“O Madonna Mia!” È un’esclamazione che va ben oltre il semplice “oh mio dio” in italiano – appropriato, considerando la venerazione di questo paese per la Madre Divina.
Le statuette della Madonnina sono incastonate agli angoli delle strade, che sorvegliano gli incroci da nord a sud. Adorna collane accanto alle croci. La sua immagine velata sorveglia bar, gelaterie e persino macellerie – una santa patrona commerciale. La vedi appiccicata sui muri di tutta Italia, guide che portano innumerevoli nonne e nonni ai famosi santuari mariani in tutta Europa. Sai di essere italiano quando Lourdes, Fatima e Medjugorje ti suonano subito familiari.
Anche i matrimoni ti ricordano la presenza della Madonna, grazie all'”Ave Maria”, una canzone preferita per camminare lungo la navata. E se la legione di donne chiamate Maria non testimonia l’importanza della Madonna nelle vite italiane, allora forse guardare in alto e vederla incoronare chiese grandiose come il Duomo di Milano servirà da testimonianza. Una leggenda narra che gli angeli trasportarono la casa di Maria da Nazareth a Loreto nelle Marche. Margherita may have been Queen of Italy, but it’s Maria– La Madonna – che è la vera regina regnante qui.
L’adorazione italiana della Madonna potrebbe sconcertare i cristiani tradizionali. Come fa Maria a ricevere più riverenza di suo figlio, Gesù, la figura centrale del culto cristiano? Gesù è innegabilmente importante, certo, ma questo è l’Italia, un regno dove l’influenza materna è fondamentale. In this land, mothers and grandmothers hold immense sway over their children’s hearts here, and the concept of “mamma” is sacred (we didn’t get the nickname of “ mammoni” per niente). Se la mamma comanda nelle case italiane, allora la madre suprema – la mamma di Gesù – comanda su tutte le vite italiane. Questa fedeltà va oltre la fede, e capire la devozione italiana alla Madonna è un tassello importante del puzzle dell’identità italiana. Il cattolicesimo, anche per chi non è credente, è una pietra angolare del tessuto culturale italiano e, come tale, Maria è profondamente integrata nelle nostre vite, indipendentemente dalle nostre credenze religiose: atei convinti esclamano “O Madonna!
” e partecipano volentieri alle celebrazioni associate a Maria. Ci sono numerose feste a lei dedicate qui – due delle quali sono festività nazionali – e il sud, in particolare, le celebra con tutto il cuore. Molti credono che quelle come la festa della Madonna dell’Arco a Napoli e la processione della Madonna di Montevergine ad Avellino per la comunità LGBTQ+ e transgender siano una celebrazione dell’amore incondizionato della Madre Divina.

Ma la celebrazione più importante della Madonna è, senza dubbio, Ferragosto, la festività che forse definisce meglio lo stile di vita e l’esistenza italiana. La vacanza di un mese ( che ha anche le sue origini nel folklore pagano romano) inizia il 15 agosto, commemorando il giorno in cui si dice che la Vergine Maria sia stata portata in cielo con il corpo e l’anima. Il 15, gli italiani seguono le sue orme e si dirigono verso il loro paradiso: il mare. E dedicare la vivacità del Ferragosto a Maria non è una coincidenza.
L’ardore per la Madonna risale ai tempi romani. Da allora, gli italiani hanno costantemente cercato o adorato figure simili alla ” mamma” – da Cerere, Dea del Raccolto, che piange il rapimento di sua figlia Proserpina da parte di Ade, alla Dea egizia Iside adottata dai romani, che viene spesso raffigurata come una figura materna che allatta il suo bambino Horus. Non era insolito nemmeno per gli imperatori paragonare le loro mogli o madri alla divinità, meritando il culto anche se umane.
La prima rappresentazione di Maria stessa è apparsa nel II secolo, e oggi puoi ancora vederla nelle Catacombe di Santa Priscilla a Roma, con Gesù tra le braccia. All’ascesa del cristianesimo a Roma, la devozione a Maria, non a suo figlio, è aumentata, superando la maggior parte delle altre culture cattoliche. Le opere d’arte più importanti ne sono testimonianza, come l’evocativa La Pietà di Michelangelo, che ritrae l’angoscia di Maria mentre tiene il figlio morto. Il suo più grande motivo di fama, forse, è la Madonna Ognissanti dell’artista tardo medievale Giotto (1310); l’opera, un paliotto dorato che raffigura Maria circondata da angeli, è spesso considerata l’inizio del Rinascimento. Ora è esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze, i cui corridoi sono pieni zeppi di Madonne – facci una visita se vuoi avere un’idea completa della venerazione per Maria.
L’identità italiana è così intrecciata con Maria che gli artisti spesso la raffigurano con tratti italiani, trascurando le sue origini mediorientali. Nella serie televisiva Gesù di Nazaret (Jesus of Nazareth), il regista Franco Zeffirelli si assicura che la serie lunga sei ore mostri l’ebraicità di Gesù e le sue origini mediorientali, ma la sua venerazione molto italiana per la Madonna trapela. Quando Maria tiene Gesù dopo che è stato tolto dalla croce (un riferimento alla La Pietà), Zeffirelli ha fatto gridare all’attrice britannico-argentina che interpreta Maria in italiano, “O figlio mio!”… nonostante l’intero copione fosse in inglese.
È un concetto a cui si fa riferimento anche nelle produzioni americane. In Under the Tuscan Sun, la protagonista Frances, un’americana che si è trasferita da poco in Toscana, inizia a notare la Madonna ovunque, realizzando presto che la Madonna è la patrona di tutti, la mamma. And there’s a reason why she uses “ mamma” di tutti e non “madre” – il significato italiano ha molto più peso. Perché la mammadi Gesù – la Madonna – è l’Italia. E l’Italia sarà sempre per la Madonna.