

Per me, la Riviera Adriatica è sempre stata casa, il luogo delle emozioni e dei ricordi, della “voglia di vivere”, della volontà di vivere e dei momenti felici.
Anche nell’immaginario collettivo, questi posti sono sempre stati sinonimo di vacanze, famosi per le feste che durano giorni, per i mille bar dove puoi condividere un aperitivo con gli amici quando il sole tramonta.
La costa adriatica è un tratto di costa lungo più di 1.000 km che va dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia. Parte da Trieste passando per le spiagge di Jesolo, saltando Venezia, scende fino alla Riviera Romagnola con la prima tappa a Rimini, continua nelle più tranquille Marche, infine nell’Abruzzo e nel Molise meno conosciuti, con la lunghissima Puglia che chiude la fila.



Ogni regione che si affaccia sul Mar Adriatico ha le sue spiagge caratteristiche ma la più famosa al mondo è sicuramente Rimini. Mentre era già nota per le sue spiagge nell’VIII secolo, nel 1843 nacquero i primi “lidos” (stabilimenti balneari) con le 6 cabine di legno. Da allora è stato un crescendo di fama e turisti con tutto il suo corollario di ombrelloni, sdraio, bar e, quasi immutate nei secoli, ancora le classiche cabine di legno.
La nascita delle grandi discoteche all’aperto negli anni settanta e dei parchi divertimento negli anni novanta completa l’opera, rendendo la costa adriatica un’attrazione mondiale per tutti i gusti e le età.
In un articolo della BBC intitolato “The ‘embarrassing’ Italian Holiday Riviera”, Dany Mitzman definisce la Riviera Adriatica come “una spiaggia senza mare”. In tutta onestà, nessuno viene qui solo per il mare, ma per il calore della gente, l’innata predisposizione all’ospitalità e il saper sempre cogliere il lato positivo delle cose.
Sensazioni e sentimenti si vedono poi su ogni spiaggia, sempre in movimento; bambini che giocano a pallavolo e racchettoni, signore che giocano a carte, gruppi di ragazzini appollaiati sui muretti o sulle selle dei motorini.
Per ogni abitante della Riviera, la spiaggia d’estate rappresenta un’estensione della casa, della tavola familiare, il luogo dove correre appena si esce dal lavoro o ci si sveglia dopo l’ennesima notte passata a far festa.
Sono i luoghi celebrati anche dal cinema da uno dei più grandi registi del XX secolo, Federico Fellini, che ha saputo trasportare sul grande schermo le suggestioni e le atmosfere di questa terra durante gli anni del boom economico; descrivendone gli abitanti in atmosfere sognanti ma allo stesso tempo reali e concrete.
Queste sono le emozioni che ho voluto catturare nell’estate 2020 con la mia Rolleiflex degli anni settanta; dalla mia città natale Pesaro alla famosa spiaggia pubblica di Fiorenzuola di Focara.
Sono luoghi che, dopo il mio trasferimento a Londra, ho lasciato per anni… proprio per questo ho sentito il bisogno di riscoprirne la bellezza velata di nostalgia, che, nonostante il difficile periodo del post lockdown, era ancora presente in tutta la sua pienezza.
Il mondo cambia, gli anni passano, ma la costa rimane sempre la stessa; posso lasciarla per partire e andare ovunque ma so tanto che quando tornerò ci sarà sempre lo stesso calore di prima ad avvolgermi nel suo abbraccio estivo.



Photos by Giovanni Rombaldoni
