Questo antico proverbio è decisamente il modo migliore per iniziare un breve ma intenso viaggio nella regione delle Marche e nei suoi tesori sconosciuti e affascinanti. La regione ha una lunga tradizione artigianale e un patrimonio culturale estremamente ricco; qui la natura e la sensibilità umana si fondono per rendere la regione, situata nel centro dell’Italia, davvero unica. Infatti, se hai già sentito parlare delle Marche e del mare smeraldo di Numana, non puoi perderti una tappa a Sirolo, la cosiddetta “perla del mare Adriatico.” Definirei Sirolo come un vero estratto d’Italia, una sintesi del paesaggio italiano dove la bellezza è presente in ogni aspetto e dettaglio, dove la collina incontra la scogliera del Monte Conero, 570 metri sul livello del mare.
Situata tra gli Appennini e la costa adriatica, le Marche sono l’unica regione italiana il cui nome è “plurale” perché un solo posto non basterebbe a definirla. Infatti, il nome della regione deriva dal plurale di marca, che significa “terra di confine.”
Fondata dai Piceni tra il IX e il IV secolo a.C. e poi dominata dai Romani, tre marche principali componevano originariamente questa regione. La prima era la Marca di Ancona, frontiera dell’Impero Carolingio, la seconda, la Marca di Camerino, seguita dalla Marca Fermana.
Oggi, unificata come regione, è innegabile che le Marche rappresentino ancora un ampio e affascinante puzzle di diverse colline, tradizioni, dialetti, aree climatiche e colture che hanno attraversato una lunga storia. Non è solo una regione, ma una combinazione di luoghi e culture che, ancora oggi, continuano a mescolarsi e ad arricchirsi a vicenda.
La mia famiglia viene dalle Marche, precisamente da Macerata ma anche da San Benedetto del Tronto. Da bambino, per fortuna ho passato ogni estate nelle Marche, è dove ho imparato per la prima volta ad andare in bicicletta. Ho anche trascorso le estati scoprendo nuovi posti circondati da scenari naturali indescrivibili, visitando i Monti Sibillini e anche alcuni dei più remoti paesini di collina. Grazie alla mia esperienza nelle Marche ho imparato ad apprezzare la grazia di un paesaggio rurale, la calma dei boschi e la poesia dietro i riti del lavoro nei campi.
Oltre alle incontaminate e affascinanti colline dell’entroterra, continuo a essere sorpreso dalla costa rocciosa dell’Adriatico. Anche se ero abituato a Numana e al suo mare cristallino, ho scoperto Sirolo, in provincia di Ancona, solo pochi anni fa e me ne sono innamorato subito. Questo paese è probabilmente il tesoro meno conosciuto delle Marche e la sua gemma più preziosa.
Sirolo (125 metri sul livello del mare) è un esempio del cosiddetto “”borgo italiano, un pezzo di autentica bellezza situato sulle pendici meridionali del Monte Conero, a circa 20 km da Ancona, e accanto alla più turistica e affollata città di Numana.
La vita a Sirolo si basa sul turismo lento, sulla spontaneità e su un forte legame con la natura e la storia locale. Infatti, è la bellezza della vita a Sirolo che ci ricorda che la vita in Italia può essere più semplice di quanto possiamo immaginare. Non ancora impattata dai più grandi circuiti turistici, a Sirolo la gente ama prendersi il proprio tempo e godersi lo stile di vita genuino che si può sperimentare nelle Marche. Le spiagge sono ancora incontaminate e il turismo è regolato da regole severe che aiutano a proteggere l’antico patrimonio floreale tipico della macchia mediterranea (corbezzolo, leccio, pino d’Aleppo, ginestra, ecc.) e la sua fauna (lupo appenninico, volpi, scoiattoli, pernici e ghiandaie).
Sirolo fa parte del Parco Naturale Regionale del Conero, che è un’area protetta di 6.000 ettari istituita nel 1987, e offre viste panoramiche che si affacciano sia sul mare che sulle colline. Per questo motivo, e per molti altri, è stata premiata con il titolo di Bandiera Blu d’Europa e le “4 Vele” da Legambiente.
Ma Sirolo è più di questo. Sirolo è anche conosciuta per la sua stagione teatrale, sia in inverno che in estate.
Il piccolo Teatro Cortesi, un gioiello ottocentesco in pietra bianca, e il Teatro Alle Cave, con 1.500 posti sotto le stelle, ricavato dalle antiche cave di pietra rosa sulle pendici del Monte Conero, animano le notti estive della costa.
I due teatri sono legati al nome di una grande coppia di artisti, l’attrice Valeria Moriconi e il regista Franco Enriquez, che 50 anni fa decisero di trasferirsi nella città che divenne il loro “luogo dell’anima”. Grazie alla loro attività artistica, hanno fatto di Sirolo un punto chiave della produzione e della ricerca teatrale nazionale. Ogni anno, alla fine di agosto, viene organizzato un evento per celebrare il “Premio Nazionale Franco Enriquez.” Questo premio attira personalità del mondo della cultura internazionale e riconosce gli artisti che si distinguono per le loro scelte riguardanti l’impegno sociale e civile.
Soleggiata e ventosa allo stesso tempo, Sirolo è un antico borgo medievale costruito attorno a un castello fortificato e immerso in tranquille valli verdi, di fronte al mare Adriatico e alle sue baie appartate. Camminando per i vicoli, le stradine strette e i passaggi di questo borgo, è facile perdersi e sentirsi immersi in un’atmosfera senza tempo. La struttura urbana unica della città, con le sue torri e le antiche mura, è dovuta alla fortezza che gli abitanti di Sirolo costruirono intorno all’anno 1000, per difendersi dagli attacchi dei barbari.
Nella piazza principale, la chiesa di San Nicola di Bari, costruita nel 1765 sui resti di una precedente chiesa risalente al 1230, rappresenta un notevole esempio di architettura medievale e anche un importante punto di riferimento per la comunità locale. La romanica Chiesa di San Pietro al Conero e la barocca Chiesa del Rosario meritano anche una visita.
Il cuore di Sirolo è la sua “”piazza, Piazza Vittorio Veneto, un tipico punto d’incontro italiano dove ogni sera famiglie, anziani e giovani trascorrono il tempo nelle serate estive prendendo un aperitivo da La Drogheria o Il Grillo e facendo shopping nelle boutique locali del centro città; magari sedendosi fuori e godendosi l’infinito paesaggio delle pendici del Monte Conero. Come una terrazza, la piazza principale di Sirolo è una finestra aperta sul mare Adriatico e alle tue spalle si trovano colline ondulate di grano, ulivi e vigneti.
Questo è il segreto delle Marche: il mare incontra sempre le montagne, e le preziose spiagge delle Marche sono il segreto meglio custodito dell’Adriatico.

Cornero Regional Park, Sirolo
LE MIGLIORI SPIAGGE
Il segreto che protegge le Marche e Sirolo dalle conseguenze devastanti del turismo di massa è sicuramente il suo rispetto per la Natura e tutte le creature che vivono in questo piccolo paradiso italiano. Come parte del Parco del Conero, le spiagge sono preservate come habitat per piante e animali e alcune sono accessibili solo via mare. Le partenze sono disponibili dal porto di Numana.
Spiaggia delle Due Sorelle — Probabilmente la spiaggia più bella e popolare del Conero, Due Sorelle è ancora un paradiso incontaminato caratterizzato da sabbia bianca, ciottoli e acqua color lapislazzuli. Deve il suo nome alle imponenti rocce gemelle nel mare, di fronte al promontorio.
Spiaggia Urbani — Situata di fronte al promontorio del Conero, la Spiaggia Urbani è facilmente raggiungibile a piedi, in autobus o in auto. Non esitare a esplorare la pittoresca grotta naturale – la Grotta Urbani. Ben attrezzata con ombrelloni e sdraio, la Spiaggia Urbani è piena di bar e ristoranti locali dove puoi fare una piccola pausa godendoti la vista.
Spiaggia dei Sassi Neri— Se stai cercando un’esperienza a contatto con la natura, non puoi perderti la Spiaggia dei Sassi Neri. Completamente immersa nella vegetazione, la Spiaggia dei Sassi Neri deve il suo nome alla ghiaia scura sulla riva. Rocciosa e intatta, la Spiaggia dei Sassi Neri non è probabilmente adatta ai visitatori non esperti. Non ci sono strutture disponibili per raggiungere questa spiaggia, si può arrivare a piedi dalla vicina Spiaggia di San Michele.