La parte più a sud della Puglia, il Salento è dove la regione si assottiglia in campi bruciati dal sole, scogliere di calcare e due coste molto diverse. Sul versante adriatico, troverai grotte profonde e calette rocciose selvagge. Sullo Ionio, lunghe spiagge sabbiose e acque più calme. In mezzo: il centro storico barocco di Lecce, masserie che ancora producono il proprio olio e piccoli paesi dove progetti creativi spuntano dietro porte anonime.
Ecco la nostra guida su dove mangiare, bere e dormire – e cosa fare – nel Salento, curata dalla nostra rete di locali sul posto.
DOVE DORMIRE NEL SALENTO
Masseria Prosperi (a nord di Otranto) – Questa masseria imbiancata vicino a Otranto, parte della Selezione Italy Segreta, equilibra il ritmo del vecchio mondo con un lusso discreto. I proprietari Mercedes e Antonio hanno creato un posto dove i mobili dei mercatini delle pulci si affiancano a piscine interne ed esterne, i cavalli pascolano fuori dalla tua finestra e le cene in comune si protraggono fino a tarda notte. Vieni per il ritmo lento, resta per la sauna e la capra di nome Bella.
Convento di Santa Maria di Costantinopoli (Marittima) – Un tempo monastero francescano del XVI secolo, ora un’accogliente guest house di otto camere appena fuori Marittima, questo convento è pieno di tessuti rari, croci etiopi e mappe antiche – la collezione di una vita del collezionista d’arte britannico Lord Alistair McAlpine sovrapposta a pavimenti in pietra originali e soffitti a volta. Con giardini selvaggi e chiostri ombreggiati, l’ex convento, ora gestito dalla moglie di Alistair, Athena, è il tipo di posto in cui vieni per riposare e finisci per rimanere.
Montekore (Cannole, vicino a Otranto) – Questa villa è isolata da tutto, situata in una fattoria biologica di 8 ettari vicino a Cannole, poco nell’entroterra di Otranto e delle spiagge traslucide di Baia dei Turchi. Con una grande varietà di colture, erbe e piante aromatiche, la terra sembra sia selvaggia che tranquillamente curata. Gli interni dello studio fiorentino Riccardo Barthel trovano un perfetto equilibrio tra raffinatezza e relax.
Palazzo Luce (Lecce) – Un palazzo del XVIII secolo nel cuore di Lecce reinventato dalla collezionista Anna Maria Enselmi, Palazzo Luce ha solo nove suite, un cinema privato e una terrazza sul tetto con vista sul duomo. Ogni stanza è un dialogo tra epoche – ossa barocche, sedie di Gio Ponti, ceramiche di Ettore Sottsass, installazioni site-specific.
Hotel Piccolo Mondo (Castro Marina) – Costruito nelle scogliere appena sopra Castro Marina, l’Hotel Piccolo Mondo è a conduzione familiare dagli anni ’60. Le camere sono essenziali ma ariose, molte con terrazze private e vista mozzafiato sull’Adriatico. C’è una piscina di acqua salata scavata nella roccia, giardini mediterranei pieni di agrumi e buganvillee, e una ripida scala privata che porta direttamente al mare. Tra un bagno e l’altro, puoi pranzare sotto i pini nel ristorante interno, dove l’attenzione è rivolta al pesce fresco e ai classici salentini.

COSA FARE NEL SALENTO
Faraglioni di Sant’Andrea – Questi scogli di calcare si alzano drammaticamente dall’Adriatico appena a nord di Otranto. Parcheggia nel parcheggio a pagamento, poi percorri il breve sentiero fino al bordo per un panorama mozzafiato di archi, grotte e acqua color acquamarina. Tuffati dalle rocce (se sei coraggioso)—l’acqua è profonda e limpida—o porta un picnic e accomodati per un aperitivo ventoso sulle rocce.
Centro Storico di Lecce – Costruito in burro pietra leccese e ricoperto di fioriture barocche, il centro storico di Lecce è un labirinto di cherubini scolpiti, facciate ricciute e balconi ornati. Ad ogni angolo, troverai splendide chiese (come la stravagante Basilica di Santa Croce), ma dirigiti verso Piazza Duomo, chiusa su tre lati come un set teatrale, per una delle piazze più suggestive d’Italia – soprattutto al tramonto. Lecce, conosciuta come la “Firenze del Sud”, non è però rimasta ferma al passato – il suo centro storico sta rapidamente diventando uno degli angoli più creativi della regione, con giovani artisti che aprono studi, caffè che fungono da librerie e tranquilli cocktail bar che riempiono ex monasteri.
Vincent City (Guagnano) – Nei dintorni di Guagnano, l’artista Vincent Brunetti ha passato più di 30 anni a costruire il suo mondo ricoperto di mosaici: in parte casa, in parte museo, in parte cappella. Quello che è iniziato come un omaggio alla pace e alla fede è ora un labirinto di torri, colonne, cupole e superfici piastrellate—alcune bibliche, alcune surreali, tutte fatte a mano. È aperto ai visitatori, ma chiama prima—Brunetti vive e lavora ancora lì e probabilmente sarà lui a farti entrare.
Porto di Tricase – Uno dei porticcioli più pittoreschi del Salento, è qui che i locali vanno per una passeggiata tranquilla accanto alle barche da pesca o un tuffo veloce dagli scogli nelle acque sorprendentemente turchesi. Come at golden hour for an aperitivo by the water and, if you can, stay for dinner at Taverna del Porto (book ahead—it fills up fast).
Castro Marina – Con poco più di 600 abitanti, questa ripida cittadina di pietra può essere piccola, ma la sua costa fa colpo. This stretch of Salento is lined with natural sea caves—Zinzulusa, Romanelli, Azzurra, Palombara—and has been shaped by human hands since the Hellenistic era, when the area served as a limestone quarry for the Acropolis above. Near the port, you can still spot the cave warehouses used by fishermen today. There’s also a bagno che mette ombrelloni e lettini proprio sullo scoglio.
Faro di Punta Palascìa – Il punto più orientale d’Italia, il faro di Punta Palascìa si erge solitario su un promontorio roccioso, accessibile attraverso un sentiero di terra tortuoso (indossa scarpe appropriate). Best visited at dawn to watch the sun rise before anyone else in Italy, or at sunset when the sky turns electric and the only sound is the sea.
Roca Vecchia Grotta della Poesia – In parte sito archeologico, in parte monumento naturale, la Grotta della Poesia è una profonda dolina scavata nelle scogliere calcaree vicino a Roca Vecchia. Una volta balneabile, il sito è ora protetto – niente più tuffi dalla scogliera o bagni – ma merita comunque una visita per la sua forma drammatica e la sua storia leggendaria. Si dice che una principessa vi si bagnasse una volta, ispirando i poeti a riunirsi e comporre versi sulle pareti della grotta – alcuni dei quali, insieme a antiche iscrizioni, rimangono incisi nella pietra. Abbinala a una passeggiata tra le rovine dell’insediamento messapico a pochi passi, e vai presto prima che arrivino i pullman turistici.

DOVE MANGIARE NEL SALENTO
Masseria Le Stanzie (Supersano) – Questa masseria del XVI secolo lavora ancora la terra e serve il cibo alla vecchia maniera. I piatti provengono dalla tradizione della cucina povera salentina – pensa a pani rustici, legumi locali e verdure cotte sulla brace – serviti in sale a volta con spesse mura di pietra e camini aperti. Puoi visitare il vecchio frantoio, vedere dove i pomodori vengono essiccati al sole e farti un’idea della vita rurale che non è stata troppo levigata.
Bar Alimentari Tabacchi da Carlo (Porto Badisco) – Situato a pochi passi dal mare nella minuscola Porto Badisco, questo ibrido alimentari-tabacchi-bar è il meno pretenzioso che ci sia. Sedie pieghevoli in legno e scaffali carichi di prodotti locali danno il tono – la gente viene per pane e pomodoro, friselle, formaggi freschi e qualsiasi altra cosa semplice e di stagione dal piccolo menu di primi e secondi Ordina al bancone, prendi un tavolo fuori e preparati per un pranzo lungo e rilassato.
Pasticceria Andrea Ascalone (Galatina) – Il luogo di nascita del pasticciotto, inventato qui nel 1745, e ancora fatto con una ricetta gelosamente custodita. La pasticceria è minuscola, con banconi antichi e bilance in ottone, e non fa concessioni ai turisti. Chiedi il tuo pasticciotto caldo e mangialo in piedi, come tutti gli altri.
Le Zie Trattoria Casereccia (Lecce) – Le Zie a Lecce è quel tipo di osteria vecchio stile dove suoni il campanello ed entri in una casa piena del profumo di bontà cotte a fuoco lento e di un’ospitalità calorosa e senza fronzoli. Il menù rispetta le tradizioni culinarie del Salento – verdure di stagione, calamari ripieni, ciceri e tria (ceci e pasta, da ordinare assolutamente), e sagne ‘ncannulate (una pasta lunga e attorcigliata) con sughi sostanziosi. Non prendono scorciatoie culinarie e non ci sono “interpretazioni” creative qui.
Taverna del Porto (Tricase) – Aperta dall’ex pescatore Mario Coppola, questa trattoria sul porto è una lettera d’amore al mare e alle sue stagioni. Il menù cambia ogni giorno, ma aspettati un’elegante semplicità – come gli spaghetti con muddica (pangrattato tostato), sgombro e finocchietto selvatico, o gamberi rossi crudi conditi solo con sale e agrumi. Tutto è locale, niente viene sprecato, e la vista – barche da pesca che ondeggiano sotto tavoli illuminati a lume di candela – è puro Salento.
Capitan Morgan (San Foca) – Per chi si preoccupa più del cibo che del servizio o dell’atmosfera (anche se ha comunque quel feeling casual, locale e terra terra che adoriamo), c’è una baracca di pesce a San Foca – appena fuori Lecce – che non guarderesti due volte, ma ti sorprenderà con alcuni dei frutti di mare più freschi in circolazione.

DOVE BERE NEL SALENTO
Picci Bar (Carovigno) – Una capsula del tempo dell’Italia degli anni ’60, Picci è pieno di telefoni originali a muro, jukebox, flipper e insegne retrò – tutti curati dal fondatore Pierangelo Oliva. Davanti, sedie e tavoli multicolori si riversano nella strada pedonale, rendendolo il posto perfetto per osservare la gente. Oltre al fascino vintage, è un vero centro della comunità, ospitando di tutto, dal jazz dal vivo alle mostre d’arte.
AlVentuno (Lecce) – Un caffè e cocktail bar aperto tutto il giorno con una gamma seria: al mattino cornetti mattutini e l’espresso lasciano il posto agli aperitivi serali e ai cocktail per le strade acciottolate. L’energia cambia con il sole, ma è sempre vibrante, specialmente durante l’ora d’oro (leggi: ora dell’aperitivo) nel centro storico di Lecce.
Caffè d’Oltremare (Tricase) – Con una terrazza proprio sopra il mare e dettagli bianco e blu che ammiccano alla vicina Grecia, questo posto sembra più una taverna isolana che un caffè del sud. Anche il menù pende verso il greco – pensa a spanakopita, moussaka, tzatziki e insalata greca – ed è buono tanto quanto i cocktail. Indossa il costume da bagno, ordina un drink e tuffati direttamente in acqua tra un boccone e l’altro.
