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I Suoni di Solomeo

“Oltre ai giorni degli eventi, c’è poco da fare, come in qualsiasi piccolo paese, ma qui, questa calma permette alla gente di essere semplicemente se stessa, di apprezzare e avere tempo per gli altri, di seguire interessi che vanno oltre il materiale.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

I cinguettii energici ma delicati delle rondini riempiono l’aria mentre sfrecciano, in frenetici andirivieni, sopra il tetto del Teatro Cucinelli. Gli ulivi contribuiscono con un leggero fruscio mentre una brezza gentile soffia sulla collina, e il rumore di una Vespa che brontola sale dalla strada nella valle umbra sottostante. Si può sentire il chiacchiericcio leggero di due amici che si aggiornano davanti a un bicchiere di vino nella Piazzetta, anche se non si riescono a distinguere le parole. Una campana della chiesa suona e riecheggia per le strade lastricate. È un coro che prende ritmo man mano che la giornata si consuma e la gente si affolla all’Anfiteatro, in Piazza del Castello e nella Chiesa di San Bartolomeo per uno dei tanti eventi musicali del Festival Villa Solomei. È durante questi giorni che i suoni di Solomeo sono al loro massimo dell’armonia.

Il Festival Villa Solomei – quest’anno, 2023, dal 21 giugno al 4 luglio – ha portato talento e creatività da tutto il mondo per un calendario pieno di concerti, gratuiti per tutti. La grandiosità di uno splendido organo restaurato, costruito da Adamo Rossi di Perugia nel 1791, ha riempito la Chiesa di San Bartolomeo e ha dato forma agli stupendi affreschi del pittore Coriolano Mazzerioli. La voce dolce delle canzoni dell’amore di Claudio Santamaria ha inondato i 200 posti del Teatro Cucinelli, il cui design riecheggia i principi umanistici del Rinascimento, enfatizzando armonia e proporzione con materiali naturali come legno, pietra e piastrelle di terracotta. (Se non eravamo già innamorati di Santamaria, ora lo siamo di sicuro.) Il ritmo gentile di un guqin, suonato dall’Ensemble dell’Opera del Sichuan, un gruppo in visita dalla Cina, sussurrava attraverso il Giardino degli Ulivi.

Ogni anno, il festival, organizzato dalla famiglia Cucinelli, celebra l’Italia e un altro paese del mondo. Incastonata tra Roma e la Toscana, l’Umbria a volte rischia di perdersi nel trambusto, ma la famiglia Cucinelli ha trasformato Solomeo in una città che vale la pena visitare. Prima di tutto, il festival e gli altri eventi della città, che includono cinema all’aperto e spettacoli della filarmonica locale, portano intrattenimento e bellezza alla gente dei paesi circostanti. In secondo luogo, lavorano per attirare visitatori internazionali, ispirando le persone a interagire con l’Umbria oltre il livello superficiale. La Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri fa lo stesso, portando cinque studenti appassionati da tutto il mondo a Solomeo per un corso sull’arte della sartoria. Campi sportivi, parchi e monumenti sono stati costruiti anche per volere dei Cucinelli, rendendo questo borgo collinare, le cui origini risalgono al XII secolo, un luogo dove la bellezza sembra davvero appartenere a tutti.

Solomeo fu inizialmente popolata da coloro che lavoravano alla bonifica delle terre umbre, che costruirono le loro prime case in cima alla collina perché l’aria era più pura. La Chiesa di San Bartolomeo fu eretta poco dopo, e il borgo continuò a crescere. Alla fine del XX secolo, la città fu trasformata sotto la guida dei Cucinelli, originari della regione, infondendo al borgo un rinnovato senso di arte, cultura e valori umanistici. Nel corso di questi secoli, la città ha sempre mantenuto quel senso di purezza che l’ha fondata.

Qui, la semplicità e la comunità delle piccole città del passato sono ancora molto vive. È comune che le generazioni più giovani passino del tempo – e vogliano passare del tempo – con le generazioni più anziane, e l’intera città è pronta a riunirsi per le celebrazioni e a dare supporto nelle sofferenze. Tutti conoscono i nomi di tutti gli altri – e quelli dei loro figli, dei loro genitori, dei loro animali domestici. Al di là dei giorni degli eventi, ci sono poche cose da fare, come in ogni piccola città, ma qui, questa calma permette alle persone di essere semplicemente, di apprezzare e avere tempo per gli altri, di seguire interessi che vanno oltre il materiale.

La bellezza e l’arte, soprattutto il mezzo della musica, hanno il potere di trasformare il banale e l’ordinario in straordinario, elevando le nostre esperienze quotidiane a momenti di significato – e questo Solomeo e i Cucinelli lo sanno bene. Ci sono molte città collinari in Umbria – e ancora di più in Italia – ma l’obiettivo di Solomeo di diventare un centro culturale accessibile a tutti la rende diversa da qualsiasi altra, infondendo valore nella terra su cui sorge e nelle persone che la percorrono.