Seduto sul bordo di un enorme parcheggio vuoto a Coverciano, appoggiato a un palo, mi godo il calore di quelli che sembrano i primi giorni di primavera. But I can’t shake the feeling of anxiety that comes with being a protective mother watching her child take a driving test. The only difference is that it’s not my child, but my 34-year-old husband taking the test for the seconda volta.
I suoi 18 anni passati al volante, la sua età e le sue difficoltà linguistiche non contano nulla qui in Italia. Per guidare legalmente in questo paese, deve ripartire da zero (come abbiamo fatto noi a 18 anni), dallo studiare un manuale di 400 pagine e fare quiz a non finire, fino a passare ore obbligatorie a guidare per la città con un istruttore assurdamente egocentrico che si diverte a indicare posti dove può portare le sue amanti senza che la moglie lo scopra.
Se non l’avessi capito, tutto il processo non è facile e richiede “tanta forza di volontà”! Non sono sicuro quanti di noi italiani riuscirebbero a superare di nuovo questo test.
L’esame di teoria permette solo tre errori su 30 domande noiose e formulate in modo subdolo (che includono argomenti come l’indigestione – non vorresti mai rischiare di guidare dopo un pasto abbondante, quando tutto il sangue è affluito allo stomaco e potrebbe non essercene abbastanza per tenerti sveglio). Molte delle domande non hanno nulla a che fare con la guida e sarebbero più adatte a un tecnico di Formula 1: ” Nei sistemi di frenata, l’energia cinetica del veicolo si trasforma in calore grazie a quale forza?” La prova pratica, che si fa sempre rigorosamente con un’auto con il cambio (ho menzionato che mio marito è americano?), è abbastanza comica rispetto alla realtà. Diciamo che l’esame si aspetta l’esatto opposto di quello che troverai davvero nelle nostre strade:

ESAME: Vieni bocciato immediatamente se colpisci o sfiori anche solo leggermente il marciapiede mentre parcheggi.
REALTÀ: I guidatori tendono a evitare o, nel migliore dei casi, ignorare del tutto l’uso ulteriore dei marciapiedi e parcheggiano le loro auto su qualsiasi fazzoletto di spazio libero, indipendentemente dalle conseguenze. Un parcheggio sbagliato può portare a una multa (che gli italiani amano accumulare, prima di negoziare uno sconto da collezionisti con lo stato) o, se si è fortunati, ai tergicristalli alzati per cortesia di un concittadino (l’equivalente del dito medio nel gergo stradale). Inoltre, non preoccuparti di urtare le auto ai lati per infilarti in un parcheggio (noto anche come “il parcheggio ad orecchio”), e quando fai il doppio parcheggio, bloccando completamente l’auto di qualcun altro, l’etichetta comune e civile è lasciare un biglietto su cui basta scrivere “torno subito”.
ESAME: Vieni bocciato immediatamente se non rispetti la precedenza delle altre auto.
REALTÀ: Entrare in una rotonda in Italia sembra più un gioco d’azzardo che una regola del traffico ben definita. Anche se le rotonde sono ovunque– ce ne sono più di 11.000 in tutta Italia! – gli italiani sembrano ancora molto confusi su come funzionano. Dovrei guidare nella corsia più esterna o tagliare alla cieca due auto per arrivare alla corsia più interna? Dovrei guidare nella corsia più interna per uscire a sinistra e in quella più esterna per uscire a destra? Devo mettere la freccia per entrare, per uscire o per entrare e per uscire? L’unica cosa chiara per noi italiani è che le rotonde sono un gioco di ego (noto anche come il gioco del pollo) in cui vince il più audace. (Consiglio di non mostrare esitazione – cioè debolezza – per tutte le immissioni, gli stop, ecc.)
ESAME: Vieni bocciato immediatamente se non ti fermi per un pedone. REALTÀ: Sarebbe molto più facile insegnare ai pedoni a buttarsi con sicurezza in strada e sperare per il meglio piuttosto che insegnare ai guidatori a fermarsi ogni volta che vedono un pedone che cerca di attraversare. ESAME: Vieni bocciato immediatamente se cambi corsia troppo bruscamente; è meglio continuare a guidare nella tua corsia.
REALTÀ: Anche se rispettiamo la regola di sorpassare a sinistra, qui in Italia lo zigzag nel traffico è uno sport olimpico riconosciuto. Dovremmo davvero imparare qualcosa sulla legge di Murphy: anche se sembra sempre che l’altra corsia si muova più velocemente, fidati, arriveremo tutti letteralmente entro 3 minuti l’uno dall’altro. ESAME: Vieni bocciato immediatamente se superi il limite di velocità.
REALTÀ: Con 1.947.241 multe emesse per eccesso di velocità nel 2019, è la seconda infrazione più sanzionata dopo il mancato stop obbligatorio! La maggior parte degli italiani ha il bisogno di correre, ma è meglio evitare queste multe: invece, frena bruscamente prima di ogni autovelox (controllo velocità), prima di accelerare aggressivamente dall’altra parte. ESAME: Vieni bocciato immediatamente se attraversi la linea continua centrale per sorpassare un’auto.
REALTÀ: Ah. Ho anche visto auto sorpassare, completamente contromano, sulla stretta e vertiginosa Strada Statale Amalfitana. The double center line–for particularly low visibility roads, e.g. over hills, around corners, through tunnels–decreases the chances of being passed by perhaps 12.4%. Find yourself lucky if passing is all it is: last time I was in Naples, I told il mio tassista che avevo fretta di prendere un treno. L’ha preso come ‘andiamo contromano contromano (nella direzione sbagliata).’ Quando mi sono lamentato, si è girato e ha detto: ‘Non vuoi arrivare in tempo?’ Ho risposto: ‘Sì, ma vivo.’ ESAME: Vieni bocciato immediatamente se guidi su un’isola spartitraffico.
REALTÀ: …ma non se ci parcheggi sopra. Hai mai visto Piazza Euclide a Roma di sabato?

Piazza del plebiscito
Ma in un giorno come oggi, esame di pratica giorno dell’esame, le cose sono diverse. Oggi, ci sentiamo tutti un po’ meno italiani e molto più svizzeri. Controlliamo tutti gli specchietti prima di svoltare, anche quelli che avevamo dimenticato esistessero. Sistemiamo i sedili, ci fermiamo, aspettiamo, ci comportiamo come bravi cittadini e lasciamo passare ogni essere umano nei paraggi. Facciamo finta di non avere una rabbia cronica al volante.
Vedo mio marito scendere dal veicolo; sta sorridendo.
Con orgoglio alle stelle, so che questa volta non solo ha padroneggiato le sue abilità di guida, ma anche la carismatica capacità italiana di convincere chiunque a fare qualsiasi cosa.
È ufficialmente un guidatore italiano a tutti gli effetti!