Dai, raccontateci un po’ di più sul vostro background e il vostro lavoro attuale:
Da sempre appassionata dell’anima e dell’essere umano, sono diventata psicologa clinica dopo aver studiato a Roma, Parigi e Lisbona. Oggi sono creatrice e vicepresidente di DonneXStrada, un’associazione no-profit che lavora per la sicurezza delle persone in strada e contro la violenza di genere, e amministratrice delegata di V. Srl, un’azienda che mira a utilizzare sempre più la tecnologia al servizio della sicurezza delle persone, con lo sviluppo dell’app VIOLA.
Cosa ti ha spinto a fondare DonneXStrada?
La voglia di fare qualcosa per un problema che pervade le nostre vite ma rimane lì, nelle sue soluzioni. L’impazienza e il desiderio di non aspettare che qualcun altro faccia qualcosa. La responsabilità di cambiare le cose, per me e per tutte le donne di ieri, oggi e domani e soprattutto per tutte quelle che non ci sono più.
Puoi dirci di più sull’app VIOLA?
L’app VIOLA è il risultato di un lavoro meraviglioso che la mia startup, i miei partner e il team stanno facendo da due anni. Finalmente è online! Disponibile in quattro lingue e sei paesi. L’app VIOLA avrà tutte le funzioni di cui hai bisogno per sentirti sicuro in strada. Alcune gratuite e altre a pagamento, per ovvie ragioni. Essere CEO e imprenditrice donna mi rende super orgogliosa!
Perché avete scelto di rimanere in Italia?
È stata una scelta spontanea dopo aver vissuto tra Parigi e Lisbona. Per anni ho pensato di voler vivere a Parigi, ma la qualità della vita che ti offre Roma, gli affetti e la sua bellezza mi hanno fatto rimanere. Più avanti spero di andare a NY. In generale vedo Roma e l’Italia come una base da cui poi mi sposterò frequentemente per lavoro o altro. Sono curiosa e la più grande fortuna che abbiamo è la diversità, la cultura, l’umanità e la natura di ogni paese. Voglio scoprire il mondo il più possibile.
Come vedi il futuro della sicurezza delle donne in Italia?
Meglio, sicuramente. Se non fossi ottimista non farei quello che faccio. Credo negli esseri umani e nel loro potenziale.
Quali sono i maggiori ostacoli e soddisfazioni che affrontate lavorando in questo paese?
Sul fronte delle ONG, il mio più grande ostacolo è sicuramente essere presa sul serio dal punto di vista pubblico e privato. Si parla tanto e si fa poco; noi siamo l’opposto. Per quanto riguarda il mondo delle startup, l’Italia è arretrata, noiosa e avversa al rischio e all’innovazione. Spero in questo senso di ampliare le vedute e avere relazioni internazionali: sogno in grande!
Le mie più grandi soddisfazioni sono che i miei progetti sono internazionali. Questo mi permette di vivere a Roma, la mia città, ma tenere sempre un occhio su altri paesi e culture. Sono orgogliosa di portare avanti i progetti DonneXStrada e VIOLA in Italia.