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Amore

La Parte Immaginata della Vita

Di B. (Età: 30, lei/ella)

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Questa è una storia che non sono sicura sia una storia. Non so se abbia un vero inizio, ma penso che sia già finita. È cominciata quest’estate in Maremma, a una festa che un amico organizza ogni anno nella sua tenuta; poi è continuata un po’ a Firenze e molto nella mia testa, un posto che brulica di vivida immaginazione.

Voglio darti un’immagine dell’inizio. Siamo davanti a un lungo tavolo alla fine di un pasto: tovaglie macchiate di sugo e vino, tazze di caffè vuote, amari aperti e quasi finiti. Di fronte a me, casualmente, siede un tipo – hai mai incontrato qualcuno, guardato nei suoi occhi, e pensato immediatamente, “oh cazzo, sono fottuta?”

Ecco, quest’estate, nel frammento di un secondo, ho pensato questo sulla base di presupposti assolutamente inesistenti. Oggi, ho qualche informazione in più su di lui che condivido con te: è di Firenze e vive a Vienna da molti anni, l’ultimo dei quali l’ha passato con quella che, fino a poco tempo fa, era la sua ragazza. È brillante, carismatico, amichevole, appassionato ed eccitante, con mani perfette, una grande capacità di parlare (resa arguta da una lisca piuttosto marcata), e un sorriso che vorresti vedere ogni mattina, ogni giorno della tua vita.

Sto male ragazzi, male, male…

In questi mesi, tra sogni e illusioni, questa storia che non è una storia è continuata a Firenze. Abbiamo avuto il primo bacio davanti alla porta del bagno del Cibreo Caffé; abbiamo passato una notte pazzesca in Piazza Tasso e affrontato un brutto litigio in Piazza della Repubblica. Abbiamo fatto pace in Chianti durante quello che doveva essere un pranzo e si è trasformato in una lunga giornata e notte passate insieme.

Come posso spiegare che questa persona rende notevole anche il discorso più banale?

Niente è mai ovvio e niente è mai noioso.

La verità è che a 30 anni, dopo una serie di fallimenti sentimentali, mi ero convinta che “se non hai niente, non hai niente da perdere”. Ho capito, però, che il cinismo è solo un frutto marcio della disillusione e che ci sono persone per cui vale la pena perdere, perché non importa come vadano a finire le cose, sei comunque la vincitrice di momenti di straordinaria felicità.