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35 Under 35: Leonardo Ruvolo

Fondatore di Landescape

Età: 33

Da dove vieni: Sicilia

Dove sei basato: Divido il mio tempo tra Alcamo, vicino Palermo, e Milano

Dai, raccontateci un po’ di più sul vostro background e il vostro lavoro attuale:

Sono il fondatore di Landescape, un collettivo e un’agenzia dedicata a produrre arte all’intersezione tra arti performative, teatro e arti visive. Come collettivo, curiamo la direzione artistica del MACA (Museo Arte Contemporanea Alcamo). Inoltre, gestiamo due residenze d’artista: Casa degli Artisti, una proprietà confiscata alla mafia nel cuore di Alcamo, e Posto Segreto, uno spazio rigenerato per il bene comune nella zona rurale della città. Attraverso queste iniziative, ci sforziamo di promuovere la creatività e l’impegno della comunità nel dinamico panorama socio-politico italiano.

Perché avete scelto di rimanere in Italia?

Ho scelto di vivere in Italia per il suo clima unico e perché funge da laboratorio politico. Mentre gli stati-nazione in Europa affrontano un declino, l’Italia diventa un campo di battaglia per varie forze in lotta per la piena sovranità. Questa competizione va dai comuni ai governi regionali, dagli organi nazionali alle istituzioni europee, e dalle aziende nazionali alle lobby multinazionali. L’Italia esemplifica una nuova forma di particolarismo giuridico, caratterizzato da diversi strati legali e varie agenzie. Nonostante l’intensa competizione, nicchie di cooperative e attivisti continuano a fare la differenza, e mi considero parte di questo movimento. In questo, il mio background di avvocato e diplomatico è cruciale.

Cosa vedi per il futuro dell’industria dell’arte in Italia?

L’industria dell’arte in Italia, come ovunque, è fortemente influenzata dal flusso di cassa. L’arte è spesso confinata dalle condizioni precarie della sua produzione, limitata dalle linee guida dei suoi finanziatori, dagli obiettivi dei suoi produttori e dalle strategie di pubbliche relazioni dei suoi promotori. In questo ambiente, l’arte esiste al di là della sua forma fisica, memoria e corpo. L’unica cosa che la tiene insieme è spesso solo chiacchiere da bar e la ricerca incessante di nuovi premi, stagioni e tendenze dettate da interessi economici.

Quali sono i maggiori ostacoli e soddisfazioni che affrontate lavorando in questo paese?

I maggiori ostacoli includono stipendi bassi, mancanza di servizi pubblici e corruzione diffusa. Queste sfide hanno favorito una nuova forma di conformismo che riecheggia tendenze fasciste e sta infiltrando tutti gli strati della società. Tuttavia, la soddisfazione deriva dal lavorare in questo ambiente complesso e sforzarsi di fare la differenza nonostante gli ostacoli. Far parte di una comunità di cooperative e attivisti impegnati a creare cambiamenti offre un senso di scopo e realizzazione.

Photo by Adriano La Licata