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La Lombardia in quattro road trip

“La ricchezza delle tradizioni storiche di quest’area si trova, autentica e sentita, proprio nelle province, nei paesi lacustri e di montagna.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

La storia dell’Italia settentrionale passa attraverso la Lombardia, così come la storia dello sviluppo e dell’industrializzazione del nostro bellissimo paese. Ma la Lombardia è anche una regione affascinante dal punto di vista paesaggistico, dove le imponenti vette delle Alpi, al confine con la Svizzera, e le Prealpi che digradano verso la Pianura Padana, sono attraversate da fiumi che danno vita ad alcuni dei laghi più grandi e importanti d’Italia. La ricchezza delle tradizioni storiche di quest’area, apparentemente nascoste nelle grandi città d’affari, si può trovare, genuina e sentita, proprio nelle province, nei paesi lacustri e di montagna. E un ottimo modo per scoprire la Lombardia sono i numerosi itinerari enogastronomici, veri e propri passe-partouts per addentrarsi nelle diverse storie delle valli, dei laghi, dei fiumi e delle sue tante città d’arte e borghi meno conosciuti.

Questi percorsi sono perfetti per un weekend, guidando, pedalando o camminando lentamente tra strade provinciali che costeggiano fiumi, vigneti e cascine, per scoprire lati inaspettati di una regione che offre molto di più del bellissimo e famosissimo Lago di Como e delle vibrazioni frenetiche della sua città più grande, Milano.

Gli itinerari toccano anche due città che sono state duramente colpite dal virus (Brescia e Bergamo). Lo scorso maggio, le due città storicamente rivali hanno annunciato l’intenzione di candidarsi insieme per competere per il titolo congiunto di Capitale Italiana della Cultura per il 2023, come segno di rinascita dopo le sofferenze causate dalla pandemia. La nomina straordinaria arriva come un segno di speranza per le città italiane più colpite dall’emergenza sanitaria.

 

BRESCIA

L’itinerario parte da Brescia, battezzata “la Leonessa” dal poeta italiano Giosuè Carducci nel 1877, per commemorare i dieci giorni di rivolta contro l’esercito austriaco (dal 23 marzo al 1° aprile 1849). La città sta vivendo un momento di grande rinascita grazie all’equilibrio raggiunto tra la vocazione industriale e il desiderio di affermarsi come città d’arte, storia, divertimento e sport. È la seconda città della Lombardia, con quasi 200 mila abitanti, capoluogo di una provincia abitata da più di un milione di persone.

Tappe imperdibili nel centro storico sono la Pinacoteca Tosio Martinengo che è stata riaperta dopo 9 anni di importanti ristrutturazioni con installazioni ispirate al grande artista Anish Kapoor e che raccoglie tesori del rinascimento lombardo e oltre. Il centro storico di Brescia conserva anche un forte cuore romano antico, con il tempio del Capitolium eretto dai Romani per rendere omaggio alla Brixia Fidelis chi per primo si convertì al diritto romano. Dentro il tempio, che oggi si può visitare dopo anni di chiusura, c’è la copia della vittoria alata, simbolo della città, recentemente spostata all’interno del complesso archeologico che è il più importante del nord Italia. Da non perdere la Torre dell’Orologio con il quadrante astronomico, il quartiere medievale del Carmine, la basilica di San Salvatore, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario con la sua particolare cupola di stelle e il Museo di Santa Giulia, un complesso monastico che conserva la Croce del Re Desiderio, che brilla con duecentododici pietre preziose, gemme vitree e cammei, un superbo artefatto databile tra l’8 ° e il 9° secolo d.C.

Per pranzo, vai da Il Fontanone, un posto senza tempo e intimo che sa di casa e offre grandi classici come i Casoncelli, un piatto di antica tradizione, variante dei ravioli, che si prepara in tutto il nord Italia. In dialetto si chiamano “casonsèi”, i primi documenti che ne parlano risalgono al quindicesimo secolo e ancora oggi si preparano come piatto tradizionale per il pranzo della domenica. Il ristorante è vicinissimo alla piazza dell’antico foro romano: d’estate si può cenare fuori, e l’atmosfera, grazie alla vista dei secoli passati, è eccezionale.

Prima di lasciare Brescia e per un tocco di contemporaneità, Palazzo Monti in Piazza Tebaldo è un must, idea di un giovane collezionista che ha trasformato il palazzo di famiglia in uno spazio di ricerca per mostre e residenze per giovani artisti da tutto il mondo.

LA FRANCIACORTA

Lasciandoti alle spalle Brescia e dirigendoti verso la zona vinicola della Franciacorta, fai una piccola deviazione per una sosta all’imperdibile Fondazione Zani, una collezione d’arte privata di inimmaginabile valore che solo recentemente è stata aperta al pubblico. Un rigoglioso giardino di oltre 2000 metri quadrati circonda un elegante edificio moderno. Sculture di varie epoche, vasche e fontane si alternano alla tipica vegetazione della pianura lombarda, in dialogo con specie di paesi lontani come i cedri del Libano, la sofora del Giappone, il ginepro cinese, la selezione di agavi e la spettacolare serie di macro bonsai. Una casa museo che ospita una collezione di circa 800 opere, tra cui dipinti di Canaletto, Tiepolo, Guardi, Longhi, Boucher, sculture del genovese Filippo Parodi e Della Porta.

Proseguendo verso Gussago, fermati a vedere la chiesa di Santa Maria Assunta, che ospita tre lastre di un sarcofago longobardo in perfette condizioni. Poi sali sulla collina Barbisoni, per raggiungere a piedi il monastero della Santissima. Situato su una collina che domina la città di Gussago, l’ex complesso domenicano della Santissima caratterizza il paesaggio di questa striscia di Franciacorta fin dal Medioevo. Anche l’abbazia Olivetana merita una sosta, per fare scorta di miele e liquori alle erbe fatti dai monaci, che gestiscono anche un laboratorio di restauro di libri antichi.

Sei ora nel cuore della Franciacorta, terra degli spumanti italiani per eccellenza. Chi conosce la Franciacorta, una piccola zona alle porte di Brescia, sa che qui le cose si fanno sul serio. I vigneti, che disegnano il paesaggio, sono soprattutto un patrimonio culturale. Un valore, una qualità espressa in mille sfumature non solo nel suo spumante DOCG, ma anche nella ricchezza e nella cura dell’intero territorio. Qui, una casa immersa in un bosco di castagni è un sogno nato quasi per caso. La storia di Ca’ del Bosco (letteralmente una casa nel bosco), prestigiosa cantina di Erbusco rinomata per il suo Franciacorta dal perlage, risale agli anni ’70, quando un giovanissimo Maurizio Zanella, ora presidente dell’azienda, decide di trasformare la tenuta acquistata dai genitori – chiamata ‘ca’ del bosc’ nel dialetto bresciano – in una cantina. Grazie alla passione e all’entusiasmo di Maurizio Zanella, Ca’ del Bosco occupa un posto di assoluto prestigio nel panorama vinicolo italiano e continua a ricevere importanti riconoscimenti anche all’estero, come dimostra il premio ‘Best Italian Sparkling Wine 2019′ vinto dal Franciacorta Annamaria Clementi alla sesta edizione dei Champagne and Sparkling Wine World Championships. Oltre ad essere famosa per i suoi vini prestigiosi, Ca’ del Bosco è rinomata per il suo legame con il mondo dell’arte. La cantina ospita straordinarie opere contemporanee commissionate nel corso degli anni da Maurizio Zanella ad artisti di fama internazionale.

 

LAGO D’ISEO

Il percorso continua da Franciacorta al lago d’Iseo. Lungo la strada, fermati per un caffè con contorno di confetti da Bohem. La vecchia e minuscola stazione ferroviaria di Paratico, un paesino in provincia di Brescia, è stata messa a disposizione dei cittadini tramite un bando. Era fuori uso dal 1966, prima di proprietà delle Ferrovie Nord e poi del Comune, che non avendo più la possibilità economica di gestire lo spazio, ha deciso di venderlo. Ora ospita un formato innovativo e unico: sotto lo stesso tetto dell’ex stazione una boutique di fiori, una pasticceria e una caffetteria hanno dato nuova vita a quello che era uno spazio abbandonato. Da lì, sei a pochi minuti dalle rive del lago d’Iseo. Sulle sue sponde, fermati per il tramonto e passeggia tra i giardini e i fiori nel parco delle Erbe Danzanti. Lo sguardo si perde sull’estensione di piante dalle spighe fluttuanti, che danzano al ritmo della brezza del lago. Il lago è davvero un piccolo gioiello tra le montagne della Valle Camonica e i vigneti della Franciacorta, preservato dal turismo di massa fino a due anni fa, quando è stato fatto conoscere in tutto il mondo grazie a The Floating Piers, l’installazione temporanea dell’artista Christo. Grazie a questa monumentale opera di land art, è iniziata la rinascita dei 16 paesi che si affacciano su queste tranquille rive, che sono stati lo sfondo, dagli anni ’50, di una Dolce Vita all’insegna della discrezione. I protagonisti sono i motoscafi Riva, ancora prodotti nei cantieri di Sarnico. Il tour a bordo di uno dei modelli vintage è un’esperienza indimenticabile, partendo dal piccolo borgo di Clusane, dove ha sede la Bellini Nautica. Nella vicina Iseo, puoi passeggiare tra l’elegante centro storico medievale e il lungolago panoramico. L’Antica Strada Valeriana si snoda sulle colline, una mulattiera di origine romana e un tempo unica strada di accesso alla Valcamonica; oggi raggiunge Pisogne, un paese con una grande piazza aperta sul lago, dove puoi fare una passeggiata lungo l’acqua e fermarti a vedere la chiesa di Santa Maria della Neve con gli affreschi del Romanino, che godono anche di sorprendenti viste sui dintorni. Da Sulzano in pochi minuti puoi raggiungere, in traghetto, Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Italia e dell’Europa meridionale. Nei suoi toccanti paesini si viaggia ancora su un naecc, vecchie barche affusolate, dove si è mantenuta viva l’antica tradizione della pesca e dell’essicazione del pesce al sole.

BERGAMO

Dal Lago d’Iseo ci vogliono solo 30 minuti di auto per raggiungere la meraviglia medievale che è la città di Bergamo. Situata al limite meridionale delle prime colline delle Prealpi Bergamasche, allo sbocco delle valli Seriana e Brembana, Bergamo si trova nel territorio tra i fiumi Adda e Oglio. Divisa in Bergamo bassa (de hota) e Bergamo alta (de hura), quest’ultima è circondata da una cinta muraria veneziana del XVI secolo (è uno dei pochi centri storici d’Italia ad essere circondato da mura, che recentemente sono state candidate a diventare patrimonio UNESCO) che abbraccia la parte più antica della città. La Città Alta ha una bellezza austera: raggiungibile a piedi o in funicolare, accoglie un intreccio di portici, cortili nascosti e botteghe artigiane su cui svetta l’antica Torre Civica che da 360 anni batte le 22 con cento rintocchi, per ricordare quando si chiudevano le porte della città. Ti verrà probabilmente un senso di vertigine mentre cammini attraverso la Piazza Vecchia, uno spazio rinascimentale con al centro la fontana donata nel 1780 dal Podestà Contarini. Passa sotto il Palazzo della Ragione e ti troverai in un luogo metafisico dove il Duomo, la Cappella Colleoni, il Battistero e la Basilica di Santa Maria Maggiore sorgono tutti a pochi metri l’uno dall’altro. “Lì fui incantato: era una striscia dell’Italia più bella, una delle tante piccole sorprese di godimento per cui vale la pena viaggiare” scrive Herman Hesse su Bergamo.

L’arteria principale che attraversa la città è via Gombito, dove merita una sosta l’Antica Pasticceria Cavour, e che, dopo Piazza Vecchia, continua e diventa Via Colleoni. Se percorsa fino in fondo, raggiungerai le mura della città, dove parte la strada panoramica che corre lungo via Torni e via Borgo Canale, che offre scorci sulle colline, sulle mura cittadine e sulla città bassa.

Quest’ultimo ha tante anime: architettura anni ’20 di Marcello Piacentini, il settecentesco Teatro Donizetti intitolato all’illustre compositore bergamasco, ma anche le opere di Botticelli, Raffaello e Tiziano conservate all’interno dell’Accademia Carrara, in un edificio in stile neoclassico. Non perderti il Museo d’Arte Contemporanea Gamec e non lasciare Bergamo senza una mangiata al Da Vittorio a Brusaporto, una roccaforte 3 stelle Michelin della cucina italiana. Un pranzo o una cena a questa tavola, prima di essere un’esperienza gastronomica, è un’esperienza per tutti i sensi. Immerso tra dolci colline sarai accolto in una villa elegante circondata da un grande parco, un’oasi di benessere e relax. I fratelli Cerea, entrambi Chef, preparano un tesoro di sapori celebrato dagli anni Sessanta come meta imperdibile per ogni amante del cibo.

Pinacoteca Tosio Martinengo

Tempio di Brixia Fidelis

Torre dell'Orologio

Quartiere medievale del Carmine

Basilica di San Salvatore

Oratorio di Santa Maria in Solario

Museo di Santa Giulia

Il Fontanone

Palazzo Monti

Fondazione Zani

Chiesa di Santa Maria Assunta

Monastero della Santissima

Abbazia Olivetana

Bohem

Lago d'Iseo

Antica Pasticceria Cavour

Ca' del Bosco

Lago d'Iseo

Clusane

Pisogne

Monte Isola

Piazza Vecchia

Cappella Colleoni

Battistero

Basilica di Santa Maria Maggiore

Antica Pasticceria Cavour

Teatro Donizetti

Museo d'Arte Contemporanea Gamec

Da Vittorio