en
Italiano /
Viaggi /
Lazio /
Roma /
Viaggi /
Dove andare

10 posti di cui non hai mai sentito parlare a Roma

“Una collezione stravagante e completamente asimmetrica di tre diverse case unite da un giardino lussureggiante, queste ville si traducono ‘delle fate’ sembrano uscite da una fiaba, ma più una storia dei Grimm che una della Disney.”

Un vassoio per la colazione con frittelle, salsa e una tazza su un letto disordinato in una stanza d'albergo a luce soffusa; lampada sul comodino, loghi a destra. Hotel d'Inghilterra Roma, Starhotels Collezione - Vassoio per la colazione con pancake, sciroppo e frutti di bosco su un letto stropicciato in una camera elegante.

Roma è un hotspot per un motivo. Di certo non mancano le cose da fare in questa grande città, e la maggior parte dei tipici percorsi turistici – il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Foro, Piazza Navona, Piazza di Spagna, il Vaticano, ecc. ecc. – sono meritevoli sicuramente una visita. Una volta, s’intende. Alcuni dei posti migliori e più interessanti, invece, passano inosservati, anche per la gente del posto.

Dato che gran parte del nostro team di Italy Segreta è di Roma o ha vissuto lì, sappiamo una o due cose sui suoi angoli segreti. Ecco 10 posti fuori dai sentieri battuti di cui (probabilmente) non hai mai sentito parlare, per darti un nuovo sguardo su questa caotica capitale.

Coppedè

I Villini delle Fate

Una collezione stravagante e completamente asimmetrica di tre diverse case unite da un giardino lussureggiante, queste ville si traducono “delle fate” sembrano uscite da una fiaba, ma più una storia dei Grimm che una della Disney. Le stanze si accumulano precariamente una sopra l’altra, non c’è unità nel colore o nella forma e, dall’esterno, sembra una piccola casa posta sopra un’altra casa normale. Costruita tra il 1920 e il 1927 dall’architetto Gino Coppedè, la casa si integra perfettamente nel quartiere romano che porta il suo nome, un mix simile di Art Nouveau e Art Déco con una sana dose di gotico. Le ville sono realizzate dalla fusione di marmo, mattoni, travertino, terracotta e vetro, e molte delle finestre ornamentali sono uno splendido caleidoscopio di vetrate colorate. Attorno alle ville compaiono archi medievali, decorati con una cacofonia di fiori, murali e mosaici che continua nei fregi e persino sulle pareti interne ed esterne. All’interno, un mosaico circolare raffigurante tre giovani donne che suonano la lira, la voce e la chitarra è metafora dei tre villini, con l’iscrizione ai nomi delle fate, Neme, Melete, Aede.

Anche se attualmente la villa è di proprietà privata e chiusa al pubblico, vale la pena visitarla per apprezzarne l’esterno, e poi fare una passeggiata nel resto del quartiere Coppedè.

Villa Sciara

Roma non è necessariamente priva di spazi verdi come altre città italiane, grazie all’imponente Parco dell’Appia Antica e Villa Borghese, ma questo parco cittadino, fuori dal vivace Viale di Trastevere, sembra quasi un’oasi. Situato tra i quartieri Trastevere, Gianicolo e Monteverde Vecchio sul colle del Gianicolo, prende il nome dall’antica villa al centro, costruita alla fine del XVI secolo da monsignor Innocenzo Malvasia. Il parco risale all’epoca preromana, poiché la leggenda narra che esistesse un santuario italico consacrato alla ninfa Furrina; puoi ancora trovare una fontana in suo onore. Nel 49 a.C. Giulio Cesare acquistò i giardini ed è qui che ospitò la sua amante segreta, Cleopatra. Oggi è ancora un ottimo posto per portare la persona amata, o un libro e una bottiglia che condivide il nome con Monsignor Innocenzo, e rilassarsi all’ombra delle 12 diverse specie di alberi mediterranei. Oppure vieni a esplorare le numerose statue e fontane iconiche sparse nello spazio di 7.500 metri quadrati, come la Fontana dei Satiri con lo stemma della famiglia Visconti o l’Esedra Arborea con 12 statue-siepi raffiguranti i mesi dell’anno. Se continui a salire verso la cima dei giardini, troverai anche piccoli punti sorprendenti da cui ammirare Roma.

Villa Sciarra

Galleria Spada

Dietro il mercato di Campo de’ Fiori, pieno di turisti, questo gioiello ospita una sontuosa collezione d’arte del XVI e XVII secolo. Le quattro sale di questo museo relativamente piccolo sono interamente ricoperte di dipinti di artisti tra cui Caravaggio, Rubens, Guido Reni, Guercino, Orazio e Artemisia Gentileschi, Tiziano, Baciccia, Dürer e Jan Brueghel il Vecchio. Ma non è soffocante: sembra più di essere nella residenza privata di un nobile romano, curiosando nella sua collezione privata. Ospitato nel rinascimentale Palazzo Spada-Capodiferro del XVI secolo, l’edificio merita una visita: costruito originariamente nel 1540 per il cardinale Girolamo Capodiferro, la facciata esterna è ornata da statue in stucco di storici eroi e imperatori romani, e il cortile interno con quelle degli dei e delle dee dell’Olimpo. Il giardino segreto, tuttavia, è il motivo più convincente per visitarlo: qui, un’illusione ottica di fama mondiale di Francesco Borromini fa sembrare un corridoio barocco di nove metri lungo trentasette.

Il museo è aperto con biglietto d’ingresso tutti i giorni tranne il martedì. Controlla questo sito web per ulteriori informazioni.

Basilica di Santa Maria in Trastevere

Potresti trascorrere un’intera giornata esplorando le numerose chiese e cappelle della città, ma se ne vuoi visitare solo una, questo è il posto dove andare. Nella piazza principale del vivace quartiere di Trastevere, questa chiesa – che in inglese viene chiamata “Our Lady in Trastevere” – fu probabilmente il primo luogo di culto a Roma. Si suppone che l’originale sia stato costruito nel III secolo da papa Callisto I e terminato da San Giulio I nel 340, anche se da allora ha subito varie ristrutturazioni e restauri. I mosaici dorati della facciata e il campanile quadrato del XII secolo sono solo un accenno di ciò che si trova all’interno: uno spettacolare mosaico medievale di Pietro Cavallini poggia sopra l’altare raffigurante “La Vita della Vergine”, e il ricco soffitto è impreziosito da cassettoni dorati, sfondi policromi, e al centro un affresco ottagonale dell’Assunta, realizzato dal Domenichino nel 1617. Architettonicamente presenta il classico impianto a tre navate, divise da 22 antiche colonne di granito con capitelli ionici e corinzi provenienti probabilmente dalle Terme di Caracalla.

La chiesa è aperta alle visite tutti i giorni, nonché alle messe e alle funzioni. Controlla il loro sito web per il programma esatto.

Il Roseto di Roma

Il Roseto di Roma

Fermati qui e annusa le rose. Il roseto di Roma si trova sul pendio del colle Aventino, di fronte al Palatino e sopra il Circo Massimo: i panorami sono, ovviamente, fuori dalle classifiche. Da oltre 2.300 anni questo luogo è dedicato ai fiori: un tempo esisteva un tempio dedicato alla dea Flora, in cui si svolgevano le celebrazioni primaverili chiamate “floralia”. Il terreno fu per un breve periodo utilizzato come giardino della comunità ebraica e, nel 1950, divenne il nuovo roseto municipale della città, il primo dei quali fu distrutto durante la prima guerra mondiale. In onore della storia del giardino, all’apertura, i fiori furono disposti a forma di Menorah che ancora si estende nello spazio di mille metri. Qui vengono piantate oltre 1.100 varietà di rose provenienti da tutto il mondo, comprese quelle provenienti dalla Cina e dalla Mongolia. Cerca i petali verdi della Rosa Chinensis Virdiflora o della Rosa Chinensis Mutabilis, che cambiano colore con il passare dei giorni.

Il roseto è aperto al pubblico solo occasionalmente, spesso durante la fioritura delle rose sia in primavera che in autunno. Controlla il loro sito web per le aperture.

Tempietto Del Bramante

Piccoli templi, altari votivi e santuarietti spuntano meno in giro per la città che, ad esempio, a Napoli, ma quando li incontri, sono semplicemente straordinari. Uno di questi è il “Tempietto Del Bramante”, sul colle del Gianicolo e nel complesso di San Pietro in Montorio. La struttura è costruita sul luogo in cui si dice che San Pietro, uno dei santi patroni di Roma, sia stato crocifisso, anche se altre fonti potrebbero sostenere che ciò sia avvenuto in Piazza San Pietro. Costruito presumibilmente tra il 1502 e il 1509 da Donato Bramante, il tempio fu voluto dai reali spagnoli in adempimento del voto fatto per la nascita del loro primogenito Giovanni, morto prematuramente nel 1497. Ciò che rende particolare il tempio è la sua forma: la forma classica di tholos o tempio circolare periptero, con 16 colonne di granito – un numero che Vitruvio considerava perfetto – sotto un’unica grande cupola. Le illusioni architettoniche fanno sembrare l’interno più grande e arioso di quanto non sia tecnicamente, e il pavimento di marmo contiene una cripta disadorna e una targa che protegge il buco che sarebbe stato lasciato dalla croce di San Pietro.

In genere, l’ingresso al tempio è gratuito ed è aperto dalle 10:00 alle 18:00 dal martedì alla domenica, ma consulta questa pagina per le informazioni più aggiornate.

Fontanone dell’Acqua Paola

Questa enorme fontana, ai margini di Trastevere, dà sicuramente del filo da torcere alle altre iconiche e più conosciute della città. Progettata tra il 1610 e il 1614 dagli architetti Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio e dallo scultore Ippolito Buzio, papa Paolo V Borghese commissionò la fontana come punto terminale dell’Acquedotto Traiano-Paolo: ecco perché vedrai gli emblemi del papa, il drago e l’aquila, su tutta la facciata. Modellati sull’antico arco di trionfo, cinque archi di marmo bianco fiancheggiati da colonne rosse e grigie si trovano sopra la piscina bassa e poco profonda. Coloro che hanno iscritto l’insegna in marmo in cima non hanno infatti verificato – e la grande iscrizione menziona erroneamente l’acquedotto dell’Alsietina piuttosto che l’Aqua Traiana. Conosciuta anche come “Fontanone del Gianicolo”, la fontana poggia in cima a una terrazza sul colle Gianicolo ed è particolarmente bella al tramonto, quando si vede l’acqua scintillante da un lato e il panorama della città dall’altro.

La parte anteriore della fontana è sempre accessibile, ma lo splendido giardino botanico retrostante, accessibile tramite una piccola scalinata da Via Garibaldi 30, è aperto al pubblico solo pochi giorni all’anno o su prenotazione per gruppi.

Basilica di Santa Sabina

Entrare in questa basilica sull’Aventino significa fare un salto indietro nel tempo, a circa 1600 anni fa. Sebbene molte chiese di Roma possano tecnicamente risalire a così lontano, questa basilica è considerata una delle chiese paleocristiane meglio conservate di sempre. Il sacerdote dalmata Pietro d’Illiria costruì la chiesa dal 422 al 432 d.C. e le decorazioni sono state riportate al loro design originale, il che significa una cosa: minimalismo. Si dice che sia stata costruita sopra la sua casa, la chiesa porta il nome di Santa Sabina, che fu decapitata nel 126 d.C. sotto l’imperatore Adriano. Sebbene la basilica sia priva di una vera facciata, il suo ingresso principale, attraverso splendide e massicce porte in legno di cipro scolpite con scene bibliche, mette in mostra il più antico esempio di scultura cristiana in legno. Nel XIII secolo papa Onorio III affidò la basilica a San Domenico come sede romana del suo Ordine, i Frati Predicatori, e ancora oggi la chiesa è la sede dei “Domenicani”. È facile non notare la breve colonna con una pietra di basalto nero in cima, ma facci caso: la leggenda narra che il diavolo, irritato dalla devota preghiera di San Domenico, gli lanciò contro la roccia, ma mancò il bersaglio e questa si frantumò contro una lapide vicina.

L’ingresso è gratuito e la basilica è aperta tutti i giorni, tranne durante le funzioni liturgiche.

Palazzo Barberini

Un prototipo di palazzo barocco, Palazzo Barberini è stato progettato da tre dei più importanti architetti italiani del XVII secolo: Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Sul colle del Quirinale, l’edificio ha la forma di una H, con una villa più nuova e una più antica collegate da un salone centrale principale. Tra i punti salienti del design figurano il maestoso ingresso con affreschi, il soffitto con finte trabeazioni di Pietro da Cortona che incornicia un “cielo aperto”, una scala a fusto quadrato del Bernini e una straordinaria scala elicoidale ovale, molto probabilmente progettata da Francesco Borromini. L’ultimo piano fu occupato dalla famiglia Barberini fino al 1955, e l’edificio è oggi sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Sul posto si trova anche la Galleria Corsini, la collezione privata donata dalla famiglia Corsini, che divenne parte della prima Galleria Nazionale italiana. Passeggia attraverso i Giardini Botanici di Roma, che si estendono fino al colle Gianicolo, o esamina centinaia di libri dell’Accademia dei Lincei e l’enorme collezione di stampe dell’Istituto Nazionale della Grafica.

Il palazzo e la galleria sono aperti dal martedì alla domenica (10:00 – 19:00) con ingresso a pagamento. Per prenotare in anticipo o per maggiori informazioni, visitare il sito ufficiale.

Parco Degli Acquedotti

Non sono solo le strade a portare a Roma, ma anche i corsi d’acqua: questo insieme di acquedotti nel quadrante sud-orientale della città si estende per circa 240 ettari, rientrando nel Parco regionale suburbano dell’Appia Antica. Eccezionalmente verde, l’area è ricca di vegetazione arborea, soprattutto pini, mescolata con antiche architetture. Dal III secolo a.C. gli acquedotti alimentano un laghetto, un corso d’acqua e una cascata verso un’estremità del parco. Vieni qui in una giornata di sole per una bella passeggiata tra i secolari giochi d’acqua, oppure prendi del pecorino romano, dei supplì, una bottiglia di Roma DOC rosso e fai un picnic.

Trovate l’ingresso su Via Lemonia.

Galleria Sciarra

Elegante ristorante dalle pareti blu con sedie arancioni, tovaglie bianche, opere d'arte, specchio dorato e vista sul bar. Arredamento caldo e classico. Elegante sala da pranzo con pareti blu, specchio dorato e poster d'epoca. Sedie arancioni su tavoli rivestiti di bianco. Presenti i loghi Helvetia e Bristol.

I Villini delle Fate

Villa Sciarra

Basilica di Santa Maria in Trastevere

Il Roseto di Roma

Fontanone dell’Acqua Paola

Tempietto Del Bramante

Basilica di Santa Sabina

Galleria Spada

Palazzo Barberini

Parco Degli Acquedotti