Terra e mare, tesori gastronomici e vini fantastici, patrimonio storico e culturale, città romaniche e rinascimentali, antichi borghi castelli e incantevoli cittadine costiere, prati verdeggianti combinati con colline ondulate, corsi del fiume Po sotto la vetta del Monte Cimone. L’Emilia-Romagna ha tutto questo.
Come suggerisce il nome, la regione si divide in due sottoregioni, l’Emilia – nell’entroterra – e la Romagna – l’area costiera della regione. In Emilia, troverai le città più grandi della regione, terreni agricoli pianeggianti e sobborghi di provincia circondati da colline ondulate, mentre la Romagna si affaccia direttamente sul mare Adriatico ed è popolata dai comuni con lunghe spiagge e acque nebbiose, anche conosciuta come la Riviera Romagnola.
Concentrandoci su ciò che conta davvero –IL CIBO– l’Emilia-Romagna è la capitale italiana della pasta (nolini, garganelli, gramigna, passatelli, pisarei, strichetti, strozzapreti, tagliatelle, tortellini, tortelli) e patria di una significativa selezione di prelibatezze italiane rinomate in tutto il mondo, tra cui il Prosciutto di Parma, l’Aceto Balsamico di Modena, la Mortadella di Bologna e, naturalmente, il Parmigiano Reggiano…
Alza la forchetta e preparati: ecco come passare cinque giorni a tuffarti nel patrimonio gastronomico dell’Emilia-Romagna.

GIORNO 1 – PARMA E PROVINCIA DI PARMA
Il nostro viaggio inizia a Parma. Per essere precisi, in una produzione artigianale di Crudo di Parma, dove la famiglia Bedogni del Prosciuttificio Bedogni produce prosciutto da 60 anni.
Il territorio di Langhirano, con la sua aria, umidità e condizioni climatiche, crea l’ambiente perfetto per la stagionatura del prosciutto di Parma. Questa saporita carne stagionata non viene mai cotta ( crudo significa proprio crudo). La famiglia Bedogni ti mostrerà il loro lavoro di eccellenza e le tradizioni dietro il loro prosciutto crudo stagionato che, anche se affettato sottilmente, rivela un gusto intensamente delizioso.
Dopo aver salutato la famiglia Bedogni, un’ora di guida attraverso la campagna di Parma, tra prati e terreni aridi, ti porterà a una destinazione incantata, che non può essere persa quando sei a Parma: trascorri la tua prima notte (e cena) all’Antica Corte Pallavicina, dove la simpatica famiglia Spigaroli ti accoglierà nel loro castello del XV secolo originariamente destinato a dogana. Situato proprio accanto al fiume Po, nella Bassa Parmense, questo relais a gestione familiare con sei camere offre ai suoi ospiti un’esperienza unica attraverso la sua corte ricca di storia, bellissimi affreschi e un’eleganza semplice nel complesso. La ciliegina sulla torta: ogni piatto del ristorante dell’hotel è una vera delizia. Lo chef Massimo Spigaroli descrive la sua cucina come gastro-fluviale, il che significa che le ispirazioni sono tratte dal fiume e combinate con ingredienti locali e tradizioni regionali.
Il nostro segreto: Non puoi lasciare la tenuta senza visitare la cantina del Culatello di Zibello, un salume speciale fatto con una rara razza di maiale nero che viene prodotto solo durante i mesi invernali. Dopo una strofinata con vino Fortana e aglio, viene salato con sale e pepe nero macinato e stagionato nelle cantine storiche della famiglia Spigaroli che risalgono al 1320.

GIORNO 2 – DA PARMA A MODENA
Dall’Antica Corte Pallavicina, prendi la strada verso Parma e fai una sosta al labirinto di Masone lungo il percorso. Questo affascinante labirinto è stato costruito dal rinomato editore d’arte e direttore di riviste Franco Maria Ricci, ispirato dall’opera dello scrittore argentino Jorge Luis Borges e dai suoi temi ricorrenti sui labirinti.
Ricci si è appassionato al bambù dopo averlo scoperto in un piccolo giardino segreto dietro la sua residenza milanese e presto si è reso conto che il bambù era il materiale perfetto per costruire un labirinto. Ora distribuito su otto ettari di terreno, i sentieri del labirinto si estendono per oltre 3 km, fiancheggiati da bambù Phyllostachys Bissetii e numerose altre varietà. Il labirinto era inteso come un omaggio rigenerante della Fondazione Franco Maria Ricci all’area della Pianura Padana, visivamente rovinata dalle sue zone industriali. Essendo una pianta a crescita rapida, il suo alto tasso di fotosintesi riduce l’anidride carbonica e restituisce enormi quantità di ossigeno all’atmosfera. Oltre al labirinto, fermati a vedere la collezione d’arte che ha raccolto per oltre 50 anni, contenente circa 500 opere d’arte dal XVI al XX secolo.
Una volta arrivato nel centro di Parma, una seconda colazione ti aspetta: per un ottimo cornetto e cappuccino (il primo da inzuppare nel secondo), fermati alla Pasticceria Battestini. Se non ti va di mangiare dolci (cosa quasi impossibile), prenditi delle meringhe incredibilmente leggere dalla Pasticceria Pagani nel centro storico di Parma.
Da lì, dirigiti verso il Palazzo della Pilotta, un complesso di edifici che include musei, gallerie e la Biblioteca Palatina. Il termine Pilotta deriva dal gioco basco della “pelota”, a cui i soldati spagnoli giocavano nel cortile del complesso.
All’interno, troverai anche il Teatro Farnese, un teatro costruito nel 1618, progettato con l’obiettivo di stupire il suo pubblico con le sue complesse costruzioni e operazioni sceniche (che portavano a spese elevate per gli spettacoli). Dotato di un sistema ingegnerizzato per le scenografie, il teatro poteva persino essere allagato per eseguire battaglie navali. Anche se la funzione dell’acqua non è più attiva poiché una parte del teatro fu distrutta dalle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale, ha subito restauri per riportarlo alla sua bellezza originale. Ti troverai circondato da intagli, stucchi e affreschi di magnifica grandezza rinascimentale.
Arrivederci Parma: il viaggio continua verso Modena! Qui ti consigliamo di soggiornare nella casa di campagna dello chef tre stelle Michelin Massimo Bottura, che si trova a soli 12 minuti di macchina dal centro: Casa Maria Luigia. Il suo ristorante, Francescana at Casa Maria Luigia, offre un menu degustazione stagionale di nove portate servito su tre tavoli condivisi (la cena è disponibile solo per gli ospiti che pernottano). Gli ospiti possono alloggiare in una delle dodici camere di Casa Maria Luigia, circondati da infinite sfumature di verde e pezzi di design d’interni e arte unici.

GIORNO 3 – MODENA E LA SUA RIGOGLIOSA PROVINCIA
Prima di tutto: un caffè! Se ne hai già preso uno, prendine un altro da Menomoka nel centro di Modena. Le pareti di questo locale di caffè alla moda sono decorate con illustrazioni di personaggi iconici. Scegli tra arabica o robusta e goditi il murale o un ottimo people watching.
Fai una passeggiata lungo Corso Canalchiaro e gira a destra in Via Dei Servi per scoprire il Mercato Albinelli e non solo per vedere come fanno la spesa i locali, ma anche per conoscere i diversi tipi di cibo che la regione ha da offrire. Con 65 botteghe e bancarelle di prodotti tradizionali e prodotti locali, non c’è nulla che non troverai per un delizioso pasto modenese da portare a casa o da gustare direttamente al mercato.
Nel pomeriggio, lascia la città e guida per 15 km nella campagna fino a Castelvetro di Modena, un antico villaggio circondato da terreni agricoli e città natale del figlio di Enzo Ferrari, che, nonostante fosse miliardario, decise di non lasciare mai la sua città natale.
Qui, nei terreni agricoli di Castelvetro al Caseificio San Silvestro, il casaro Giorgio mostra il suo assortimento di formaggi regionali, tra cui Parmigiano Reggiano stagionato 12, 24 e 36 mesi, burro e Ricotta fresca – tutti di qualità suprema.
A cinque minuti di guida in salita dal caseificio, raggiungerai l’Acetaia Sereni, una produzione di aceto balsamico a conduzione familiare da quattro generazioni. L’Aceto Balsamico di Modena ha un posto molto speciale nel cuore dei modenesi e i Sereni mostrano ai loro visitatori il perché: questo tour, progettato esclusivamente per Italy Segreta, inizia all’esterno, proprio nei vigneti di Grasparossa e Trebbiano. Da lì, scoprirai ogni passo di come vengono prodotti i due tipi di Aceto Balsamico di Modena (IGP e DOP) – dalla sala di cottura del mosto alla soffitta di invecchiamento fino al loro piccolo museo che contiene la prima bottiglia di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, imbottigliata proprio dall’Acetaia Sereni. Usando uno speciale alzavino, avrai l’opportunità di assaggiare alcune gocce direttamente da due botti contenenti l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (più di 90 anni!), la forma più pura di Balsamico. Infine, sulla Terrazza Sereni, assaggerai sei diversi aceti balsamici, dal più giovane al più vecchio, seguiti da un pranzo di quattro portate di piatti abbinati al balsamico.
Parlando di uve, non puoi lasciare la regione senza provare un bicchiere del suo rinomato vino rosso leggermente frizzante, il Lambrusco. La Fattoria Moretto, una piccola azienda familiare fondata nel 1971 circondata da vigneti di Grasparossa, offre una degustazione di quattro diversi tipi di Lambrusco e del Pignoletto, un vino bianco frizzante e secco.
Ultimo ma non meno importante, gli appassionati di musica dovrebbero visitare la casa di Luciano Pavarotti, ora aperta ai suoi ammiratori per dare un’occhiata alla sua villa privata, inclusa la camera da letto in cui è morto, il suo bagno e la cabina armadio piena dei suoi effetti personali. Inoltre, la sua collezione di lettere private include elogi dai suoi fan di tutto il mondo, altre leggende della musica e famiglie reali.
Per concludere la giornata con altre tradizioni, cena da La Nunziadeina a Nonantola, proprio accanto all’abbazia del XIII secolo Abbazia di Nonantola. La proprietaria Rina Mattioli, che viene da quattro generazioni di ristoratori, ha fedelmente seguito le ricette modenesi. Ti consigliamo di provare uno qualsiasi dei suoi piatti di pasta fresca o, se ti senti più avventuroso, quando disponibile, il Carrello dei Bolliti. Questo piatto tipico viene di solito ordinato in occasioni speciali, giorni di festa o per il pranzo della domenica e consiste principalmente in manzo e pollo bolliti durante la preparazione del brodo per i tortellini, insieme a cotechino (salsicce di maiale cotte), zampone (zampa di maiale) e altri tagli di carne come lingua e testina (testa).

GIORNO 4 – BUONGIORNO MODENA, BUON POMERIGGIO BOLOGNA, BUONANOTTE FORLÌ
Svegliati presto e vai a Bologna, la città dei portici, per una colazione zuccherosa: appena entri da Pasticceria Regina di Quadri, le tue narici saranno accolte da profumi di caffè tostato e vaniglia bourbon grazie al talentuoso pasticcere Francesco Elmi, famoso per i suoi piccoli “pasticcini di bontà” (pasticcini di bontà). In alternativa, gli amanti dei biscotti dovrebbero prenderne una busta da La Bottega di Coco–noi adoriamo i Baci di Dama e le Rose del Deserto–o se vuoi visitare un vero paradiso dei carboidrati, fai un salto al forno Forno Brisa, dove vivono secondo il motto “FANCULA LA DIETA” (“fanculo la dieta”). Prova la loro pizza al taglio, i brownies, la Veneziana con crema al pistacchio, o per i vegani, la Sacher vegana–un sogno di cioccolato diventato realtà.
Per una passeggiata digestiva, gironzola lungo i muri che formano la piazza principale della città Piazza Maggiore; ricordati solo di non attraversarla mai in diagonale perché la leggenda dice che ti porterà sfortuna. Proprio dietro l’angolo, dai un’occhiata alla libreria più antica di Bologna, Libreria Nanni–vale davvero la pena visitarla per i collezionisti di libri rari.
Lasciando Bologna e l’Emilia, segui i cartelli verso il mare e la Romagna. Il colline della Valle di Predappio sono ideali per la maturazione dell’uva e sono la culla della viticoltura da secoli grazie alle sue condizioni climatiche speciali–brezza marina continua e temperature montane. Qui nei vigneti Condé, la famiglia Condello protegge le tradizioni viticole, preservando il loro ambiente naturale attraverso la selezione manuale delle uve e senza l’uso di erbicidi e pesticidi chimici. Unisciti a Chiara Condello nel suo tour guidato e degustazione per scoprire i rossi intensi dei suoi vini Condé Sangiovese.
Dopo una lunga giornata, riposa la testa al Borgo Condé, un chic wine resort incastonato tra i vigneti che circondano Forlì: il posto perfetto per concedersi un trattamento spa e rilassarsi in un contesto idilliaco di campagna.
Il Nostro Segreto: Per finire la giornata con un banchetto, parti per Cesenatico, un vecchio borgo marittimo, dove in Via Aurelio Saffi devi suonare il campanello al numero 8 per la tua prenotazione per cena all’Osteria da Beppe: prova i loro monfettini, strozzapreti, o tagliatelle–tutti fatti solo con farina, uova, due mani e un mattarello–serviti con pesce fresco.

GIORNO 5 – L’UNICA E SOLA LA SANGIOVESA
A meno di un’ora di macchina da Borgo Condé, la giornata inizia nella città medievale di Santarcangelo, situata nella provincia di Rimini, all’ Osteria La Sangiovesa, un ristorante immerso nella rigogliosa campagna verde dove ogni pasto di piatti tradizionali è indimenticabile.
La Famiglia Maggioli ha convertito le antiche camere di Palazzo Nadiani in questo ristorante, e prenotare l’esperienza attraverso Italy Segreta significa cenare nella Sala Cagnacci, dove un menu–composto da ingredienti provenienti dalla fattoria dell’osteria, la Tenuta Saiano–è stato preparato esclusivamente per gli ospiti di Italy Segreta. I nostri ospiti riceveranno anche una visita guidata privata per vedere dove vengono prodotti la loro carne, il vino e l’olio, e insieme al profumiere interno dell’osteria Baldo, saranno introdotti alle erbe, spezie e oli essenziali utilizzati per i vermouth e i liquori.
Vini e vigneti, infinite opzioni per cibo incredibile (sia dolce che salato), esperienze gastronomiche prestigiose e autentiche bancarelle di street food, centri città vivaci e tranquille campagne. L’abbiamo già detto che l’Emilia-Romagna ha tutto?