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35 Under 35: Pia Zanardi

Fondatrice di YALI Milano

Età: 30 e qualcosa

Da dove vieni: Parma e Gussola

Dove sei basata: Milano

Dai, raccontateci un po’ di più sul vostro background e il vostro lavoro attuale:

Ho studiato cinese all’università e ho vissuto in Nuova Zelanda, Cina, Regno Unito e Stati Uniti. Ho deciso di tornare in Italia perché volevo riconnettermi alle mie radici e al mio patrimonio culturale mentre stavo creando YALI, il mio marchio, che ho iniziato a sognare quando vivevo a Pechino. Ci sono tre elementi forti su cui si basa e si ispira il mio marchio: il mio patrimonio italiano e la crescita circondata da arte e cultura; il mio amore per l’artigianato e la storia cinese, che ho studiato e ricercato durante l’università e il mio periodo in Cina; e il mio amore per la libertà, il mondo e la costante ricerca di innovazione, a cui sono stata particolarmente esposta durante il mio periodo a New York.

YALI è una celebrazione di ciò che ho visto e sentito vivendo in Cina. Volevo davvero riprodurre quella sensazione quando stavo creando il marchio. Volevo anche trovare un modo romantico per celebrare il vecchio modo di fare shopping vintage – viaggiare in diversi paesi e scegliere cose uniche nello stile di quel paese. È un modo di vivere un’avventura.

Perché avete scelto di rimanere in Italia?

Sono tornata in Italia perché mi mancava lo stile che avevo visto crescendo – tradotto in abiti, ovviamente, ma anche in interni, arte, viaggi facili (gite nel weekend e andare al mare per un giorno), essere spontanei e organizzare cene all’ultimo minuto, tavole non curate, viaggi e outfit. Mi ispiro molto a riconnettermi con tutte queste cose.

Cosa vedete per il futuro dell’industria della moda in Italia?

La gente cerca vestiti di buona qualità che siano unici. Non credo che quei marchi di lusso saranno in grado di stare al passo. Stanno producendo in modo molto mediatico, guidato dalle celebrità. Sembra quasi Disneyland. Le sfilate sono assurde. Ma la gente non riesce più a identificarsi con questo. La gente vuole vedere novità ma in un modo che sia connesso alle radici. Si tratterà più di ciò che la gente comune vuole. Penso che le persone stiano tornando a volere meno vestiti ma di ottima qualità.

Quali sono i maggiori ostacoli che affronti lavorando in questo paese?

L’Italia ha un ritmo di lavoro più lento ed è più difficile far accadere le cose. Le persone sono meno disposte ad aiutare le giovani imprese a crescere e manca il mentoring; questo è un concetto con cui gli italiani ancora faticano.