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Emidio pepe: cresciuto in una cantina

“Molti darebbero la colpa agli abruzzesi per non essere stati capaci di stare al passo coi tempi, non modernizzandosi abbastanza. Io penso che questa sia la più grande fortuna che ci sia mai capitata, la capacità inconscia di ‘preservare’.”

 

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

“Sono cresciuta in una famiglia di viticoltori, dove il più delle volte il vino e la vita erano una cosa sola, non potevi separarli. In una famiglia di viticoltori, l’uva, le viti, i sapori, le domande, le risate e le discussioni ti circondano con la stessa energia. Tutto ruota intorno al vino. Mi sono seduta molte volte a pranzo e ho sentito cose incomprensibili che non vedevo l’ora di imparare e di far parte di quelle discussioni. Eccomi qui, cresciuta in una cantina, avendo passato un bel po’ di tempo con mio nonno a lavorare i vini e mia zia a fare il vino. Oggi studio enologia in Borgogna, contando le ore per tornare nelle mie viti e allenarle verso il cielo.”

 

Qual è la filosofia dietro i vini Emidio Pepe?

Mio nonno ha iniziato a fare vino quando aveva 30 anni, ha iniziato da zero. Aveva però idee molto precise in mente: voleva fare il vino nel modo più artigianale possibile, si è sempre considerato un contadino, non un enologo o un viticoltore perché ha sempre pensato che il vino si fa nei vigneti e la sua qualità si può capire da quanto bene appaiono le tue viti. Ha sviluppato una sensibilità molto speciale verso quelle piante, dal modo in cui gestisce i rami, dal modo in cui le osserva puoi capire quasi immediatamente che c’è qualcosa di molto speciale in corso. Il suo modo di fare vino è sempre stato lo stesso, dato che chiaramente non abbiamo cambiato nulla: pigiamo ancora l’uva bianca, Trebbiano d’Abruzzo, con i piedi e diraspiamo a mano il Montepulciano d’Abruzzo rosso; tutto fermenta in vasche di cemento, rivestite di vetro (per essere il più neutro possibile in modo che le caratteristiche della stagione e dei vitigni siano evidenti). Una filosofia di accompagnare i vini piuttosto che interferire o cambiare o aggiustare è sempre stata l’atteggiamento principale verso i nostri vini, siamo lì solo per allevarli e guidarli cercando di far emergere la loro personalità in modo delicato e preciso. L’invecchiamento lungo in bottiglia è sempre stato anche una grande parte dell’atteggiamento del nonno verso i suoi vini, era il suo modo di mostrare loro rispetto e fiducia, credeva così tanto in loro che il lungo invecchiamento non sarebbe stato una paura di delusione ma un’occasione di ricompensa e una possibilità di fargli raggiungere il loro livello di complessità, che per lui era molto più interessante e affascinante che berli giovani.

 

Cosa ami di più della tua regione, l’Abruzzo?

La diversità. Senza dubbio.

Ma la diversità nel senso profondo: ampie coltivazioni, rispetto dei semi antichi, le brezze marine e i venti freddi di montagna, le antiche varietà di piante, e tutto questo insieme alle caratteristiche del paesaggio che modellano il nostro territorio. Rovine, antichi borghi lasciati intatti e conservati nel loro fascino fuori dal tempo, spiagge selvagge, antiche feste tradizionali e riti cristiani.

Molte persone accuserebbero gli abruzzesi di non essere stati in grado di vivere con i nostri tempi, di non essersi modernizzati abbastanza per stare al passo. Penso che questa sia la fortuna più grande che abbiamo mai ricevuto, la capacità inconscia di ‘preservare’.

Viaggio molto e sono totalmente consapevole e (profondamente e silenziosamente) orgogliosa di come in Abruzzo si possa ancora trovare la ‘verità’ – nei sapori, nei sorrisi, nei gesti. Voglio dire, quanto è raro oggi?

Mi sento i ‘forti & gentili‘ veramente parte di me e della maggior parte degli Abruzzesi. L’attitudine a lavorare sodo, godersi i buoni pasti, i valori solidi e l’apprezzamento delle piccole cose.

Nomina 3 dei tuoi ristoranti preferiti nella zona?

La nonna, in cima alla lista dei ristoranti di ogni italiano deve esserci la nonna. Sempre… anche perché cosa succederebbe se sapesse che hai detto altrimenti! Voglio dire, adoro il cibo della nonna, lo desidero quando torno da lunghi viaggi e inoltre vizia gli ospiti nel nostro Agriturismo, quindi… cosa potrei chiedere di più?

poi, il Casadonna Reale di Niko Romito

e poi, una grande osteria nel mio paese, forno a legna e la migliore porchetta del pianeta chiamata Osteria dei Maltagliati

 

La tua fuga preferita per il weekend?

Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio e Campo Imperatore… per lunghe escursioni e i migliori arrosticini al Rifugio Mucciante.

 

Chi è la tua ispirazione?

Mio nonno, senza dubbio. Per la sua perseveranza, la sua lungimiranza, per essere un sognatore e aver realizzato tutti i suoi sogni, uno dopo l’altro.

 

Quale oggetto o caratteristica italiana non puoi proprio vivere senza?

La pasta, mamma mia, e il pomodoro.

A Pepe coltiviamo circa 500 piante di pomodoro e in estate, il mese di agosto è consacrato al ‘fare la passata’. Pensa a 6 o 7 signore ottantenni, guidate dalla nonna, che pelano, spremono e imbottigliano questo succo rosso super saporito, è uno spettacolo. E per la pasta e quanto sia profondo il nostro amore, coltiviamo il grano intorno ai nostri vigneti, lo maciniamo a pietra e poi facciamo la pasta con lunghi tempi di essiccazione. Metti insieme una cosa e l’altra e capisci perché non posso vivere senza…

 

Come descriveresti l’Italia in una frase?

I paesaggi più affascinanti, la gente più rumorosa e il cibo più tradizionale e (sono di parte ma…) i vini più autentici: tutto questo mischiato in un caos perfetto, aggiungi i gesti, illumina con il sole caldo e le ore lunghe, aggiungi il savoir faire, l’eleganza, le risate e magari qualche parolaccia… ed è tutto qui, no?!

Cantina Emidio Pepe

Rifugio Mucciante

Osteria dei Maltagliati

Casadonna Reale