518 si è evoluta da una tradizionale libreria/edicola a un dinamico crocevia culturale che si adatta perfettamente all’atmosfera di questa città universitaria. Lo spazio ora ospita eventi all’aperto durante i mesi più caldi, gratuiti e accessibili al pubblico, con ospiti sia italiani che internazionali. Nella sua ultima evoluzione, Edicola 518 si è espansa aprendo Paradiso, una libreria, nel 2019, seguita da Paradiso Liquido, un wine bar naturale situato di fronte all’edicola originale. La selezione accuratamente curata di circa 150 vini presenta bottiglie accattivanti di produttori indipendenti – vini con storie che attirano la stessa clientela esigente che frequenta l’ edicola.

Matheus Chiaratti This was “Fortuna Balnearis” a 2022 show (with Stefano G), curated by Giulio Verago at Edicola Radetzky Photo by Matilde Corno

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

Edicola Erno

Edicola 518

Edicola Radetzky

Aedicola Lambrate