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Il ridefinizione dell’identità dell’Aspromonte: dalla criminalità organizzata alle recensioni a 5 stelle

Un viaggio tra memoria e comunicazione nel parco nazionale calabrese

“Nel bene e nel male, la Calabria ha l’opportunità di scegliere consapevolmente il proprio futuro e, sporadicamente, lo sta facendo – a volte, forse, per caso.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Quafiz, Photography by Alberto Blasetti

“Anche se sono nato qui, l’Aspromonte è una continua scoperta, una fonte inesauribile di ispirazione”, mi dice Nino. “Un esempio? Venticinque tipi di cicoria selvatica. Più cerco e più scopro ogni giorno qualcosa di nuovo. Questo è un territorio la cui storia non è stata raccontata e, quindi, aspetta ancora di essere esplorata”. 

Nino mi porta in giro a raccogliere finocchio selvatico e abete bianco, a vedere cascate e boschi. Andiamo a fare colazione e sembra che tutti lo conoscano: ha ospitato centinaia di matrimoni e banchetti in città con la sua famiglia prima di aprire “Quafiz” in un casale del XVIII secolo. Un menù degustazione e una cucina a vista fanno da cornice alla cucina dell’Aspromonte. Il suo obiettivo è quello di liberare la cucina calabrese dallo stereotipo del peperoncino e della rude cucina casalinga, dimostrando che la regione può essere un punto sulla mappa della gastronomia nazionale e, in un certo senso, ci è riuscito. La già citata stella Michelin è arrivata nel 2019, rendendo “Quafiz” uno dei soli sette ristoranti stellati della Calabria e dimostrando che la regione, dove tutti gli chef stellati hanno meno di 40 anni, è una forza emergente nel panorama culinario italiano. Nel 2022 Nino è diventato il volto di un nuovo Aspromonte e nel 2023 ha aperto il cocktail bar “ASPRO” e “Casa Quafiz”, una residenza storica sulle pendici dell’Aspromonte con quattro camere a disposizione dei commensali che vogliono fermarsi per la notte: una scelta saggia, considerando che non c’è nessun altro posto dove alloggiare a chilometri di distanza.

Nel bene e nel male, la Calabria ha l’opportunità di scegliere consapevolmente il proprio futuro e, sporadicamente, lo sta facendo – a volte, forse, per caso.

Locri ha un bel lungomare, circondato da uliveti e bergamotteti, e un’area archeologica di rovine magno-greche; Piazza dei Martiri, dove si incatenò la coraggiosa madre Casella, è stata restaurata. Il Santuario della Madonna di Polsi non è più un luogo sacro per i boss della malavita ma, soprattutto, il centro di una delle feste più sentite e popolari della regione, a cui partecipano migliaia di persone e di fedeli. A Delianuova si può fare un’ottima colazione all’Antica Pasticceria Artigianale Scutellà, punto di riferimento per il torrone realizzato con la stessa ricetta che si tramanda dall’inizio del secolo scorso, solo con le migliori mandorle e il miele di zagara dell’Aspromonte. Gerace è forse uno dei borghi più belli d’Italia, arroccato su una collina un po’ chiusa, ma con vista sul Mar Ionio. Oltre all’antico castello e alle numerose chiese, nel centro sono sorti bed and breakfast a prezzi accessibili. Il borgo abbandonato di Pentedattilo si sta ripopolando; è stato aperto un bar e alcune botteghe artigiane. A Bova, la “capitale” dell’area grecanica, si stanno proponendo nuove iniziative di turismo sostenibile. 

 È stato inaugurato un piccolo museo della lingua greco-calabra, una cooperativa conserva la cucina tradizionale e gli agriturismi a conduzione familiare hanno trovato in questa tranquillità il loro fascino unico, senza doversi adattare agli stranieri. 

Dall’anno scorso è arrivata anche la prima ondata di americani: “Dobbiamo ringraziare la televisione e i social media. Stanley Tucci è venuto a Scilla e così, tra la Costiera Amalfitana e la Sicilia, la gente ha iniziato a fare tappa qui, a cena. Noi li aiutiamo a conoscere il territorio”, spiega Nino, che ha ospitato il celebre attore nel 2022 durante le riprese del suo programma “Searching for Italy”. 

“Un luogo dove ogni pasto è una festa”, aveva detto Tucci della Calabria, “e non importa dove vai, sarai sempre accolto come in una famiglia”.

La Calabria sta riscrivendo la sua verità storica, anche grazie a una nuova generazione e ai social media; gli stessi che altrove sono accusati di generare un turismo “mordi e fuggi”, qui in Calabria danno l’opportunità di una prospettiva attraverso occhi nuovi. Leggendo le recensioni su Google Maps, mi accorgo che i miei ricordi di luoghi come il Cristo di Zervò, tristemente noto come luogo di riscatto, si sono dissolti. 

“Una zona molto tranquilla e isolata rispetto ad altri luoghi, ma all’incrocio incontriamo un uomo con una bancarella che vende frutta secca e altri prodotti calabresi, olio e salumi”, scrive un utente, assegnandole quattro stelle. 

La storia resta nei libri, negli archivi dei giornali e delle reti televisive, ma grazie alla rappresentazione mediatica contemporanea, la Calabria è oggi vista con occhi nuovi. La cartografia non è più una scienza esatta. È invece una rappresentazione culturale realizzata attraverso l’algoritmo di Google Maps, che favorisce le concentrazioni di attività commerciali, suggerisce bar, ristoranti, alberghi, influenza il turismo e i viaggi, e lo fa sulla base delle foto generate dagli utenti e delle valutazioni popolari. I profili di Platì, San Luca, Polsi e Africo non sono più rappresentati da immagini di repertorio di cartelli stradali crivellati di colpi: l’immaginario è diventato invece quello di borghi pittoreschi e panorami mozzafiato. I nascondigli di montagna, un tempo utilizzati dai rapitori, si sono trasformati in monumenti naturali da ammirare dopo ore di cammino. La bellezza è negli occhi di chi guarda e nel click del mouse, e l’Aspromonte merita cinque stelle.

INDIRIZZI A CINQUE STELLE DA APPUNTARE IN ASPROMONTE

Sapori Antichi d’Aspromonte (Canolo) – Azienda agricola a conduzione familiare che si occupa di coltivazione, allevamento e macellazione. È il posto migliore per acquistare salumi e insaccati e per gustare la carne locale nella loro steak house. Troverete griglia, fuoco, legna, terra, territorio e tradizione con una calda accoglienza.

Pasticceria Scutellà (Delianuova) – La pasticceria più nota della zona. Famosa per il torrone alle mandorle, i biscotti alle mandorle e i torroncini. 

Ristorante Qafiz (Santa Cristina d’Aspromonte) – Una casa di famiglia trasformata in un progetto di valorizzazione della cucina calabrese. Un ristorante raffinato, un cocktail bar e un piccolo hotel (con una splendida piscina panoramica) per vivere al meglio l’Aspromonte. 

Bar del Tocco (Gerace) – In uno dei borghi più belli d’Italia, questo bar è il miglior posto per sedersi a gustare un gelato o una granita in piazzetta. 

La Taverna del Borgo (Mammola) – Piatti tradizionali calabresi con particolare attenzione allo stoccafisso, in un’atmosfera familiare. In questo locale sembra di stare nella cucina di una nonna.

Aerial view of Sumo village in Aspromonte

Courtesy of ASPRO cocktail bar

Aspromonte, Courtesy of ASPRO cocktail bar

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

Quafiz

ASPRO cocktail bar

Antica Pasticceria Artigianale Scutellà

Sapori Antichi d'Aspromonte

Pasticceria Scutellà

Bar del Tocco

La Taverna del Borgo