La sua ascesa alla fama è stata meteoritica.
Nato Riccardo Fabbriconi nel 2003, Blanco è cresciuto nel piccolo paese di Calvagese della Riviera, vicino a Brescia, ma la sua voce è diventata globale nel 2021, quando il suo album di debutto Blu Celeste ha conquistato le classifiche italiane con successi come “Notti in Bianco” e “Paraocchi”.
Ma è stata la sua collaborazione con Mahmood in “Brividi” che lo ha portato davvero al vertice. La canzone, che ha vinto il prestigioso Festival di Sanremo nel 2022, è diventata un classico istantaneo, rappresentando l’Italia all’Eurovision e portando Blanco a ricevere il plauso internazionale per i suoi testi emotivamente crudi e la produzione innovativa. La sua musica, che spesso bilancia vulnerabilità e ribellione, ha avuto un impatto profondo sulle generazioni più giovani in Italia e, a soli 22 anni, ha già conquistato il suo spazio nella scena musicale italiana, mescolando rap, pop ed elettronica con un’energia non filtrata che sembra sorprendentemente imprevedibile. Ma cosa succede quando mescoli quella creatività esplosiva con la voce leggendaria di Mina?
È una coppia che nessuno si aspettava, tanto meno Blanco stesso. Contattare Mina per chiederle di collaborare alla canzone “Un Briciolo Di Allegria” è stato un salto nel buio. “Pensavo che avrebbe sicuramente detto di no,” ci confessa. Ascoltando Mina con suo padre durante i viaggi in auto da bambino, Blanco non avrebbe mai immaginato che anni dopo si sarebbe trovato nel bagno di un albergo a Milano, ad ascoltare il loro duetto per la prima volta, un momento surreale e simbolico.
E che momento è stato. “Un Briciolo di Allegria”, è stato pubblicato nell’aprile 2023 ed è stato inserito nel suo secondo album e nel settantacinquesimo di Mina. Il brano ha debuttato come numero uno nella classifica italiana dei singoli e ha mantenuto la posizione per cinque settimane consecutive. Alla fine del 2023, è arrivato all’11° posto nella classifica di fine anno in Italia.
Per il numero dedicato a MINA, Blanco ci racconta del suo processo creativo e ci svela i retroscena su come una canzone che inizialmente non gli piaceva si sia trasformata in un grande successo. “Un Briciolo di Allegria”; una canzone che parla di trovare gioia nelle cose più piccole, anche nel mezzo del caos–un messaggio che noi di Italy Segreta possiamo certamente condividere.

ITALY SEGRETA: La tua musica spesso fonde generi e sfida le facili categorizzazioni. Quali sono state alcune delle prime influenze che hanno plasmato il tuo stile musicale e come si sono evolute con la crescita della tua carriera?
BLANCO: Le prime influenze arrivano sicuramente dal mondo del cantautorato italiano: Celentano, Mina, Gino Paoli, artisti che hanno fatto gran parte della storia e che mio papà mi faceva ascoltare da piccolo durante i viaggi in macchina, quando andavamo da qualche parte io e lui. É da quando sono bambino però che ascolto di tutto, qualsiasi genere–può essere techno, reggaeton, rap–per me se una canzone è bella è bella e basta.
IS: Le tue canzoni spesso catturano emozioni e energia allo stato puro. Potresti raccontarci il tuo processo di scrittura? Tendi a iniziare con testi, melodie o un certo sentimento che vuoi trasmettere?
B: Quando scrivo un brano sono molto libero, dipende tantissimo dalle persone con cui collaboro per creare musica. Attualmente sto lavorando con artisti nuovi, è interessante come ognuno abbia il proprio processo creativo, impari sempre qualcosa. A volte vado in studio e ho già messo a fuoco l’emozione che voglio raccontare, ho già in mente un suono, altre volte seguo il flusso. In particolare mi è rimasta impressa questa frase: “se sai ascoltare la musica ci sono già dentro le parole”, a volte succede.
IS: Da giovane artista italiano, hai avuto un legame personale con il lavoro di Mina crescendo? Cosa rappresenta per te? Perché hai deciso di contattare Mina per una collaborazione?
B: Mina ha fatto parte dei miei ascolti fin da piccolo (credo che valga per la maggior parte della popolazione italiana), per me rappresenta un’icona musicale internazionale. Ho deciso di contattarla perché pensavo mi avrebbe detto sicuramente di no. Da quando mi è stato data risposta affermativa ho aspettato con ansia il giorno in cui mi sarebbe arrivato il provino.
IS: Come hai affrontato l’unione del suono distintivo di Mina con il tuo stile unico? Ci sono stati momenti o scoperte inaspettate durante il processo?
B: Quando ho ascoltato per la prima volta il provino ero in un hotel a Milano, mi sono fiondato nel bagno della hall ad ascoltarlo ed ero felicissimo. Non mi aspettavo che le nostre voci si sarebbero amalgamate così bene.
IS: Com’è stato registrare tra Lugano e Milano, con te e Mina in posti diversi? Com’è stato il processo di scrittura e registrazione di questa canzone? E il tuo rapporto con Mina durante tutto il processo?
B: Avevo scritto questa canzone e inizialmente non era tra le mie preferite. L’avevo fatta sentire al mio team, mi sentivo insicuro di questo pezzo ma avevo la sensazione che se avessi aggiunto una collaborazione con Mina avrebbe cambiato radicalmente le cose. Gliel’abbiamo mandata ed è piaciuta. Non ci sono stati rapporti diretti tra noi ma le ho fatto ricevere dei pasticcini della mia pasticceria. Il fatto di non averla conosciuta di persona ha mantenuto per me un velo di leggenda.
IS: Puoi raccontarci di più sul significato e la storia dietro i testi? Cosa volevi trasmettere con questa canzone e questo tipo di collaborazione? Cosa rappresenta per te “Un Briciolo Di Allegria”? La canzone riflette un momento particolare della tua vita?
B: È un brano scritto per raccontare che anche nella disperazione è possibile trovare quelle piccolezze che ti danno allegria, quelle briciole: passare in un posto che conosci e che ti mette pace, giocare a pallone, qualsiasi cosa che evochi dei ricordi positivi. Questo pezzo per me rappresenta la ricerca di una luce in mezzo al buio.
IS: La tua collaborazione con Mina collega due generazioni di musica italiana. Come hai affrontato questa opportunità di creare qualcosa che parli a un pubblico di tutte le età?
B: È qualcosa che non affronti e a cui non rifletti quando fai musica. Quando scrivo una canzone non penso ad arrivare a un target specifico o a dover parlare a tutti, lo faccio per amore della musica. Devo dire però che mi fa davvero piacere quando ai concerti vedo un pubblico così eterogeneo, composto da persone di tante generazioni diverse.
IS: Portaci dietro le quinte del video musicale: quali sono state le ispirazioni per l’estetica e la trama?
B: Il videoclip è stato ideato da Simone Peluso, quello che volevamo trasmettere è la rincorsa di questo gatto (Mina) per rappresentare qualcosa di imprendibile, intangibile. Il video vuole esprimere proprio questo senso di inarrivabile. Lo abbiamo girato in una location bellissima, Villa Augusta ad Ariccia.
IS: Ci sono altre collaborazioni entusiasmanti all’orizzonte? Ci sono altri artisti con cui sogni di lavorare?
B: Sto lavorando molto in studio, però non posso ancora anticipare nulla. Mi sarebbe piaciuto collaborare con Freddie Mercury.
IS: Come qualcuno che è salito rapidamente nel mondo della musica a un’età così giovane, che consiglio daresti ai giovani artisti emergenti in Italia?
B: Il consiglio che posso dare è di non farsi mangiare dal sistema. Fate musica solo quando sentite il fuoco e il bisogno di farla, se dovesse perdersi è meglio fermarsi e aspettare di provare nuovamente quella sensazione.