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Milano

L’architettura non convenzionale di Milano

Alla fine del XIX secolo la città di Milano contava circa 200.000 abitanti. Il nuovo piano regolatore diede inizio all’espansione orizzontale della città che da piccolo baluardo lombardo si trasformerà gradualmente nella metropoli italiana di maggior fermento artistico, dove i venti nordici, portatori di nuove influenze, si mescolano con le radici italiane, dando vita all’ascesa del design industriale, dell’architettura, dell’arte contemporanea e della moda.

 

In questo periodo di grandi cambiamenti tra guerre, sconvolgimenti socio-politici e scoperte tecnologiche, nasce il movimento Futurista, guidato dall’artista Boccioni. A Milano Boccioni trovò terreno fertile per crescere e prosperare.

 

Anche il design industriale e l’architettura si sviluppano in questo ambiente multiculturale spinti dai grandi maestri che si succederanno nel tempo: Ponti, Castiglioni, Sottsass, Magistretti, Nervi, Fornasetti, Albini, ecc., tutti milanesi. Con ognuna delle loro opere contribuiscono a costruire le fondamenta del design italiano che fiorisce ai giorni nostri più che mai.

 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, un crescente desiderio di cambiamento si è fatto strada nella nuova Europa delle donne. Le giovani sono stufe di indossare i vestiti usati delle loro madri, aprendo la strada alle stelle nascenti della moda “Made in Italy”. Quindi Armani, Missoni, Ferré, Versace, Dolce & Gabbana, Miuccia Prada e Krizia hanno cambiato il volto dello stile italiano nel mondo e usano Milano come loro centro di formazione e sviluppo.

 

Infine, l’Expo 2015 ha portato il mondo a vedere Milano da un nuovo punto di vista, senza precedenti: l’eco-sostenibilità. Ora quando parliamo di Milano il colore che ci viene in mente è sempre il verde.

 

Oggi i nuovi progetti di espansione della città non si sviluppano più orizzontalmente ma verticalmente e hanno, come punto focale, il rapporto tra gli abitanti (residenti e lavoratori) e gli spazi verdi. Gli edifici sono progettati e pianificati per ridurre il loro impatto ambientale a favore di un maggiore comfort mentre le infrastrutture e i servizi rimangono l’elemento fondamentale che unisce questo amalgama.

 

Quindi se sei a Milano e sei un appassionato di design e architettura, ecco una lista di posti (non convenzionali) che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.
 
 

Biblioteca Nazionale Braidense (1776)
Architettura barocca

Situata nel cuore di Milano, colpisce per la sua spettacolarità e il suo ordine. Attualmente ancora aperta al pubblico, è composta da quattro grandi sale dove il legno di noce degli scaffali e il cristallo dei lampadari sono la cornice perfetta per gli antichi documenti custoditi all’interno.

 

Rotonda della Besana

Architettura barocca

 

Antico oratorio milanese convertito in chiesa nel Settecento, circondato da un ampio portico circolare scandito da un colonnato aperto verso la chiesa e chiuso verso l’esterno creando un luogo di perfetto esilio dal caos della città. Ideale per una pausa con un buon libro.

Photo by Salvetti

Photo by Salvetti

 

Milano Centrale (1931)
Razionalismo italiano

Oggetto di un importante restauro completato nel 2010, la Stazione Centrale di Milano è uno di quei posti dove chiunque entra resta affascinato dalle dimensioni e dal rigore compositivo. Un magnifico esempio di convivenza tra Liberty, Art Déco e razionalismo italiano. Consiglio segreto: al binario 21 c’è la sala d’attesa della famiglia reale italiana, purtroppo raramente aperta al pubblico.

 

Villa Necchi-Campiglio (1933)
Razionalismo italiano

Capolavoro dell’architetto milanese Piero Portaluppi, la villa con il suo giardino è ridisegnata seguendo lo stile razionalista italiano tipico di quel periodo, mentre l’interno è arredato in stile Art Déco dove la luminosità degli ambienti e i suoi grandi volumi sono la fotografia dell’“” attenta progettazione degli spazi e degli alti standard di vita della borghesia industriale milanese dell’epoca.

Villa Necchi Campiglio

 

Nilufar Depot (1990)
Design contemporaneo del prodotto

Punto di riferimento cittadino per l’acquisto di design storico e contemporaneo del prodotto. La location post-industriale è caratterizzata da un grande volume centrale con balconate laterali per riprodurre un teatro contemporaneo dove gli oggetti sono posizionati come se fossero i protagonisti di un’esposizione museale congelata nel tempo.

 

Università Bocconi (2008)
Architettura contemporanea

L’imponente struttura rivestita in pietra progettata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara nel cuore del quartiere Ticinese ospita un importante campus universitario. L’estetica austera e materica dell’esterno contrasta con le facciate dei cortili interni caratterizzate da grandi finestre disposte su diversi livelli.

 

Mudec (2014)
Architettura contemporanea

Questo complesso museale, progettato dall’architetto londinese David Chipperfield, nasce dalla volontà di recuperare e restituire all’utilità pubblica un’ex area industriale nel quartiere di Porta Genova.

Dopo la biglietteria, alla fine della scalinata principale, si entra in uno spazio etereo, invaso dalla luce che permea il vetro opaco ondulato; questa “nuvola” funge da punto di smistamento dei flussi museali e contrasta con i volumi geometrici e regolari delle sale espositive.

 

Armani Silos (2015)
Architettura contemporanea

Allo stesso tempo monumentale e sobrio, un ex magazzino di grano diventa il luogo dove lo stilista milanese Giorgio Armani racconta la sua storia. L’architetto giapponese Tadao Ando crea così una cornice architettonica solenne e perfetta per il racconto del marchio omonimo attraverso i suoi quattro livelli.

By Anna Bombińska - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=109827713

By Anna Bombińska - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=109827713

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

Biblioteca Nazionale Braidense (1776)

Milano Centrale (1931)

Villa Necchi-Campiglio (1933)

Nilufar Depot (1990)

Università Bocconi (2008)

Mudec (2014)

Armani Silos (2015)