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Dieci Luoghi Di Palermo Di Cui Non Hai Mai Sentito Parlare

Palermo, il vivace capoluogo della Sicilia, è una città piena di segreti che aspettano di essere svelati. Modellata da una moltitudine di colonizzazioni nel corso della sua lunga e storica storia, la città fu originariamente fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. e successivamente occupata da Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni e Spagnoli. Ognuna di queste civiltà ha lasciato il segno nella città, tracce indelebili nel paesaggio urbano e un patrimonio abbagliante di cattedrali, cupole color terra rossa, mosaici, soffitti a muqarnas, archi ogivali e maioliche. È logico che alcune gemme segrete siano state sepolte sotto questi strati di storia e perse nel trambusto della città. Naturalmente, non perdetevi i classici di Palermo – Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, ecc. – ma se volete evitare i turisti e la folla (soprattutto in estate), ecco dieci posti fuori dai sentieri battuti di cui non hai (probabilmente) mai sentito parlare:

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Stanze del Genio

Il museo Stanze del Genio, che prende il nome dall’incantevole fontana barocca situata a pochi passi di distanza, è un affascinante scrigno di maioliche. Ospitato in un appartamento privato di Kalsa, uno dei quartieri più antichi e pittoreschi di Palermo, il museo vanta una straordinaria collezione di oltre 5.000 piastrelle siciliane e campane, risalenti al periodo dal 1500 al 1900 che spaziano dal neoclassico all’Art Nouveau. Ognuna delle piastrelle dai colori vivaci, che impreziosivano le residenze delle famiglie borghesi e aristocratiche, testimonia un’epoca particolare, una storia familiare, una rivalità o una tendenza.

Stanze del Genio è aperto dal martedì al sabato dalle 16:00 alle 18:00 e la domenica dalle 10:00 a mezzogiorno.

Gli Oratori di Serpotta

Nel centro storico di Palermo si trovano una miriade di oratori (piccole cappelle). Queste strutture a navata unica con absidi furono erette tra la fine del XVI e il XVII secolo, fornendo uno spazio sacro per i membri delle confraternite. Nonostante i bombardamenti, restano tre oratori di ineguagliabile bellezza: il Santissimo Rosario in Santa Cita, San Domenico e San Lorenzo, tutti decorati dal grande stuccatore Giacomo Serpotta. Il lavoro di Serpotta qui consolidò il suo status di più grande artista dello stucco d’Europa e gli valse numerose commissioni per abbellire le chiese di tutta la Sicilia, in particolare durante il barocco siciliano, rivoluzionando il volto di Palermo.

Oratorio del SS. Rosario a Santa Cita è aperto tutti i giorni dalle 10:30 alle 17:30.

L’Oratorio di San Lorenzo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

L’Oratorio di San Mercurio è aperto sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00.

Camera delle Meraviglie

La Sala Blu, conosciuta anche come Camera delle Meraviglie, è un tesoro nascosto in uno dei quartieri normanni. La sua scoperta è stata casuale, poiché apparteneva a privati che hanno deciso di ristrutturare la propria casa a pochi passi dal vivace mercato di Ballarò. Durante la rimozione di una parte dell’intonaco, emerse un intenso colore blu oltremare, rivelando iscrizioni arabe argentate. Queste iscrizioni, che nella pratica linguistica semitica si leggono da destra a sinistra e in quella latina da sinistra a destra, recano numerosi riferimenti religiosi, tra cui il simbolico numero 7. Nonostante sia datato alla fine del 1800, l’identità dell’autore di questo capolavoro rimane un mistero. Mentre alcuni credono che fosse un luogo di preghiera o una stanza orientale in una ricca casa borghese, altri lo interpretano come un luogo di meditazione.

La Camera delle Meraviglie ha recentemente subito una chiusura temporanea: per gli orari di apertura aggiornati, controlla il loro sito web.

Camera delle Meraviglie

Catacombe dei Cappuccini

Il monastero dei Cappuccini di Palermo, nel quartiere Cuba, è conosciuto nel mondo per i suoi tunnel che, scavati nel ‘500, ospitano circa 8.000 cadaveri. Le mummie sono classificate in base al genere e alla gerarchia sociale, nonostante il processo di imbalsamazione fosse molto costoso, quindi probabilmente i corpi appartenevano tutti a persone della classe medio-alta. Le catacombe, dalle origini davvero inquietanti, sono meta di viaggiatori fin dal XVIII secolo. Furono i frati del convento a volere un luogo di sepoltura più adatto a loro, così alla fine del ‘500 iniziarono gli scavi dietro la chiesa di Santa Maria della Pace. Per accogliere le classi più ricche ed emergenti, nel corso dei secoli furono fatti sempre più scavi.

Le Catacombe dei Cappuccini sono aperte tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 17:30.

Chiesa di Santa Maria dello Spasimo

La chiesa di Santa Maria dello Spasimo è una chiesa sconsacrata, senza tetto, le cui mura raggiungono direttamente il cielo azzurro della città. Il complesso fu edificato dai monaci benedettini di Monte Uliveto nel 1509, e venne utilizzato a scopo difensivo durante il periodo della minaccia turca. Da allora in poi la Chiesa della Santa ebbe diverse vite, da rifugio a teatro. da lazzaretto durante la peste del 1600 a magazzino di mobili usati. L’edificio è a tre navate e i suoi imponenti archi sono tipici dell’architettura tardo gotica, con influenza iberica. Il nome “Spasimo” è legato ad un’opera di Raffaello, “Lo Spasimo di Sicilia”, commissionata dal monastero nel 1517. Dipinto a Roma e poi naufragato durante il viaggio per mare verso la Sicilia, il dipinto fu miracolosamente ritrovato a Genova prima di essere acquisito dal viceré spagnolo del Regno di Sicilia. Oggi è esposto al Museo del Prado di Madrid, con grande dispiacere di Palermo.

La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo ha recentemente subito una chiusura temporanea: per gli orari di apertura aggiornati, controlla il loro sito web.

Palazzina Cinese

Progettata e costruita nel 1799, la maestosa Palazzina Cinese ai margini del Parco La Favorita è uno dei migliori esempi della moda chinoiserie introdotta nell’architettura, nella ceramica, nei tessuti, nella pittura, nella scultura e nei mobili. Lo stile cineserie era così popolare che motivi floreali, draghi, pagode, piante di bambù, costumi e cappelli orientali furono introdotti in molti paesi europei: i giardini all’italiana – con il loro rigore geometrico e l’armonia classica – furono sostituiti dalla libertà di forme diverse, irregolari, romantici paesaggi. Gli appartamenti del palazzo sono distribuiti su tre piani con tetto a pagoda e lo stile è eclettico con motivi cinesi, pannelli di stoffa dipinta e labirinti di bosso. Un apparecchio particolarmente interessante è un tavolo matematico con un meccanismo in legno che permetteva di servire i piatti direttamente sulla tavola senza la presenza di servitori.

Gli orari pubblicati possono essere incoerenti, quindi chiama in anticipo per assicurarti che sia aperto quando vuoi visitare. Il Palazzo Cinese è raggiungibile telefonicamente allo 091 6391111 o via email all’indirizzo sopripa@regione.sicilia.it

Collezione Palazzo Butera e Valsecchi

Nel cuore del quartiere Kalsa, Palazzo Butera è un luogo straordinario, realizzato dalla prestigiosa famiglia Branciforti, che ha affidato il progetto al noto architetto barocco Giacomo Amato. Nel 1759 il palazzo subì un incendio, fu successivamente ristrutturato in stile più moderno e unito al palazzo adiacente, allora di proprietà dei principi Moncada di Paternò e dei conti di Caltanissetta. Nel 2016 Palazzo Butera è stato acquistato dai collezionisti Massimo e Francesca Valsecchi, che hanno avviato i restauri e convertito lo spazio in un museo d’arte. L’enorme collezione Valsecchi, ora esposta, è composta da pezzi archeologici, porcellane pregiate, mobili dell’inizio del XX secolo e pezzi unici di arte contemporanea.

Palazzo Butera è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 20:00.

Palazzo Butera

Cripta delle Repentite

La cripta delle Repentite ha una storia scandalosa. Situata nella vecchia Palermo in Via dei Biciclettai, la storia dell’edificio risale al 1512 quando un nobile cittadino, Vincenzo Sottile, fece costruire una chiesa dedicata a Santa Maria della Grazia sul sito della casa della sua famiglia. La chiesa divenne in seguito un convento per donne che si erano riformate dal lavoro sessuale e avevano deciso di intraprendere la vita monastica “in espiazione”. Da qui il nome pentito. Alcune cortigiane lavoratrici, però, provvedevano al mantenimento del monastero pagando una tassa e, in cambio, potevano indossare lussuosi abiti di seta, quelli convenzionalmente indossati dalle donne “oneste” della città siciliana. Al di là delle sue sordide radici, la cripta Repentite merita una visita per il suo altare del XVII secolo, ricoperto di maioliche e piastrelle raffiguranti le figure di una monaca e di un frate, con i misteriosi corpi conservati delle monache posti su entrambi i lati.

La Cripta delle Repentite è aperta venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00.

Palazzo delle Poste

Gli uffici postali per noi italiani sono un po’ dei punti di riferimento locali. La maggior parte passa inosservata, dal punto di vista architettonico, ma un’eccezione sono le poste di Palermo. L’edificio fu inaugurato nel 1934 come emblema del progresso, in pieno stile razionalista e modernista. Angiolo Mazzoni, su incarico del regime fascista, concepì un edificio funzionale: un centro sociale dove si spedivano pacchi e telegrammi e si pagavano le tasse, ma anche come simbolo di prestigio, impreziosito da marmi grigi all’esterno e rosa e verdi all’interno. L’edificio è relativamente imponente grazie al suo colonnato alto cinquanta metri e all’uso di materiali come marmo, granito, pietra di Billiemi e mosaici.

Nel corso degli anni, i riferimenti all’ideologia del regime fascista sono stati eliminati e molte delle tele staccate dalle pareti della posta sono state esposte in una mostra al Guggenheim. Ma l’edificio unico funge ancora da museo futurista vivente.

Il Palazzo delle Poste è aperto dal lunedì al sabato dalle 8:20 alle 19:05.

Palazzo Alliata Villafranca
Palazzo Alliata di Villafranca è una delle dimore storiche più antiche della città. Come molto spesso accade per i palazzi nobiliari, la sua storia è indissolubilmente legata a quella di una delle famiglie più importanti dell’isola, che la abitò per quasi tre secoli. Il palazzo è stato costruito nel centro storico, e il complesso domina un intero isolato. Costruito originariamente nel XVI secolo, la famiglia Alliata lo acquistò a metà del 1700; a metà del XVIII secolo furono chiamati a partecipare ai lavori di ristrutturazione gli artigiani più illustri dell’epoca. Il palazzo ora ospita una collezione d’arte con opere fiamminghe al suo interno, tra cui Van Dyck, due tele di Matthias Stomer e una serie di ritratti di famiglia esposti nel Salone dei Musici.

Palazzo Alliata Villafranca è aperto dal venerdì al martedì dalle 10:30 alle 17:30.

Stanze del Genio

Oratorio del SS. Rosario in Santa Cita

Oratorio di San Lorenzo

Oratorio di San Mercurio

Camera delle Meraviglie

Cappuccini Catacombs

Church of Santa Maria dello Spasimo

Palazzina Cinese

Palazzo Butera

Cripta delle Repentite

Palazzo delle Poste

Palazzo Alliata Villafranca