Ero una di quelle poche bambine che si sentivano male solo all’idea di “dormire fuori casa”. C’era qualcosa di estremamente scomodo nel rimanere bloccati a casa di qualcun altro, ma dormire dai De Mori, nella loro casa di campagna restaurata “all’Impruneta”, era tutta un’altra storia.
Non c’era ansia, nessun mal di pancia, nessuna storia immaginaria inventata la sera prima per declinare l’invito, anzi, era proprio il contrario, l’idea di passare una notte o due lì mi faceva sentire proprio libera.
Quella sensazione non veniva dal gelato nella piazzetta del paese, né dal trampolino in giardino dove la figlia di Lori, Micky, e io passavamo ore interminabili e nemmeno dal loro cucciolo di Terranova che odorava di cioccolato e adorava mangiare l’anguria. Non fraintendermi, tutte queste cose erano ottime motivazioni, ma ripensandoci, mi rendo conto che ciò che mi faceva sentire davvero a mio agio, come se fossi a casa mia, era Lori.
Lori, con i suoi bellissimi capelli grigi naturali, il suo sorriso caloroso, la voce dolce e la sua cucina deliziosa, faceva sempre sentire la sua casa come un posto sicuro, libero da tensioni, da regole, pieno di serendipità e buon cibo. Una casa aperta a tutti.

Lei, in pochi minuti e senza sforzo, metteva insieme i banchetti più meravigliosi; non pianificati e senza stress, semplicemente con quello che aveva a disposizione in cucina e in giardino. Ha il dono di riunire le persone (più ce ne sono, meglio è) sempre intorno a tavole bellissime. A casa loro ci sono sempre “ospiti”, gente divertente, strampalata, simpatica, che come me credo sia attratta non solo dalla cucina di Lori ma dalla sua energia. Attorno alle sue tavole non c’è mai disagio, imbarazzo e quella rigidità che a volte si sente quando si incontrano persone nuove. Credo che il suo segreto stia nel “vivi e lasciar vivere”. Non ha mai cercato di controllare la situazione, ha lasciato che le persone fossero sé stesse e le sue vibrazioni positive permettevano a tutti di sentirsi semplicemente bene nell’essere sé stessi e godersi il cibo e la compagnia.
Sono convinta che la sensazione di serenità che provavo da bambina fosse sentita dai molti che passavano per un boccone veloce, “un saluto”, o un lungo pranzo pigro ed è la chiave del suo successo. Da un semplice pasto al suo meraviglioso Towpath Cafe a Londra e ai molti libri… c’è un pezzo di Lori, proprio come nel suo prossimo libro di ricette, di cui le lasceremo raccontare di più.
Parlaci del tuo nuovo libro di cucina e cosa ti ha ispirato a scriverlo? Quando sarà disponibile?
È un libro di ricette, storie e fotografie dei nostri 10 anni al Towpath. Siamo davvero entusiasti perché abbiamo usato gran parte del tempo libero durante la quarantena per mettere gli ultimi ritocchi. Uscirà a ottobre. Laura Jackson, chef straordinaria e comproprietaria di Towpath, condivide le sue ricette e io racconto storie sul Towpath dall’inizio, quando ancora cucinavamo a casa, attraverso l’arco di un anno al Towpath che di solito inizia in primavera e finisce con i fuochi d’artificio intorno alla notte di Guy Fawkes a novembre.
Hai un piatto a cui ricorri sempre?
Il pollo arrosto di Laura è il piatto comfort per eccellenza. E mangerei una fetta di torta all’olio d’oliva ogni singolo giorno.
Qual è il segreto per una cena di successo?
Cucina col cuore usando gli ingredienti più freschi e di stagione che riesci a trovare. Ricorda che non è una performance ma piuttosto un modo di riunire le persone che non accade mai in modo più bello che a tavola.
Qual è l’unica “regola” del cibo italiano che segui?
C’è sempre posto per uno in più a tavola.
E l’ingrediente senza cui non puoi vivere?
Olio d’oliva toscano.
Quanto tempo fa ti sei trasferita da LA all’Italia? Cosa ti ha fatto rimanere?
Sono venuta in Italia per la prima volta quando avevo 18 anni. Non ero mai stata fuori dagli Stati Uniti prima. Mi sono innamorata del posto e del padre dei miei figli. Abbiamo comprato una vecchia casa colonica 30 anni fa sulle colline toscane. Quando mio figlio aveva 6 anni e mia figlia 3, ci siamo trasferiti lì.
Le poche volte che mangi fuori, dove vai?
A Firenze per me è Sostanza. Il Cibreo cafe per pranzo o in una sera d’estate. A Londra sono 40 Maltby St, Braun, Morito e St John.
Cosa ha l’Italia che nessun altro posto in cui viaggi ha?
Una vera sensazione che, non importa cosa stia succedendo, c’è sempre gioia da trovare con gli amici, attorno a un tavolo mangiando anche le cose più semplici, in una conversazione vivace.
Se dovessi descrivere l’Italia in una frase, quale sarebbe?
Un posto di contraddizioni, dove la bellezza, la bontà, l’amicizia e la famiglia contano ancora più di tutto.
Portati a casa una copia del libro di Lori Towpath, Recipes & Stories per scoprire non solo delle ottime ricette semplici fatte con ingredienti freschi di alta qualità che riempiranno le vostre pance, le vostre case e le vostre anime… ma anche per riportare un po’ di quella sensazione di cui ho tanto parlato