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35 Under 35: Gianluca Demarchi, Valentin Hehl e Pietro Valente

Fondatori dell'Agriturismo Valleponci

Età: 33 (Gianluca) 31 (Valentin e Pietro)

Da dove venite: Genova (Gianluca), Torino (Pietro) e Berna, Svizzera (Valentin)

Dove siete basati: Valle Ponci, una valle verde a 4 km dalla città costiera ligure di Finale Ligure

Raccontateci un po’ di più del vostro background e del vostro lavoro attuale?

Abbiamo tutti background accademici diversi: Gianluca in economia, Valentin in scienze sociali e politiche, e Pietro in scienze gastronomiche. Ci siamo conosciuti all’Università di Scienze Gastronomiche di Bra, in Piemonte, dove Gianluca e Valentin stavano facendo un Master in Ecologia del Cibo. La nostra amicizia è sbocciata sotto la luce del cibo e, dopo qualche anno di lavoro tra ristoranti e cantine, abbiamo iniziato un progetto di fundraising con l’intenzione di acquistare una grande proprietà rurale in Liguria. Insieme ad altri due visionari, abbiamo sviluppato un modello di business che ci ha permesso di mettere insieme un gruppo di investitori d’impatto che credevano profondamente nella nostra storia e nel nostro impulso a rigenerare quella che una volta era una fiorente fattoria polifunzionale e un angolo di paradiso.

Valleponci è un agriturismo, una fattoria, un ristorante, una guest house, una cantina e un progetto di ricerca tutto allo stesso tempo. Here, we coordinate an international group of young farmers, chefs, and enthusiasts that, together with us, understand and use food as a medium to address social and spiritual change in our societies.

Perché avete scelto di rimanere in Italia?

Io, Gianluca, ho deciso di rimanere in Italia, in particolare in Liguria, prima di tutto perché è da qui che vengo. Noi liguri siamo fortemente legati a questo paesaggio aspro e verticale. Qui la morfologia ti respinge e ti richiama fortemente allo stesso tempo. Qui è in qualche modo dove inizia il Mediterraneo. Mi considero profondamente parte di questa entità più ampia e multiculturale.

Inoltre, e più in generale, [I decided to stay] perché riconosco questa latitudine italiana come un compromesso ideale tra clima, varietà di influenze culturali e culinarie, stile(i) di vita e altro. Essere proprio al centro del Mar Mediterraneo – questo vivace processo di colori e avvenimenti – è una sensazione piuttosto figa.

Cosa vedete per il futuro del cibo in Italia?

Per quanto riguarda il futuro del cibo in Italia (e altrove), speriamo di far parte di un necessario cambiamento profondo e paradigmatico nel modo in cui le persone percepiscono il loro rapporto con il cibo – e con la vita e i paesaggi in generale. Attraverso le nostre scelte e comportamenti alimentari, influenziamo fortemente la qualità e il tessuto del mondo che ci circonda. Crediamo che un approccio consapevole, su piccola scala e celebrativo all’importanza universale che il cibo ha possa diventare un passo importante per il cambiamento.

Quali sono i maggiori ostacoli e soddisfazioni che affrontate lavorando in questo paese?

In termini di ostacoli, mi piace sottolineare ancora una volta la pesantezza e l’inefficienza della burocrazia italiana. Le infinite ore passate in coda, al telefono, ad aspettare, a scrivere; a volte abbiamo l’impressione che il sistema stesso giochi contro di te – più che a tuo favore. Probabilmente a causa della storia recente e frammentata di questo nostro stato italiano, essere un progetto internazionale ci dà molte prospettive sulle procedure e i modi di fare business qui e altrove.

Left to Right: Valentin Hehl, Gianluca Demarchi, and Pietro Valente.

Valleponci