In Italia ci sono un sacco di modi per dire ‘Ti amo’; d’altronde l’italiano è una lingua romantica. A parte le vocali melodiose e le cadenze musicali che ci portiamo dietro dai tempi dell’Impero Romano (e anche prima), la lingua ha centinaia di modi diversi per dire ‘Ti amo’.
Al di là della linguistica, ogni regione d’Italia ha anche il suo ‘linguaggio d’amore’ tradizionale, che esprime questi sentimenti in modi che spesso non si possono proprio tradurre in inglese o in altre lingue germaniche.
Da Milano a Messina, sentirai frasi d’affetto specifiche, persino d’adorazione, in tutto il paese. Queste derivano dall”italiano comune’, la lingua ufficiale parlata oggi in tutta Italia, con origini letterarie nella Toscana del XIII secolo. Potresti sentire la tua vicina che chiama il suo cagnolino amore mio (“amore mio”) o il tuo vicino che saluta la sua ragazza chiamandola dolcezza (“tesoro”, che letteralmente significa “un pezzo di torta”). Potresti anche sentire la tua migliore amica che descrive uno stato travolgente di colpo di fulmine (“colpo di fulmine”, usato per descrivere l’amore a prima vista) che l’ha colpita dentro il Terminal 2 dell’Aeroporto Internazionale di Capodichino. Potresti sentire le coppie di novelli sposi che proclamano ti amerò fino al giorno dopo per sempre (“Ti amerò fino al giorno dopo per sempre”) e le madri che assicurano alle loro figlie che chi s’assomiglia si piglia (“Chi si somiglia si piglia”).
Venezia
È una calda notte d’agosto in Piazza San Marco, l’acqua sta salendo intorno al tuo tavolo, e la band jazz sta suonando una versione lenta di Sarà perché ti amo… la ‘V’ di Venezia deve sicuramente essere la stessa ‘V’ di amore. Il dialetto veneziano, conosciuto anche come Veneziano, ha il suo vocabolario, grammatica e pronuncia distinti rispetto all’italiano standard, e lo stesso si può dire per le sue espressioni d’amore e i suoi modi di dire. La cultura veneziana ha una lunga e ricca tradizione letteraria, con capolavori poetici e drammatici risalenti al Medioevo scritti in dialetto da personaggi come Dante Alighieri e Petrarca. Questi scritti hanno senza dubbio influenzato il modo in cui la coscienza veneziana (e oltre) pensava e esprimeva il concetto di amore; un’esperienza avvolgente e multisensoriale che consuma la mente, il corpo e l’anima, tutto in una volta. Da Par amor, l’ocar g apiol (“Per amore, anche l’aceto sa di dolce”) a Amor fa brusar, no lavorar (“L’amore fa bruciare, non lavorare”) e Amor, polvere e musca, no se posso fergir dentro un baril (“Amore, polvere e mosche non si possono chiudere in un barile”), il dialetto veneziano offre espressioni d’amore evocative che sembrano riflettere l’esplosione di emozioni e stimoli sensoriali che ci va dritta alla testa ogni volta che visitiamo la Città dell’Amore. Si chiama così per un motivo.

Roma
La professoressa Ada Bertini-Bezzi, che si specializza nello studio dell’italiano come lingua straniera, dice che il Romanesco (l’italiano de Roma, come si è evoluto dal Medioevo al Rinascimento, fino all’unificazione d’Italia) è il dialetto che sentiamo in alcune delle espressioni d’amore più vivide della cultura popolare italiana dell’ultimo secolo:
“Tra i dialetti italiani, il Romanesco è di gran lunga quello che senti più spesso al cinema, in TV, alla radio e nella pubblicità. In parte questo è dovuto alla centralità di Roma, ma anche al fatto che il dialetto della capitale è considerato – insieme ai dialetti toscani – come il più facilmente esportabile perché è comprensibile in tutta Italia essendo molto vicino all’italiano,” dice la professoressa Bertini-Bezzi. Come suona esprimere il tuo amore per qualcuno in Romanesco? Spesso è con frasi esagerate tipo quando ti penso mi sciolgo come un gelato al sole (“quando ti penso, mi sciolgo come un gelato”) o di tutta Roma tu sei il monumento più spettacolare (“in tutta Roma, tu sei il monumento più spettacolare”), che vedrai sicuramente stampato sotto le illustrazioni del Colosseo e della Fontana di Trevi sulle borse dei turisti in tutta la città.
Napoli
Scriviamo una ballata d’amore intera su Napoli mentre ci siamo. Quando senti le parole e le frasi napoletane pronunciate con passione e intensità innate, è come un colpo al cuore. Ti fa venire voglia di prendere la tua persona speciale – o anche solo la persona accanto a te per strada – e stringerla fino a farla diventare blu. La lingua napoletana è effettivamente riconosciuta come una lingua separata, oltre che come un dialetto regionale del sud dell’italiano. Basta chiedere a Stefano Russo e Simona Iaccio che hanno creato Il Tesoro della Lingua Napoletana, una piattaforma digitale che celebra aspetti unici, frasi ed espressioni della lingua napoletana nel tentativo di preservare la lingua per le generazioni future. Spesso esplorando temi di amore, passione e desiderio, i contenuti di Russo e Iaccio hanno colpito il cuore di decine di migliaia di persone in tutto il mondo.
“Oltre ad essere molto colorata e ironica, la lingua napoletana ha anche la capacità di esprimere i sentimenti più belli con estremo romanticismo. Basta pensare al successo mondiale delle canzoni napoletane, dove il tema dell’amore è spesso espresso con immaginazione e passione. La musicalità delle parole napoletane contribuisce certamente al successo di queste canzoni,” dice Russo. “I napoletani sono generalmente considerati molto espressivi e appassionati nel comunicare i loro sentimenti, il che contribuisce alla reputazione del dialetto come lingua dell’amore.”
Anche se potrebbe non essere consigliabile tentare di dire una frase d’amore napoletana al primo appuntamento (poi di nuovo…), ecco alcune espressioni da tenere in tasca per quando il momento sarà giusto: M’arrevuote ‘o core! (“mi fai girare il cuore!”) o ‘o core mio squacquarea per te! (“il mio cuore batte forte per te!”). E se sei innamorato che vedi il mondo attraverso occhiali rosa e felici, un napoletano ti guarda e dice: tieni ’o core dint’ô zuccaro (“il tuo cuore è immerso nello zucchero”). Vaco pazzo pe’ tte! (“sto impazzendo per te!”) è troppo riconoscibile. Se non ti è stato detto direttamente (o da te, in varie forme), l’hai sicuramente sentito cantare da artisti come Tony Colombo, Nico Ferrara e Franco Ricciardo, che hanno pubblicato canzoni di successo con questo stesso titolo.
Queste frasi confermano ciò che già sappiamo su Napoli: in questa città, l’amore non è qualcosa che si vive semplicemente, è qualcosa che si vive, ogni singolo giorno–anema e core (“anima e cuore”).

Sicilia
Un po’ più a sud: amore isolano. La lingua siciliana nativa e i suoi dialetti varianti sono spesso usati in modo intercambiabile con l’“italiano comune” nella conversazione quotidiana, per enfatizzare sentimenti di profonda emozione non solo tra amanti ma anche tra amici e familiari. Qui, l’amore materno ha grande importanza, espresso con parole e frasi come duci (“dolcezza”), curò (“cuore”), zuccareddu (“zuccherino”), e gioia ru me core (“gioia del mio cuore”). Con una ricca storia di tradizioni letterarie (in particolare la poesia Rosa Fresca Aulentissima di Cielo dal Camo, detto il precursore della poesia italiana), le frasi d’amore siciliane sono spesso basate su immagini, ricche di metafore e appropriatamente drammatiche; prendi, per esempio, l’amuri è come a tussi…nun si po ammucciari (“L’amore è come una tosse… impossibile da nascondere”) e l’amuri e com’o citrolu, ancumincia aruci e appuoi finisci amaru (“l’amore è come un cetriolo, inizia dolce e poi finisce amaro”).
Sardegna
Un salto e un balzo sul Mar Mediterraneo fino alla Sardegna, dove l’amore è più una questione di azioni che di parole. A differenza di molte altre regioni del sud Italia, le dichiarazioni d’amore esplicite sembrano non essere così comuni in Sardegna, o almeno non lo erano tradizionalmente. Secondo la scrittrice di cibo e cultura nata a Sulcis Jessica Cani, che ora vive a Cagliari, condividere apertamente i sentimenti d’amore non è comune o confortevole per alcune persone in Sardegna, che percepiscono l’amore come un’esperienza profondamente personale e privata. Certo, se trascorri del tempo con persone delle generazioni più anziane nei piccoli villaggi fuori dalle principali città potresti essere più propenso a sentire frasi o detti d’amore. Tuttavia, come dice Jessica: “ L’amore sarà dimostrato da un marito che aiuta la moglie a preparare la tavola per la cena, o da una moglie che dà una porzione più grande del piatto al marito. L’amore, in Sardegna, è una questione di fatti, non di parole.”
Un linguaggio d’amore sardo potrebbe non far parte del vocabolario quotidiano, ma esiste ancora a seconda di dove ti trovi sull’isola. La frase esti totu pigau descrive lo stato di una persona completamente “presa” in un’esperienza di amore profondo, mentre altre espressioni includono s’esti amacchiau/ammacchiara po cussa/cussu (“si è innamorato/a di lei/lui”), e semplicemente, seu innamorau (“sono innamorato”).

Anche se le espressioni d’amore basate sui dialetti tradizionali differiscono tra le regioni italiane per temi, influenze culturali e, ovviamente, suoni, sono unite da un’evocazione di ciò che non è semplicemente vissuto, ma pienamente vissuto con ogni centimetro del proprio essere: amore per le persone, per il luogo e amore per la vita stessa. Se c’è un paese che ti spingerà a scrivere una lettera d’amore a qualcuno, o a proclamare il tuo amore ad alta voce all’aria aperta, è l’Italia.
Come si dice nei classici: Veni. Vidi. Amavi. Siamo venuti. Abbiamo visto. Abbiamo amato.
Glossario:
Italiano comune
amore mio (“my love”) dolcezza (“sweetheart”) colpo di fulmine (“love at first sight”) ti amerò fino al giorno dopo per sempre (“I will love you until the day after forever”) chi s’assomiglia si piglia (“those who are similar end up together”)
Veneto
Par amor, l’ocar g apiol (“For love, even vinegar tastes sweet”) Amor fa brusar, no lavorar (“Love makes you burn, not work”) Amor, polvere e musca, no se posso fergir dentro un baril (“Love, dust and flies cannot be locked in a jar”)
Romano
quanno te “penso me squaglio come un gelato ar sole (“when I think of you, I melt like gelato”) de tutta Roma tu sei er monumento più spettacolare (“in all of Rome, you are the most spectacular monument”)
Napoletano
M’arrevuote ‘o core! (“you turn my heart upside down!”)
‘o core mio squacquarea per te! (“my heart beats fast for you!”) tieni ’o core dint’ô zuccaro (“your heart is dipped in sugar”)
Vaco pazzo pe’ tte! (“I’m going crazy for you!”)
anema e core (“soul and heart”)
Siciliano
duci (“sweetie”) curò (“heart”) zuccareddu (“little sugar”) gioia ru me core (“joy of my heart”)
l’ amuri è come a tussi…nun si po ammucciari (“Love is like a cough… impossible to hide”) l’amuri e com’o citrolu, ancumincia aruci e appuoi finisci amaru (“love is like a cucumber– it begins sweet and then ends bitter”)
Sardegna
esti totu pigau (“to be caught up in love”) s’esti amacchiau/ammacchiara po cussa/cussu (“he/she has become crazy for her/him”) seu innamorau (“I’m in love”)