Come ti descriveresti in una frase?
Sono una sognatrice risoluta e disciplinata che ha avuto la sfacciata fortuna di trasformare la sua più grande passione in un lavoro.
Cosa ti ha spinto a trasferirti in Puglia e cosa ami di più di questa regione?
Mi sono trasferita qui nel 2017, dopo aver ricevuto la proposta di gestire la cucina di Masseria Moroseta per una breve residenza. Le prime due settimane sono state un’assoluta rivelazione – la luce, i colori, la natura, ingredienti autentici e incredibili che esplodono di profumo e sapore. Me ne sono innamorata.
Il piatto che tutti dovrebbero provare quando sono in Puglia?
Sono una grande fan delle orecchiette con cime di rapa, piene di acciughe, aglio e peperoncino. Con pangrattato croccante sopra, la perfezione.
C’è un posto particolare (caffè, bar o ristorante) che ti manca di più di Milano?
Mi manca davvero tanto la classica cultura dei caffè milanesi, come Marchesi in Via Santa Maria alla Porta o Cucchi in Corso Genova. Stare seduta per ore con un’amica, tè e pasticcini, chiacchierando, leggendo i giornali e guardando la gente che passa. Lo so, molto ” sciura”, ma onestamente una delle mie attività preferite del weekend.
Dolce o salato? Hai un piatto a cui ricorri sempre?
Difficile scegliere, in questo momento non ho un gran debole per i dolci. Mi ritrovo sempre più alla ricerca di sapori semplici ma decisi. Ultimamente mi cucino spesso una pasta semplice con agrumi, miso bianco e parmigiano.
Puoi gentilmente condividere con noi la ricetta?
Cuoci gli spaghetti molto al dente. Nel frattempo, in una padella media fai rosolare delicatamente uno spicchio d’aglio schiacciato con un generoso cucchiaio di burro. Una volta dorato, scarta l’aglio e aggiungi la pasta. Sciogli un cucchiaio di miso bianco con un mestolo di acqua di cottura calda e aggiungilo alla padella, lascia che gli spaghetti assorbano delicatamente il liquido.
Fuori dal fuoco aggiungi: parmigiano grattugiato, scorza fresca di limone e bergamotto, qualche goccia del loro succo e un filo d’olio extravergine d’oliva, mescola bene per emulsionare.
Servi subito con pepe nero e qualche erba fresca, come timo o maggiorana.
Aggiungi succo di limone extra se ami l’aspro, come me.
L’ingrediente senza cui non puoi vivere?
Limone, agrumi, aceti. Tutto quello che è aspro.
E le acciughe.
Quando mangi fuori, dove vai? Cosa ordini (per ogni posto che menzioni)?
Albachiara, Savelletri – tutto crudo e pasta con i ricci di mare.
Osteria al Capitolo, Ceglie Messapica – carciofi fritti e orecchiette.
Al cortiletto, Speziale – agnello brasato in pentola di coccio.
Le tre rane, Lecce – plin di fegato e prugne, tiramisù.
Primo, Lecce – parmigiana di melanzane, gelato al polline.
Chi è la tua ispirazione?
Non voglio sembrare troppo sentimentale, ma la natura è sicuramente la mia più grande fonte di ispirazione. Camminare nell’orto, osservare come le cose si evolvono, cosa è pronto per essere raccolto, le erbe selvatiche che crescono coraggiosamente tra le file – è il mio tipo di attività mindful, la maggior parte delle mie idee nascono lì.
Cosa ha l’Italia che nessun altro posto in cui hai viaggiato ha?
Cultura, attaccamento, tradizioni, appartenenza – un mix magico di questi elementi rende l’Italia veramente unica. Amo viaggiare, ma onestamente ogni volta che torno posso solo arrendermi all’incredibile bellezza del nostro paese.
Il cibo fa parte del nostro DNA, è il fil rouge che ci lega tutti. Ogni famiglia custodisce gelosamente un bagaglio segreto e personale di tradizioni legate al cibo, tramandate di generazione in generazione.
La mia speranza è che questo forte attaccamento possa trasformarsi in consapevolezza, l’incredibile ricchezza culturale e umanistica che distingue il nostro paese deve essere protetta e vista come punto di partenza per un nuovo e tanto necessario rinascimento.
Se dovessi descrivere l’Italia in una frase, quale sarebbe?
Italia: genio, cultura, bellezza, buon vivere, controversia, opulenza, vizio. Mescola bene e servi caldo.