Lettura estiva: Caro Pier Paolo di Dacia Maraini
Un libro o meglio, una conversazione intima tra cari amici Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini. Ricordi che ci permettono di conoscere veramente un grande poeta, sceneggiatore e un uomo che ha vissuto fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, per il suo spirito anticonformista, per la sua grande passione per il cinema e per la sua omosessualità, all’epoca tabù. Sono passati cento anni dalla sua nascita e quasi cinquanta dalla sua brutale morte. Eppure è ancora vivo, tra noi, ancora capace di farci discutere, conversare e riflettere. Un ricordo non solo di un uomo ma di un’epoca, gli anni ’60 e ’70 in cui:
“Ci trovavamo insieme per il puro piacere di vedersi e parlarsi, senza fini di nessun genere. Oggi, come sai e come hai previsto da profeta …ci si incontra solo per uno scopo…Mentre allora ci vedevamo fuori da ogni programmi prestabilito, per la gioia di ritrovarsi e scambiarsi idee.”
“Ci trovavamo insieme per il puro piacere di vedersi e parlarsi, senza fini di nessun genere. Oggi, come sai e come hai previsto da profeta, ci si incontra solo per uno scopo… Mentre allora ci vedevamo fuori da ogni programma prestabilito, per la gioia di ritrovarsi e scambiarsi idee.”
Caro Pier Paolo è un libro che unisce passato, presente e futuro e che ci fa sentire la mancanza di un tempo e di un uomo che non abbiamo mai incontrato, ma che conosciamo e ammiriamo profondamente.




Reschio Estate
Ci sono soggiorni di lusso e poi c’è Reschio. Un mondo dove nulla è lasciato al caso. Dove la tonalità delle pareti in arenaria e terracotta si abbina ai toni del tramonto, la piscina senza soluzione di continuità si fonde con il paesaggio naturale come un lago, l’illuminazione impeccabile mantiene la proprietà a una perfetta tonalità di calore in ogni momento—per non parlare del paesaggio, dei fiori selvatici, del giardino d’inverno e della tenuta di 1.500 ettari di foreste di querce e castagni, uliveti, vigneti e la scuderia di quaranta cavalli spagnoli addestrati nel dressage.
Una tenuta al confine del “cuore verde” dell’Italia Umbria e le colline ondulate della Toscana. Una proprietà che incarna veramente il sentimento di “sprezzatura”—elegante senza sforzo, di buon gusto e ricca di storia—una che esprime pienamente il calore e la cura della famiglia Bolza, che ha acquisito la tenuta negli anni ’90 e da allora vive lì e restaura i terreni. Una famiglia che comprende perfettamente l’importanza della qualità rispetto alla quantità e come l’attenzione a ogni singolo dettaglio sia fondamentale per creare una connessione intima tra un luogo e i suoi visitatori—una che soddisfa tutti i sensi.





La Casa Dipinta
Fuori dai sentieri battuti, immerso nel cuore della suggestiva città di Todi, al numero 25 di Via Delle Mure Antiche, si trova un luogo dove l’arte si fonde con la vita quotidiana.
La casa, ora conosciuta come “La Casa Dipinta” (“The Painted House”), è stata acquistata nel 1975 dall’artista irlandese, americano d’adozione, Bryan O’Doherty e sua moglie, la storica dell’arte Barbara Novak, come luogo per trascorrere le loro vacanze italiane lontano dal lavoro. La realtà è che non si può sfuggire a ciò che si ama, e questa casa ne è la prova.
Nel 1977, O’Doherty iniziò a dipingere le pareti dei tre piani della casa con colori acrilici, creando un’opera immersiva che riassume 40 anni della sua carriera artistica e il grande amore che provava per sua moglie, Umbria e l’arte. Ed è così che l’artista, volente o nolente, ha reso questa casa del XIX secolo una delle opere più interessanti ed esclusive della sua carriera.
Tra geometrie, colori, simbolismi, specchi, fili, giochi di prospettive e scale che ricordano l’arcobaleno, le idee di O’Doherty attraversano lo spazio, permettendo a chi entra di perdersi, fisicamente e spiritualmente, in riflessioni sul senso di identità, di appartenenza e di spazio.
Le sagome di lui e di sua moglie ai lati del letto, così come le finestre dipinte immaginarie, richiamano il loro amore per il paesaggio umbro. L’Umbria è così suggestiva che basta una finestra dipinta e una sedia (forse una vera) per ammirarla e innamorarsene.
La Casa Dipinta è una casa tra l’immaginario e il reale, che oggi può essere visitata su appuntamento tramite l’associazione Coopculture (iat.todi@coopculture.it). Tre semplici parole scritte all’ingresso contengono il linguaggio artistico di O’Doherty–One, Here, Now (“Uno, Qui, Ora”) Uno, Qui, Ora)–e smonta lo spazio espositivo, invitandoti letteralmente dentro la sua arte.



I frutti dimenticati d'Italia
Il pomodoro, che è dappertutto, potrebbe essere il prodotto meno esotico nei giardini e nei mercati italiani quest’anno, eppure a un certo punto il pomodoro era considerato pericoloso e persino velenoso: un frutto proibito, usato per scopi decorativi e mangiato solo con cautela. Anche se non dobbiamo essere così scettici sul cibo come quelli del XVI secolo, l’Italia coltiva una quantità di prodotti affascinanti e stravaganti che spesso vengono dimenticati. Ecco cinque dei nostri frutti estivi meno conosciuti preferiti. Dagli una chance: potresti star mangiando il prossimo pomodoro!
Barattieri: Una varietà di melone moscato che si trova più comunemente in Puglia, i barattieri hanno la consistenza di un melone ma il sapore di un cetriolo fresco e di solito vengono mangiati prima che siano maturi. È deliziosamente confusionario.
Fico Binello: Coltivato esclusivamente nella Val di Magra in Liguria, i fichi Binello sono piccoli e spesso crescono in coppia (da qui il nome “binello, che significa “gemelli”). Verdi all’esterno e rosa arancione all’interno, questi fichi dolci e polposi sono molto delicati e marciscono facilmente; per questo motivo, la varietà è stata in gran parte abbandonata a favore di varietà più grandi e facili da trasportare.
Susine Bianche di Monreale: Ci sono due varietà di susine di Monreale, coltivate nella valle della Conca d’Oro (nell’entroterra di Palermo): sanacore, tradizionalmente creduta avere proprietà curative per il cuore, e ariddu di core (“seme del cuore”) per la forma particolare del nocciolo. Storicamente, i siciliani facevano delle collane di susine avvolte: somiglianti a salami di carta, ogni pacchetto conteneva circa dieci frutti e veniva appeso in un luogo fresco per far disidratare lentamente i frutti.
Il purceddu d’Alcamo: Questi meloni costoluti e rugosi sono chiamati purceddu (maiale in dialetto siciliano) perché, indovina un po’, la loro forma assomiglia a quella dei suini. Il frutto ha una durata di conservazione sorprendentemente lunga: i contadini di Trapani raccolgono i meloni ad agosto, li conservano sulle terrazze o appesi ai balconi e li mangiano fino a Natale! Più aspettano, più la polpa bianca diventa succosa, dolce e saporita. Meglio mangiarli crudi o nella granita siciliana.
Papaccella Napoletana: Da luglio fino alla prima gelata, i mercati di Napoli traboccano di peperoni, ma solo i locali sanno distinguere le papaccelle dal resto. Questi piccoli peperoni – che sono giallo brillante o rosso scuro con sfumature verdi – sono costoluti (il loro nome significa “ricciuto”) e sembrano essere stati leggermente schiacciati. I peperoni sorprendentemente dolci non crescono mai più di 10 centimetri di diametro!


Segreti italiani per rimanere freschi
Fa. Un. CALDO. BESTIALE. Speriamo che tu sia scappato dal caldo opprimente delle città italiane quest’estate e sia andato sulle nostre bellissime coste, montagne e laghi… quanto siamo fortunati ad averne in abbondanza! Ma, non importa dove ti trovi, ecco cinque segreti per stare al fresco quando sembra di essere in un forno:
Vai a Nuotare: Ma non in piscina. L’Italia vanta 7.500 km di costa e circa 350 isole marine (di cui circa 80 sono abitabili). Rinfrescati al mare e fai un tuffo nell’acqua fresca – ce n’è abbastanza per tutti e non c’è nulla da temere.
Crea una Corrente: Chi ha bisogno dell’aria condizionata quando hai la corrente? Apri tutte le porte e le finestre di casa per far passare una brezza rinfrescante.
Chiudi le Persiane: O… fai esattamente l’opposto. Chiudi quelle pesanti persiane di legno o metallo per trattenere il fresco della notte e tenere fuori il sole e il caldo, soprattutto durante le ore più calde della giornata.
Fai una Pennichella: Il modo migliore per sfuggire al caldo post-pranzo, quando il sole è più alto nel cielo, è fare un pisolino. Dopo un buon pranzo estivo, ti servirà comunque.
Bevi e Mangia Cibi Freddi: In estate, possiamo trovare delizie ghiacciate in ogni bar – perfette per combattere il caldo. Prova a sostituire il classico cappuccino per uno shakerato ghiacciato. E per il pomeriggio merenda, un gelato o una granita è d’obbligo. Solo non dimenticarti di darti il tempo di digerire prima di tornare in acqua!

